Orologio

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Ryuzaki raggiunse infine il centro città, dov'era avvenuto il terzo omicidio, poco dopo le tre.
"Scusami di averti fatto aspettare, Misora," disse lui, non sembrando nemmeno un po' in colpa di essere arrivato con un'ora di ritardo.
"Non preoccuparti, non stavo aspettando, ho cominciato senza te," disse Misora, nella maniera più sarcastica possibile.
"Capisco," disse Ryuzaki, mettendosi a quattro zampe, sgattaiolando verso di lei. Lei si stava
abituando, ma la cosa avvenne così improvvisamente che saltò. Non l'aveva visto per tre giorni dopotutto.
Il 16 agosto, dopo aver parlato con L, era tornata all'appartamento di Quarter Queen e gli aveva detto che il quarto omicidio sarebbe avvenuto fra sei giorni, il 22 agosto. Naturalmente, Ryuzaki le aveva chiesto come lo sapesse, ma Misora non ne aveva idea. E non poteva dire semplicemente che L aveva detto così, quindi... ma mentre lei e Ryuzaki ne parlavano, Misora ne capì il motivo. La sua risposta era più che convincente, ma non se la sentì di spiegarlo a Ryuzaki, quindi semplicemente ricorse ai preparativi. Col senno di poi, Ryuzaki rinunciò alla cosa un po' troppo facilmente... ma loro alla fine avevano deciso di investigare la terza scena del crimine, la casa di Backyard Bottomslash, il 19 agosto. Intanto, sia Naomi Misora che Rue Ryuzaki avrebbero dato uno sguardo ai retroscena del caso e organizzato i preparativi per l'investigazione.
Misora passò il tempo rimanendo in regolare contatto con L, avanzando le proprie teorie e ottenendo un gamma di informazioni utili come risultato (inclusa qualche nuova scoperta che la
polizia aveva fatto e L aveva riferito a lei), ma la verità era che, il 19 agosto, anche dopo l'arrivo alla terza scena del crimine e dopo aver passato parecchie ore investigando da sola, Misora si sentì come se non avesse fatto alcun significativo passo avanti dal 16 agosto nel centro città.
"Hai già controllato il bagno, Misora?"
"Certo. Tu?"
"Ci ho dato un'occhiata prima di venire al piano di sopra. Ma quella vasca da bagno è rovinata. Colorata in quel modo, l'unica persona che si sognerebbe di entrarci è Elizabeth Báthory."
"Lui ha eliminato ogni singola impronta digitale, ma non una goccia di sangue. I tipi pignoli sono sempre così. Il killer onestamente non ci dà nulla riguardo nulla se non se stesso."
"Sì, sono d'accordo," disse Ryuzaki, ma malgrado le sue parole lui sembrava non avere problemi a camminare a gattoni sul pavimento schizzato di sangue... o semplicemente se ne importava? Proprio come il killer... Misora osservò i suoi movimenti attentamente.
"Io non credo ci sia nulla lì," disse lei. "Ci ho già guardato attentamente."
"Ohi, ohi. Non avrei mai pensato che ti avrei vista così pessimista, Misora."
"Non lo sono... solo, Ryuzaki, sento come se il punto fondamentale di questa scena del crimine siano gli arti tagliati. Il braccio sinistro e la gamba destra... questa è la più gran differenza tra le sue precedenti vittime."
"Come tu hai detto prima, qualcosa che dovrebbe esserci ma che non c'è? In questo caso, cosa dovremmo pensare riguardo al fatto che il killer ha gettato la gamba destra nel bagno e ha portato via il braccio destro. Un intero braccio. Non tanto facile quanto portare via due volumi di Akazukin Chacha."
"E loro ancora non hanno trovato il braccio... non è così facile disfarsi di parti del corpo, quindi se il killer l'ha portato con sé, allora deve esserci una buona ragione per farlo. Non so se quello è il messaggio... se non è un messaggio, ci potrebbe essere una sorta di segno su di esso che il killer
non vuole che noi vediamo."
"Possibile. Questo avrebbe senso. Ma cavando gli occhi della seconda vittima ci ha portati ad un vicolo cieco, e agli occhiali, quindi portarsi via il braccio sinistro deve significare qualcosa... ma ancora una volta, è la gamba sinistra che dà da pensare, Misora. Il trattamento che ne ha fatto è così confusionario. Tu stessa hai detto che disfarsi di un corpo non è facile, ma nemmeno tagliarlo. Deve essergli costato tempo. Non ti colpisce quanto sia pericoloso fare una cosa del genere in un centro cittadino? Ci sono case da ogni lato, muri condivisi, e avrebbero potuto notarlo in ogni momento."
"Entrambi gli arti sono stati tagliati proprio alla radice... il corpo era stato trovato da quelle parti. Giusto, la foto, la foto..." Misora sfogliò la cartella che aveva già tirato fuori e prese le fotografia della terza scena del crimine. Le stesse immagini che li avevano aiutati a comprendere il messaggio alla seconda scena. Lei prese la fotografia, si allineò alla stanza e definì con esattezza dove si trovava il corpo. "Era qui, disteso sulla schiena, con il braccio destro e la gamba sinistra aperti... hmm..."
"Beh, se la tua teoria è corretta, noi abbiamo tempo in abbondanza prima che avvenga il quarto omicidio. Possiamo proseguire per questa via. Parlando di ciò, non pensi sia l'ora che mi spieghi perché il quarto omicidio avverrà il 22?"
"Sì, immagino di sì."
Misora mise via le fotografie e si girò verso Ryuzaki. Lui non la stava guardando. Loro si erano conosciuti da cinque giorni e si erano visti tre volte, ed era divenuto chiaro che Ryuzaki non era consapevole che era consuetudine guardare le persone con le quali stavi parlando. Ma a questo punto, Misora difficilmente si sarebbe andata a soffermare su una cosa così insignificante.
"E' una semplice questione, sembra quasi come sprecare il fiato. Il terzo omicidio è avvenuto il 13
agosto, giusto?"
"Sì, non hai bisogno di controllare."
"C'erano numeri romani sul corpo della prima vittima, ma questa volta noi abbiamo numeri arabi. Tredici... 13. Se tu scrivi un uno e un tre l'uno vicino all'altro... loro sembrano una B."
"Sì," annuì Ryuzaki.
Il tutto era così semplice che si preoccupava che lui potesse ridere di lei, ma sembrò prendere la cosa in maniera sorprendentemente seria.
"Viene da pensarci, io una volta vidi un programma di giochi per bambini dove chiesero quanto facesse uno più tre, e la risposta era B..."
"Esatto. B."
"B.B.? Ma Misora, ciò va bene per il terzo omicidio, dal momento che è avvenuto il 13 agosto, ma che mi dici riguardo le altre date? Il cruciverba ha raggiunto il LAPD il 22 luglio, il primo omicidio è stato il 31 luglio, il secondo il 4 agosto, e tu ha predetto il quarto il 22 agosto... nessuna di quelle forma la lettera B."
"Non a una prima occhiata. Ma applica lo stesso principio ad uno schema differente. Il più semplice è il primo omicidio... 31 luglio. Tre e uno. Inverti i due e ottieni tredici."
"Ok, ti concedo il 31. Sembra abbastanza ragionevole. Ma che mi dici riguardo il quarto e il secondo 22?"
"Stessa cosa. Solo che cambia lo schema. Prendi il problema che hai menzionato riguardo il programma di giochi per bambini - uno più tre. 4 agosto - quattro è la normale risposta al calcolo. E 22 agosto... se tu prendi uno dalla decina e lo porti alle unità ritorni a tredici."
B.
Tredici.
"In altre parole, ogni giorno che il killer compie un'azione, il 22, il 31, il 4, il 13... il numero alla
decina e il numero all'unità si sommano e divengono quattro. In ogni mese ci sono solo quelle quattro date che lo permettono. Solo quattro. E qualcosa succede ad ognuna di quelle. Anche le Wara Ningyo sono partite come quattro. Uno più tre uguale quattro. E questa potrebbe essere solo una coincidenza, ma vale la pena considerarla - lo spazio tra i casi, quattro giorni e nove giorni, se tu sommi quattro e nove, ottieni tredici... B."
"...Capisco. Non male." disse Ryuzaki, annuendo.
Misora si illuminò.
"Concentrarsi sulla similitudine tra tredici e B è davvero una buona idea."
"Lo è? Quindi il quarto omicidio avverrà nove giorni dopo il 13, il 22. Nove, quattro, nove... ho considerato la possibilità di un altro quattro, ma il numero sarebbe caduto sul 17, e sembrava più difficile che fosse esatto rispetto al 22. Dopotutto, qualcosa è già accaduto quel giorno lo scorso mese. E non c'è assolutamente modo di passare da diciassette a B, nessun modo per quanto tu possa provare. Quindi il quarto omicidio può avere luogo solo il 22."
Il 17 era già passato, e non c'era nessun rapporto di omicidio a Los Angeles quel giorno. Lei era stata un po' preoccupata, ma la fermezza della dichiarazione di L l'aveva calmata. Si era detta che il fatto che quattro giorni e nove giorni sommati davano tredici, poteva essere pura casualità, un'irrilevante coincidenza che il killer non aveva considerato.
"Se posso aggiungere una cosa," disse Ryuzaki. "Quel particolare metodo di trasformare ventidue in tredici è un po' forzato. Distorci la questione per farla calzare alla tua convinzione - non c'è ragione di muovere l'uno dalle decine in quel modo. Non è come cambiare i numeri da trentuno a tredici. La spiegazione è chiaramente creata dopo il fatto."
"Eh... ma, Ryuzaki..."
"Non fraintendermi - fondamentalmente sono d'accordo col tuo ragionamento. Solo non per quel particolare punto."
"Ma... allora..."
Se lui rifiutava la data più importante, l'intero ragionamento cadeva. Lui aveva effettivamente rifiutato di essere d'accordo con qualunque cosa aveva detto.
"Ma io ho un suggerimento. Misora, tu sei nata in Giappone, giusto? Allora hai più familiarità con i numeri giapponesi rispetto a me."
"... Numeri in kanji?"
"Visualizza i kanji di ventidue."
"??"
I kanji...
二十二?
Lei disegnò i caratteri nella propria mente, ma non le sovvenne nulla.
"Beh?"
"No, non capisco cosa tu..."
"Oh... allora lasciami provare con un suggerimento. Misora, immagina che il kanji centrale, il kanji del dieci, sia il segno più. Il che significa che 二十二 ora è 二+二... due più due."
"Oh."
Quello non era un suggerimento. Era la risposta.
二+二 dava... quattro.
E quattro era 一+三 che era... tredici.
"Mettili insieme e ottieni quattro... e tu hai già spiegato brillantemente che quattro è uno più tre. Dopotutto se uno più tre è B, allora noi dobbiamo mettere uno e tre assieme, che è la stessa cosa di uno più tre, che crea la forma della lettera B. E' esattamente il motivo per cui possiamo leggere ventidue come 二十二. Noi abbiamo semplicemente bisogno di sufficienti ragioni per mettere i numeri assieme. E con queste condizioni, il tuo ragionamento per piazzare il quarto omicidio il 22 suona accurato. Ero piuttosto suggestionato dalla forza della tua convinzione prima, ed ero un po' preoccupato nel seguire la tua idea, ma ora mi sento felice come se avessi bevuto un boccale di melassa."
"..."
Quella metafora faceva venire a Misora il voltastomaco.
Ma apparentemente Ryuzaki credette a ciò che lei aveva detto sul fatto che il quarto omicidio sarebbe avvenuto il 22. Non il massimo dei risultati, dal momento che il suo risultato era migliore del suo, ma almeno poteva rilassarsi un po'.
"Ma Misora," disse Ryuzaki. "Ancora una cosa."
"Sì?"
Questa era la seconda 'ancora una cosa'.
L'aveva presa con la guardia abbassata.
"La tua teoria è basata sull'assunzione che quando il killer sceglie le vittime, richiede che loro abbiano le iniziali B.B. Ma da come abbiamo parlato, c'è ancora una possibilità che il killer stia
cercando Q.Q., non B.B."
"Oh, sì..."
Se la quarta vittima fosse risultata essere un bambino con le iniziali Q.Q., disteso a faccia in giù, allora la loro teoria sarebbe stata scaraventata giù dalla finestra.
"Se è Q piuttosto che B, allora la tua teoria non rimane a galla. L'avresti creata dal nulla, forzandone l'esistenza basata su una logica sbagliata. Basata su una coincidenza."
"Coincidenza... che il numero tredici assomigli a B? Ma è così palese... e Q ci capita così
ordinatamente..."
"Sì. Sono d'accordo. Non credo si tratti di una coincidenza. Ma la tua teoria è basata sul senno di poi. Creata dopo il fatto. Io voglio sapere perché tu hai scelto di costruire la tua teoria su B e non Q."
"Beh..."
Perché L aveva detto così. Con molta convinzione."Il killer è B". Lei lo sapeva già. Ma non poteva dirlo a Ryuzaki. Doveva tenere il segreto di L. Non poteva abbassare la guarda e permettere che qualcosa andasse storto, non importa quanto avessero parlato.
"... Io suppongo che con tre vittime... c'erano due B e una Q, e B sembrava semplicemente meglio.
In seguito ho pensato a Q, certo, ma non sono riuscita a trovare nessuno schema relazionato ad essa..." disse lei, provando a coprirsi. Ma lei sapeva che questa spiegazione, così come le parole uscite dalla sua bocca, suonavano innaturali.
E con molta sicurezza, Ryuzaki la rifiutò, "E' così casuale. Nulla sta in piedi."
Il suo buon umore andò via. Si morse le labbra - lei aveva raggiunto quelle conclusioni lavorando in retroscena, provando a comprendere una ragione per la quale L l'aveva detto. Le parole di L tenevano in piedi la teoria, quindi probabilmente era giusta, ma ciò non cambiava niente.
"Il killer è B..."
"Cosa?"
"No, voglio dire, lui è così ossessionato dalla lettera B. Forse questa grande ossessione è parte del messaggio, e le iniziali del killer sono proprio B.B."
"O forse sono Q.Q. Come tu hai detto, molti elementi del caso puntano a B, ma è anche possibile che non ci siamo imbattuti negli indizi che puntano a Q."
"Sì... suppongo che..."
"L'hai detto, anche io penso che B calzi meglio rispetto a Q. Più del novantanove percento," ammise Ryuzaki.
Essenzialmente andando contro ciò che aveva detto negli ultimi pochi minuti.
"C'è una buona possibilità che le iniziali del killer siano B. Le vittime sono tutte B.B., e anche il killer... le cose stanno diventando interessanti."
"Interessanti?"
"Sì. Ad ogni modo, fa attenzione la prossima volta, Misora. Se sei d'accordo con qualcosa, devi avere ragioni sufficienti per esserlo. Se non sei d'accordo con qualcosa, devi avere sufficienti ragioni per non esserlo. Per quanto possa essere accurata, una deduzione basata su un errore significa che tu non hai sconfitto il killer."
"Sconfitto? Ryuzaki, è davvero una questione di vincere e perdere?"
"Sì," disse Ryuzaki. "Lo è."
Perché questa era una guerra.

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