Capitolo 3

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Sono le sei del mattino, e ci ritroviamo già tutti schierati con le nostre tute Anti-G in attesa degli ultimi dettagli. All'arrivo degli Ammiragli Simpson (Cyclone) e Bates (Warlock) ci mettiamo tutti sull'attenti, il briefing inizia subito, Cyclone non è uno a cui piace perdersi in chiacchere, anzi c'è da dire che parla veramente poco.
"Il vostro obiettivo." Davanti a noi viene proiettata una mappa. "Sorvolerete questa zona boschiva, il Pentagono ritiene ci siano movimenti di soldati e armamenti non autorizzati, vuole capire che sta succedendo. Dovrete filmare le zone indicate, senza oltrepassare i confini. Se li oltrepassate sarete in territorio nemico e non potremmo intervenire in nessuna maniera. Ovviamente, il vostro sorvolo non passerà inosservato, perciò vi chiediamo la massima attenzione. L'ordine è di non attaccare per primi, per nessuna ragione. L'ultima cosa che vogliamo è un incidente diplomatico. So che è la vigilia di Natale, che vorreste stare con le vostre famiglie ma questo fa parte della vita di un pilota, siete stati addestrati per questo. Un elicottero vi attende per condurvi alla portaerei, da lì partirete per raggiungere il vostro obiettivo. E' tutto."

Il viaggio in elicottero non dura molto, scendiamo e attraversiamo la pista che ci porterà ai nostri velivoli

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Il viaggio in elicottero non dura molto, scendiamo e attraversiamo la pista che ci porterà ai nostri velivoli. Bob e Phoenix rimangono a parlare con alcuni responsabili della pista per quanto riguarda il loro ruolo da Navigatore, mentre inizio a dirigermi verso il mio F18.
"Bradshaw!" mi domando cosa voglia da me Jake, non ce la fa, è più forte di lui. Deve darmi fastidio e provocarmi anche prima di una missione. Cerco di ignorarlo, ma la cosa non lo scoraggia per niente.
"Bradshaw, forse dovresti farti controllare l'udito, sarà la terza volta che ti chiamo."
"Ci sento benissimo."
"Bene, perché chi vola con me non deve creare problemi." dice superandomi e piazzandomisi di fronte.
"Con questo che vorresti dire?"
"Voglio dire, che abbiamo degli ordini ben precisi. Evitiamo di prendere iniziative personali, che ne dici?"
"Non ti seguo."
"Cercherò di essere più chiaro. Sono il Team Leader, si fa quello che dico io. Se dico andiamo avanti, si va avanti. Se dico torniamo alla base, torniamo alla base. In questa missione la mia parola è legge."
"Se ti riferisci all'ultima volta, sentiamo, tu cosa avresti fatto? Se fossi stato al mio posto, come ti saresti comportato?"
"L'ordine era di rientrare, sarei rientrato."
"E avresti lasciato morire un tuo compagno?"
"Non avevamo la certezza che fosse ancora vivo."
"Non avevamo neanche la certezza che fosse morto. Quindi nel dubbio hai pensato bene di fregartene. Eppure mi sembra che proprio tu sei venuto in nostro soccorso o sbaglio?"
"Avevano accettato la mia richiesta per decollare."
"Quindi se non l'avessero accettata saresti rimasto a guardare?"
Silenzio. Per la prima volta Hangman non sapeva cosa rispondere. Cosa più unica che rara.
"Se mi stati chiedendo se lo rifarei di nuovo, la mia risposta è sì. Lo farei persino per uno stronzo come te. E no, non aspetterei una risposta da qualcuno che se ne sta comodamente seduto dietro una scrivania a dare ordini."
"E' proprio questo il tuo problema, Bradshaw. Non sai essere obiettivo, ti fai guidare dall'emozioni e questo non fa di te necessariamente un eroe. Mette solo in pericolo la tua vita e quella di chi ti sta accanto."

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