Capitolo 6: non solo un Boxer

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Se c'era una cosa che Tamao Oguro odiava con tutta se stessa era svegliarsi presto. Visto che faceva la presentatrice nell'arena sotterranea in nero non aveva mai una certezza di quando doveva presentarsi lì insieme ai suoi due amici. C'erano state volte in cui li avevano chiamati per settimane intere di fila per tutta la notte senza alcuna pausa e altre invece che li avevano lasciati stare in pace per diversi giorni. Questa continua irregolarità negli orari e un senso di attesa costante da parte della giovane aveva generato in lei un serio problema col sonno. Avvolte dormiva tre ore, a volte fino a tarda sera, avvolte si addormentava persino per strada mentre camminava. Per questo la ragazza quando poteva voleva dormire il più possibile.

Quindi non fu per niente felice quando dovette svegliarsi alle 6 del mattino per andare con Soga a questa famigerata palestra che il tizio di nome Ben gli aveva fatto pubblicità il giorno prima. Soprattutto perché era domenica, il giorno suo preferito per riposare perché di solito non ha niente da fare.

Si erano dati appuntamento vicino al bar dove erano stati l'altra volta. Siccome l'aria era freddina e tirava un certo venticello la giovane si era messa una felpa grigia con dei pantaloni da tuta. Era arrivata prima lei al bar e stava guardando l'orario del telefono per vedere l'ora. Erano le 06:25, Soga doveva arrivare alle 06:30. Tamao si mise ad aspettarlo con le mani in tasca guardandosi attorno. Per strada c'erano già alcuni che aprivano i propri negozi o qualche tizio che vagava confuso dopo una serata passata molto probabilmente a cantare al Karaoke. Proprio quando scoccarono le 06:30, secondo più secondo meno, arrivò Soga. Anche lui indossava una felpa grigia e pantaloni da tuta, ma anche un berretto nero (che faceva un orribile contrasto con i suoi capelli tinti verde-azzurro) e dei guanti con le dita bucate. In spalla aveva una borsa da palestra nera con i bordi verde evidenziatore. "Eccomi" disse il giovane grattandosi il naso. La giovane sorrise e diede una piccola pacca sulla sua spalla. "Grazie per essere arrivato in orario. Detto onestamente... Vorrei essere a casa a dormire" scherzò la giovane guardandolo negli occhi. "A chi lo dici" mormorò il giovane mentre si incamminava. La giovane lo seguì un passo indietro di differenza.

"Lo sai che stai bene con la coda di cavallo?" Disse Soga mentre stavano aspettando il treno.

"Ehm... Grazie" rispose biasimata la ragazza grattandosi un sopracciglio. Sulle guance si formò un piccolo rossore.

"Carino il tuo berretto" disse la ragazza con un po' d'imbarazzo mentre stavano in treno in piedi.

"Uhm... Grazie" rispose biasimato il giovane con un piccolo sorriso imbarazzato. Sulle guance si formò un rossore.

Dopo diversi minuti di treno arrivarono alla palestra. Era molto ampia e spaziosa, piena di sacchi da boxe, attrezzature per l'allenamento fisico e dello sport e molto altro. C'era pure un ring al centro. Soga fece un fischio sorpreso mentre si guardava attorno. "Questa si che è una palestra come si deve" mormorò ad alta voce Tamao. "Già..." Disse Soga guardando un sacco da boxe poco distante. Il giovane fece un piccolo sorrisetto e lasciò cadere la borsa per terra, Tamao guardava ancora attorno con curiosità. Dopo pochi secondi il suo sguardo si posò su Soga che era vicino al sacco da Boxe, che lo picchiettava con un dito. "Sembra parecchio pesante" disse la giovane avvicinandosi a lui. "Lo è infatti" confermò il giovane picchiettandolo col dito. "Che dici? Provo a colpirlo?" Chiese Soga guardando la giovane?

Prima che Tamao potesse dare una risposta, una voce fuori campo disse con un tono secco e severo: "no." I due si girarono e videro che era Ben, il proprietario della palestra, nonché il tizio che gli aveva dato il biglietto di visita. "Anzitutto allenerai il tuo fisico. Prima di imparare la tecnica si deve rafforzare il corpo." Soga e Tamao per istinto si girò e si mise con la schiena dritta e le braccia chiuse ai lati come si fa nell'esercito quando arriva il sergente oppure nelle arti marziali quando arriva il maestro. "Scusatemi!" Esclamò Soga allo stesso modo dei soldati. Ben fece un espressione stranita, "rilassati ragazzo. Non sei un militare ed io non sono il tuo superiore." Soga a quelle parole fece un sospiro di sollievo e curvò un poco la schiena. "Ma in questa palestra io rimango il tuo maestro e richiedo il tuo rispetto." Soga subito rimise la schiena dritta e fece un espressione seria.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 29, 2022 ⏰

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