Capitolo 5

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Elisia

È tutto così freddo, tutto così uguale, non ci capisco più nulla.
Intravedo degli alberi "forse la strada giusta è per di qua" penso
Affondo nella neve sempre di più.
Spero di ritrovare i miei amici e compagni di gruppo.
Sono esausta ma almeno le bombole non servono più, le lascio cadere ai miei piedi e proseguo senza.
"Perché? Perché sono qui e non a casa? A quest'ora potrei essere sul mio divano a bere cioccolata calda, di fronte al fuoco. Invece mi sono persa nel bosco. Ottimo direi"
Trascino il mio corpo in avanti, spero di trovare anche un buco sotterraneo per passare la notte, non voglio morire di ipotermia. Non voglio morire. Non voglio.
Mi accascio vicino ad un albero, non mi sento più nulla, ho il corpo indolenzito e ho freddo, tanto freddo.

Raves

Ripenso alle parole di Darak, non mi spaventano, insomma, io prima del mio ex branco ero un solitario, eppure sono riuscito a sopravvivere per anni da solo.
Forse grazie alla mia grossa stazza o al colore del mio pelo o a tutti e due, non saprei dirlo.
Strada facendo incontro Merlino, un falco pellegrino di questa zona.
"Come state oggi Raves?" Si poggia su un albero per salutarmi.
"Non hai saputo la novità?" Chiedo sedendomi
"Si... Infatti sono qui per questo" dice
"Posso fare qualcosa per lei?"
"Si effettivamente c'è qualcosa che tu possa fare per me. Nulla di faticoso tranquillo. Potresti portare un messaggio al Vice?"
"Certamente. Mi dica tutto"
"Potresti dirgli di resistere nonostante tutto e che presto tornerò da loro?"
"Detto fatto"
"Grazie sempre molto gentile" rispondo alzandomi
"Si figuri e se avrò notizie le farò sapere ovviamente. Dove è diretto?"
"Non lo so onestamente. Pensavo per la foresta più a nord, lontano da tutti e tutto" dico
"Non glielo consiglio"
"Perché no?"
"Non vede il cielo? La tempesta dell'anno sta arrivando e causerà morti, le consiglio di trovarsi una tana per sta sera oppure la baita in fondo al bosco"
"Quella degli umani?"
"Non ci sono oggi, stia sereno, mi sembra disabitata adesso come periodo "
"Mh. Grazie del consiglio ma proverò con la tana, seguirò la sua direzione"
"Perfetto, si sbrighi, la neve ghiacciata sta arrivando" disse per poi volare via verso il mio ex branco.
Senza pensarci due volte, mi diressi verso la baita cercando di trovare un buco dove passare la notte.
Ciò che è degli umani è degli umani, ciò che è nostro è nostro.
Ecco la mia filosofia, ma se fossi davvero su letto di morte, cercherei il mio piano B, la baita.

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