8-Volere tutto, il contrario di tutto e ancora tutto ..di te..

692 60 17
                                    


Taehyung pov.

"Credo di poterti raggiungere in serata, magari per un drink. Sono molto preso da questa trattativa ma un paio di ore lontano da tutto per rivangare i vecchi tempi non mi dispiacciono."

Avevo incontrato proprio fuori dall'ufficio di Musks una mia vecchia conoscenza, Kim Minjae. Era anche lui un avvocato e nel corso degli anni le nostre strade si erano incrociate in più occasioni, anche le più intime, ma non ci eravamo mai spinti oltre a qualche notte passata insieme, entrambi avevamo solo bisogno di sfogare le nostre energie e non cercavamo coinvolgimenti sentimentali.

"Ne sono felice Tae, è da tanto che non passiamo un po' di tempo insieme.." 

Mi guardò con occhi che non lasciavano molto all'immaginazione, e se mi fossi trovato in un'altra situazione di certo sarei passato direttamente al dunque per quella sera senza perder tempo in uno stupido locale. Ma diversamente dal solito le mie intenzioni erano davvero innocenti questa volta, avrei piacevolmente passato un po' di tempo solo a parlare con lui ad aggiornarci sulle nostre attuali vite per poi tornare a casa, lì avevo già chi mi aspettava e mi avrebbe accolto tra le sue braccia.

Gli sorrisi comunque senza commentare, non volevo scendere nei particolari della mia situazione, al momento giusto me ne sarei andato via senza se e senza ma.

"Allora ti aspetto al club, non farti desiderare troppo avvocato.." 

Minjae mi si era accostato e sussurrato le ultime parole ad un centimetro dall'orecchio, sfiorando la mia mano provando ad afferrarla ma non glielo permisi, eravamo comunque sul luogo di lavoro e quel suo atteggiamento mi diede un po' fastidio. Mi scostai di lato velocemente e lui mi sorrise beffardo prima di andare via. Un po' scocciato mi voltai per raggiungere l'ascensore dove i miei collaboratori erano in mia attesa e venni folgorato dallo sguardo gelido che Guk mi stava rivolgendo in quel momento. Con un paio di falcate lo raggiunsi proprio nel momento in cui le porte dell'ascensore si aprirono e tutti si mossero al suo interno. Volevo affiancarmi a lui ma si mise in una posizione in cui mi era impossibile stargli vicino, e comunque abbassò il capo sul cellulare che prese rapidamente dalla tasca e che non mollò finché non giungemmo all'auto. Ci accomodammo e neanche allora disse una parola, in quel momento era passato a visionare dei documenti ed io mi sentivo in un certo senso in imbarazzo, quasi colpevole nei suoi confronti, nonostante razionalmente non ci fossero reali motivi.

Decisi comunque di interrompere quel silenzio tra noi che cominciava ad essere pesante, insostenibile.

"Più tardi raggiungerò degli amici in un club, non ci vediamo da qualche mese e.."

"Non mi devi nessuna spiegazione. Non siamo mica fidanzati.." Mi disse rapido senza neanche darmi il tempo di terminare la frase.

Quella risposta mi lasciò perplesso, specie per il suo tono freddo e per il fatto che non aveva staccato un attimo gli occhi da quei dannati fogli che continuava a rigirarsi tra le mani. Quel suo repentino cambiamento di umore mi fece stizzire, tanto da non aver neanche voglia di invitarlo ad uscire con me, cosa che stavo per fare prima che lui mi parlasse.

"Volevo solo avvertirti che cenerò fuori quindi dovrai mangiare solo stasera.." 

Avevo cambiato al volo i miei piani, se inizialmente dovevo vedere Minjae solo per un drink, quell'atmosfera tesa tra noi due mi portò a desiderare di stargli lontano, quindi sarei uscito il prima possibile quella sera trattenendomi fuori casa per tutto il tempo concessomi. Presi il telefono e con un messaggio avvisai il mio amico che avrei cenato con lui e, come già immaginavo, la sua risposta felice arrivò nell'arco di qualche secondo.

Giunti a casa il gioco del silenzio non terminò, anzi addirittura peggiorò. Pur di non restare nella mia stessa stanza e vedermi in procinto di uscire, Jungkook decise di buttarsi in piscina, intanto che mi facevo una doccia e mi preparavo per la mia serata. Provai a fare finta di nulla anche se la mente tornava sempre a lui e al suo atteggiamento insensato. Non era successo nulla di grave in effetti ma ero troppo orgoglioso per fare il primo passo e provare ad appianare l'equivoco nato tra noi in precedenza. Indossai un completo in lino color carta da zucchero con una camicia azzurra a cui lasciai un paio di bottoni aperti e sistemai i capelli con tanto gel in modo da tenerli tirati indietro con la fronte del tutto scoperta, una cosa insolita per il mio look; nell'insieme mi piacevo molto anche se non era il mio solito outfit, ma l'atmosfera di quella città mi stava portando a cambiare molte cose di me, molte più di quelle che ero disposto ad ammettere..

Quattro settimane e un giorno- KookV/TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora