Capitolo 5

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ALINA
Vorrei dormire ma non riesco. Mirella non risponde alle mie chiamate, è rimasta male perché non ho creduto al fatto che Ilaria è in ospedale. Non ho visto quest'ultima per niente, non ho neanche provato a chiamare o mandare messaggi; non credo abbia voglia di sentirmi, può darsi che stasera uscirà con Debora e Mirella. Io invece uscirò con Alin, ci stiamo frequentando di nuovo, credo gli darò un'altra possibilità. A proposito... Non mi ha detto niente sulla sua presunta "fidanzata"... Glielo chiederò dopo.
Mi alzo, tanto non chiuderò occhio. Decido di andare da Ilaria, per vedere come sta; mi faccio una doccia, mi vesto ed esco di casa. L'ho deciso all'ultimo minuto, perciò nessuno sa niente, meglio così! Almeno nessuno mi critica e nessuno mi attacca.
Dopo 10 minuti di cammino, arrivo a casa sua, busso e viene ad aprire sua madre.
<<buon pomeriggio.>> la saluto sorridendo.
<<ciao, Alina. Come mai qui?>> chiede confusa.
<<volevo parlare con Ilaria.>>
<<ma come? Non ti ha detto nulla?>>
<<di cosa?>>
<<è in ospedale, non si sa quanto resterà...>> alla sua risposta mi crolla il mondo addosso. Credevo fosse una menzogna: Ilaria stava male e io l'ho accusata di voler solo attirare attenzione, invece di starle vicino.
<<oh...ecco, non lo sapevo. Allora... Arrivederci.>> dico fingendo un sorriso e me ne vado. Una lacrima mi riga il volto, ho dubitato ancora di lei: l'ho lasciata sola, aveva bisogno di me...
Dopo aver camminato senza meta come una disperara, vado da Mirella, sperando sia in casa, busso e viene ad aprire lei, con uno chignon disordinato, che mi guarda impassibile.
<<possiamo parlare? Chiedi anche a Debora di venire?>> chiedo speranzosa in una risposta positiva, annuisce e mi fa cenno di entrare.
Dopo quasi un'ora arriva Debora, Mirella non ha voluto parlare senza di lei, infatti siamo state tutto il tempo in silenzio. Incredibile, ma vero!
Appena mi vede, mi guarda malissimo ma io la ignoro, non avevo voglia di litigare. Alla fine ha ragione.
Entrambe invitano a parlare.
<<ehm...vi devo delle scuse, a voi e a Ilaria.>>
<<per cosa, esattamente?>> chiede Debora.
<<non vi ho creduto e ho sbagliato...>>
<<e cosa ti ha fatto cambiare idea?>> Mirella si porta le braccia al petto, sospiro.
<<prima sono andata a casa sua e...>> Debora sgrana gli occhi e m'interrompe.
<<alla fine hai fatto di testa tua! È la seconda volta che fai una cosa del genere!>> urla.
<<volevo assicurarmi che mi diceste la verità!>> urlo anch'io.
<<non ti fidi nemmeno di me???>> Mirella chiede indicandosi con un dito e sgranando gli occhi.
<<si, certo! È che Ilaria mi ha mentito tante di quelle volte che adesso non le ho creduto! E adesso mi pento di non esserle stata vicino!>>
<<e fai bene! È stato lo stress a ridurla in questo modo! Tra il risultato della scuola e il casino che avete fatto tu e quel pezzo di merda, l'avete stremata fino a quando il suo corpo non ha retto più!>> urla Debora.
<<Si, ma... La chiamerò, risolverò tutto. >> dico quasi in sussurro.
<<e cosa vorresti risolvere?! Ormai il danno è fatto! È comunque finita su un letto di ospedale! Non tornerà mica a casa sua o guarirà se la chiamerai! Perciò basta creare danni e stai ferma!>>
<<basta litigare, ok? Anche tra noi non si risolverà nulla se urleremo e litigheremo in continuazione!>> Mirella scatta in piedi, dopo ci fu un silenzio tombale.

DEBORA
Mi chiedo cosa ci abbia trovato Ilaria in questa ragazza: è antipatica, lagnosa, altezzosa e menefreghista. Prima la distrugge poi vuole "ricomporla"! Non ha senso, non cambierà niente.
<<tra poco devo uscire con Alin.>> ma è seria???
<<immaginavo, come tutte le volte che te ne sei fregata di lei! E tu sei quella che vuole rimediare?!>> sputo acida.
<<e cosa dovrei fare??? Urlare e gridare per il dolore??>>
<<Mi fai davvero schifo quando parli in questo modo! Potresti iniziare a portarle un po' di rispetto! Come reagirebbe Ilaria se scopre che, mentre era in ospedale, te la spassavi con quello?!>>
<<Debora, non puoi comtinuare ad attaccarmi perché sei preoccupata per Ilaria! Non è colpa mia se è successo tutto questo!>> ditemi che non l'ha detto davvero...
<<io me ne vado, non posso più ascoltarti!>> urlo ed esco da casa di Mirella. Vado da Antonio, forse è meglio la sua compagnia che quella di quell'odiosa ragazza, la disprezzo talmente tanto che vorrei che scomparisse.
Busso a casa sua e viene ad aprire Enza, io e Ilaria non ci parliamo né con lei, da quando Ilaria l'ha picchiata, e né con Antonio: si sono rimessi insieme e Ilaria l'ha tradito con un ragazzo di un paese vicino, conosciuto su Facebook, che di conseguenza è diventato il suo; la cosa buffa è che è successo anche il contrario, ovvero lei ha tradito quel ragazzo con Antonio. Un casino... Totale casino! Poi Antonio ha litigato con lei, giustamente si sentito un burattino, e non ci siamo più parlati.
<<ciao, cerco Antonio. >>
<<è dentro, pensavo non vi parlaste più.>>
<<Si ma devo dirgli una cosa.>> dico. Lei annuisce e rientra per chiamarlo, dopo lo vedo uscire in tutta la sua bellezza. No, ma che sto dicendo?!
<<ciao, Debora. Che sorpresa!>> dice imbarazzato.
<<ciao, ehm... Devo dirti una cosa, anzi sono successe tante cose...>>
<<tipo?>>
<<beh, Ilaria è in ospedale. >> dico tutto d'un fiato, mi guarda incredulo con gli occhi lucidi, si siede alla panchina frustrato.
<<perché? Cos'è successo?>>
<<Ha avuto una paralisi facciale... Un lato del viso è completamente paralizzato...-sospira pesantemente-mi dispiace che la nostra amicizia si sia sgretolata per un capriccio.>>
<<non era un capriccio: mi ha tradito e usato come amante, poi non c'entri niente tu.>>
<<si, hai ragione, ma era confusa. Non la sto giustificando ma tu sei andato troppo in fretta, so che sei innamorato ma non dovevi cedere così facilmente. Dovevi essere sicuro di ciò che lei provasse per te. E diciamo le cose come stanno: da quando ha conosciuto Alin, è diventata un'altra persona.>> dico triste.
<<io vorrei ucciderlo con le mie mani! Lei soffre per colpa sua e vederla così, uccide anche me. L'ha rovinata! L'ha trasformata da un angelo puro e meraviglioso, a una puttana da quattro soldi!>> urla piangendo, sgrano gli occhi.
<<Spero sia la rabbia a farti parlare così!>> urlo a mia volta.
<<scusami, non volevo... È che mi manca terribilmente tanto! Sono innamorato perso di lei! E se la chiamo?>> dice con occhi speranzosi.
<<prova.>> afferra subito il telefono e fa partire la chiamata.

ILARIA
Sono sul balcone della mia stanza, ho finito la flebo e aspetto l'ora di cena annoiandomi a morte. Continuo a sentirmi a disagio, ho paura di non ritornare alla normalità. Numerose lacrime bagnano il mio viso, mi sento sola e abbandonata; è solo il primo giorno e mi sembra di essere qui da un'eternità.
Da quassù c'è la vista di quasi tutto l'ospedale, guardando il "panorama" i miei pensieri volano come aereoplani di carta, che però vengono fatti precipitare da un cellulare che squilla, il mio ovviamente. Corro subito e leggo sul display "numero privato", un sorriso compare involontariamente sul mio volto. Forse è Alin... Rispondo.

Inizio chiamata

"Pronto?"





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