4- Forse non è amore?

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POV WIND

Earth...

Mi sveglio di soprassalto e due braccia mi stringono improvvisamente, ma delicatamente le spalle, che si sono proiettate in avanti.
La mia mente è confusa e le orecchie fischiano.
Un forte bruciore al fianco mi toglie il fiato.

Cazzo...

Sibilo e inspiro tra i denti. Porto una mano al punto dolente e sento delle bende che lo coprono. Oltre al bruciore, la sensazione è quella di aver ricevuto un pugno. E anche piuttosto forte.

"va tutto bene Wind..."

Mi volto di scatto verso quelle parole che chiaramente non è ne Earth, ne Sun a pronunciare. Non posso vedere.
I miei occhi sono ancora chiusi, sia per la forte luce, sia per il forte dolore alla testa.

"...sono qui per aiutarti"

La voce rende tutto più reale, soprattutto il leggero contatto pelle a pelle con cui ora devo fare i conti.
Cerco di aprire gli occhi, ma bruciano e lacrimano. Apro la bocca per parlare, ma la mia gola non emette suono.

Dove mi trovo? Quanto ho bevuto? Perché questo dolore?

Ho mille domande per la testa. La mia momentanea cecità mi spaventa e agita, come del resto la presenza di uno sconosciuto mentre sono così vulnerabile. Allontano quelle braccia e cerco inevitabilmente, ma inutilmente di vedere.

"Tranquillo Phi va tutto bene"

La sua voce, nonostante la situazione, in qualche modo è rassicurante e sembra davvero preoccuparsi per me.
Per dimostrarlo mi lascia libero come desidero. Si allontana e inizia a trafficare con qualcosa. Va avanti e indietro tra due punti per me indefiniti nella stanza.

La testa nel frattempo continua a farmi un male terribile così premo le dita sulle tempie e spero solo che parte del mio disagio fisico e mentale magicamente svanisca.

Tutti i miei sensi cercano di mettersi in allerta anche se a fatica, ma solo uno sembra funzionare bene e fin troppo, come sempre.

Fin da bambino sono terribilmente sensibile agli odori. E tra le mille cose che infastidiscono la mia famiglia c'è anche questa. Come se la mia sensibilità fosse una mia scelta. Ve lo assicuro, non lo è.
La mia iperosmia non è un capriccio, ma una situazione clinica diagnosticata dal miglior medico specialista, nel miglior ospedale di Bangkok.

I miei non badano a spese se si tratta di curare un figlio anormale che porta solo vergogna alla famiglia.

Semplicemente devo convivere con la mia, non voluta, puzza sotto il naso.
Con il tempo ho imparato a gestirla, mascherarla, ma in giovane età purtroppo le mie reazioni involontarie a certi odori mi hanno portato solo problemi, per usare un eufemismo. Spesso venivo punito, rimproverato, ma non potevo farci nulla, alcuni odori mi nauseano, altri mi provocano il mal di testa, solo pochi li sopporto e quasi nessuno mi piace davvero.

Anche ora, riesco a distinguerne molti odori sgradevoli in questo posto, ma a colpirmi è uno in particolare.

Mare d'inverno.

Questo è l'odore che prevale attorno a me. Un odore semplice, il mare, ma allo stesso tempo così vasto e unico. Un mix di sale, vegetazione selvatica, vento e sole freddo. Probabilmente appartiene alla persona che è con me e fortunatamente copre, quasi del tutto, il fastidioso fetore di terra e legno umidi.

Non è il momento di annusare l'aria o gli sconosciuti Wind. Vederlo sarebbe più utile. Apri gli occhi cazzo.

Mentre cerco di prendere il controllo della situazione sento i suoi passi per la stanza allontanarsi e improvvisamente la penombra mi avvolge.
Lentamente posso aprire gli occhi, anche se la vista è ancora annebbiata e devo sbattere molte volte le palpebre. Vedo una figura socchiudere le ultime imposte per poi avvicinarsi a me.

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