E alla fine, il 22 agosto.
Il giorno in cui l'uomo dietro il Los Angeles BB Murder Cases doveva essere arrestato... ma noi possiamo dirlo solo perché abbiamo una storia da raccontare, e come tutti gli eventi storici, quando questo accade in tempo reale, nessuno di quelli coinvolti lo sa, e il modo in cui gli eventi vengono allo scoperto naviga scorrevolmente. Infatti, la giornata di Naomi Misora cominciò con ogni sorta di incongruenze e ansie.
6:15 e cinquanta secondi.
Loro lo avevano letto come il messaggio che il killer si era lasciato alle spalle alla terza scena del crimine, ma erano le 6:15 del mattino? O della sera? Dopo che avevano risolto l'enigma dell'orologio, Misora aveva setacciato la scena del crimine per tutta la notte alla ricerca una qualsiasi traccia che le dicesse "mattina" o "pomeriggio". Non trovò nulla.
"Se abbiamo cercato così tanto e non abbiamo trovato nulla, forse allora non ha molta importanza," suggerì Ryuzaki. "Lui ha fatto sembrare la vittima come un orologio analogico più che uno digitale, quindi provare a cercare qualcosa che indichi mattina o pomeriggio potrebbe essere una perdita di tempo."
"Già..." annuì Misora.
A prescindere da se fosse vero o no, loro lo avevano presupposto. Lei aveva cominciato a decifrare il messaggio sia come 6:15:50 che come 18:15:50. La prima scena aveva portato a Quarter Queen, e la seconda scena alla Glass Station, quindi a cosa puntava la terza scena? Misora e Ryuzaki impegnarono entrambi le proprie energie in questo problema, ma era stato Ryuzaki il primo a ad arrivare a 061550. Il numero di approvazione per la costruzione del condominio. In Pasadena, nella valle, un enorme complesso. Una catena di case da due a quattro camere da letto, con oltre duecento condomini. E una donna chiamata Blackberry Brown viveva nella stanza 1313. Le sue iniziali erano B.B., e anche il numero del suo appartamento lo era.
"Deve essere lei," disse Misora. Tutti i numeri di approvazione del condominio cominciavano con zero, quindi non c'era 181550. Lei era preoccupata riguardo la questione mattina/pomeriggio, ma ora avevano trovato la risposta, poteva rilassarsi. Come Ryuzaki aveva detto, l'orologio analogico non aveva molta importanza. Misora si sentì davvero sollevata, ma Ryuzaki invece non sembrò molto allegro. Non che lo fosse mai stato, ma anche così, lui sembrava particolarmente giù di morale.
"Qualcosa non va, Ryuzaki? Abbiamo finalmente capito dove punta il killer, e possiamo arrivarci prima di lui. Possiamo tendergli una trappola. Prevenire il quarto omicidio, e se siamo fortunati, catturare anche il killer. Nah - non ci serve fortuna. Noi lo cattureremo, e lo cattureremo vivo."
"Misora," disse Ryuzaki. "Il fatto è che, c'è un altro candidato nel condominio. Un altro B.B. Un uomo chiamato Blues-harp Babysplit, che vive da solo nella stanza 404."
"Oh..."
Due persone con le iniziali dell'obbiettivo. In un enorme complesso di duecento condomini, non tutti vivevano soli - c'era un gran numero di persone con famiglie. Anche se minimizzavi quel numero c'erano comunque quattrocento o cinquecento persone... e la semplice aritmetica suggeriva che una persona su 676 aveva le iniziali B.B. Non era particolarmente sorpresa che ce ne fossero due in quel complesso. Era statisticamente ragionevole.
"Ma," disse Misora, "comunque tu la veda, la stanza 1313 è il nostro obbiettivo. Tredici è una codifica di B, Ryuzaki. E 1313 è B.B. Il quarto omicidio... a giudicare dal numero delle bambole, l'obbiettivo finale... quale miglior posto poteva chiedere il killer?"
"Suppongo che..."
"Ne sono sicura. Voglio dire, 404?"
Certamente, quattro era uno più tre, che faceva B, ma ponendo una scelta fra 1313 e 404 il killer indubbiamente sceglierebbe il primo. A prescindere da tutto, chiunque fosse il killer, Misora era certa che avrebbe scelto il primo. Ma Ryuzaki apparentemente non lo era.
"Ryuzaki, lo sai quant'è difficile che ci sia anche un tredicesimo piano o una tredicesima stanza in America? In genere saltano quel numero. Sono sicura che il killer abbia voluto trarne vantaggio... infatti, probabilmente ha scelto questo edificio perché ha un tredicesimo piano."
"Ma ricorda, Misora. Il numero di giorni tra gli omicidi. Il cruciverba è arrivato alla stazione di polizia il 22 luglio, il primo omicidio è avvenuto nove giorni dopo, il 31 luglio, il secondo quattro giorni dopo, il 4 agosto e il terzo nove giorni dopo, il 13 agosto, e se il quarto è previsto per il 22 agosto, saranno ancora nove giorni. Ma perché nove-quattro-nove-nove e non nove-quattro-nove-quattro? Pensando anche che nove più quattro fa tredici."
"Beh..."
Era Misora che per prima aveva notato che nove più quattro faceva tredici. Ma dal momento che non era accaduto nulla il 17 agosto, lei aveva presupposto che fosse solo una coincidenza. Non era stata in grado di trovare una connessione tra diciassette e B, e ciò non era sembrato un gran problema. Misora non aveva idea sul perché Ryuzaki stesse riaffrontando la cosa ora.
"Noi abbiamo un solo quattro. E con tre nove... la cosa sembra così sbilanciata."
"Certo ma... era un'alternanza..."
"Nessuna alternanza. Quattro e nove dovrebbero essere visti come un insieme, e i numeri come una serie da tredici. Ma ciò non è successo... la cosa non ti colpisce come in disaccordo?"
"..."
"Ma la stanza 404 ci da tre quattro e tre nove."
"Oh..."
Cosa voleva intendere?
"Se si fosse trattato di un qualsiasi altro numero oltre 404, io sarei stato sicuro al cento percento, no, al duecento percento che la quarta vittima sarebbe stata Blackberry Brown nella stanza 1313, ma dal momento che un altro B.B., Blues-harp Babysplit, vive in una stanza con due quattro nel numero... io non posso ignorarlo."
"Sì... sono d'accordo."
Ma quando lui spiegò la cosa in quel modo, Misora cominciò a pensare che la stanza 404 fosse in effetti la più probabile. Dopotutto, lei era un po' confusa riguardo lo scarto di tempo tra gli omicidi. Era davvero giusto scartarli come una coincidenza? Non era accaduto nulla il 17 agosto, ma i fatti ormai erano passati. Non era mai rimasta bloccata in una situazione del genere. Ma forse se l'omicidio finale fosse avvenuto nella stanza 404, quadrerebbe molto meglio che nella stanza 1313.
Misora fece scattare la lingua.
Loro non era stati in grado di decidere se l'orologio segnava la mattina o il pomeriggio, e ora che loro avevano trovato un buon candidato per l'ultima scena del crimine, c'erano due potenziali vittime... tutto questo lavoro, e l'ultimo pezzo del puzzle si rifiutava di entrare. La cosa la seccava. Lei era certa che avevano letto il messaggio correttamente, ma il dubbio ancora rimaneva. C'erano tutte le possibilità che ciò poteva portarli a qualche errore decisivo...
"Oh, beh," disse Ryuzaki. "dobbiamo solo dividerci. Fortunatamente, Misora, ne abbiamo uno ciascuno."
Avrebbero potuto lavorato assieme, ma a distanza.
Ma non era il momento di puntualizzare.
"Uno di noi aspetterà su una posizione. Tu prendi la stanza 1313, Misora, e io prenderò la stanza 404. Dopotutto, Blackberry Brown è una donna, mentre Blues-harp Babysplit è un uomo. Sembra un'organizzazione naturale."
"...e cosa facciamo, esattamente?"
"Proprio come hai detto tu, Misora. Ci mettiamo in attesa. Oggi o domani, noi dovremmo parlare a Blackberry Brown e Blues-harp Babysplit, e far 'sì che cooperino con le nostre investigazioni. Ovviamente, non possiamo dire loro che sono nel mirino di un serial killer. Se vengono a saperne troppo, i media potrebbero indagare su cosa sta succedendo e mandare all'aria tutto."
"Ma loro non hanno il diritto di saperlo?"
"È il diritto di vivere, che è più importante. Noi pagheremo un prezzo appropriato e prenderemo in prestito la stanza per un giorno."
"Pagare?"
"Sì. Nel senso stretto del termine. Fortunatamente, i miei clienti mi hanno coperto con fondi abbastanza alti per coprire le spese. Se risolveremo il crimine, loro saranno abbastanza felici da pagare. Se questo fosse un omicidio ordinario, la cosa non funzionerebbe, ma queste vittime erano state decise solo a causa delle loro iniziali, e non c'è una reale ragione per loro di morire. I loro omicidi acquisiscono significato solo se vengono uccisi nelle loro stesse camere - che sia la 1313 o la 404. Quindi se noi fingiamo di essere loro, e aspettiamo nelle loro stanze, potremmo essere in grado di incontrare il killer. Ovviamente, in quel caso, noi dovremmo fare in modo che Blackberry Brown e Blues-harp Babysplit stiano in un posto sicuro tutta la giornata del 22... mandandoli in una suite di lusso in un hotel a quattro stelle, ad esempio."
"E poi noi... capisco."
Misora si portò le mani alla bocca, pensando. Comprare la cooperazione delle potenziali vittime suonava bene... non sapeva che cliente ci fosse dietro Ryuzaki, ma lei avrebbe dovuto essere in grado di ottenere quel genere di fondi chiedendo a L. Ryuzaki sarebbe diventato Blues-harp Babysplit, e lei sarebbe diventata Blackberry Brown...
"E non dovremmo chiamare la polizia come rinforzo, giusto?"
"Già. Il quel saremmo in grado di proteggere la vita delle vittime, ma il raggio dell'operazione diverrebbe troppo grande. Il killer sarebbe più propenso a fuggire. E dopotutto le nostre deduzioni non sono prove sufficienti per muovere in gioco la polizia. La lettura del messaggio del killer è accurata al novantanove percento di possibilità, ma per quanto suoni bene, noi non abbiamo prove. Se ci dicessero che è una ricerca senza basi fondate, noi saremmo rovinati."
"Senza basi fondate."
"Senza nulla che supporti la nostra teoria."
"..."
Era certa che ci fosse una parola differente per esprimere quel concetto.
Ma lei aveva un'idea.
Se avesse chiesto al suo fidanzato dell'FBI, Raye Penber... no, lei non poteva farlo. Misora era sospesa - e lei aveva detto a Ryuzaki di essere un detective. Le sue azioni nella passata settimanaavrebbero potuto portarla in acque bollenti se l'agenzia l'avesse scoperta. Anche se stava davvero lavorando per L, lei non poteva semplicemente ammetterlo in pubblico...
"Il killer presumibilmente sta lavorando da solo, ma, Ryuzaki, quando sarà il momento di arrestarlo ci sarà uno scontro."
"Non preoccuparti. Posso farcela in un uno contro uno. Potrebbe non sembrare, ma io sono piuttosto forte. E tu sei allenata in capoeira, giusto?"
"Sì, ma..."
"Misora, sai usare una pistola?"
"Eh? No, io non... cioè sì, ma non ne ho una."
"Allora ne preparerò io una. Tu dovresti essere armata. Finora questa è stata meramente una guerra tra detective e killer, ma da adesso le nostre vite sono in gioco. Tu dovresti essere pronta a tutto, Misora," disse Ryuzaki, mordendosi l'unghia del pollice.
E così...
Con ogni sorta di incongruenze e ansietà, Naomi Misora passò la notte in un hotel a L.A. Ovest. Chiamò L dalla stanza d'albergo e gli chiese sia del supporto finanziario, che di controllare tutte le prove che loro avevano scoperto. Si chiese se L le avrebbe suggerito che mettersi lì ad aspettare sarebbe stato troppo pericoloso, e che loro avrebbero dovuto mettere la sicurezza delle potenziali vittime come loro prima priorità, si chiese se lui si sarebbe opposto alla strategia che Ryuzaki aveva suggerito, (parte di lei sperò che lo facesse), ma L sembrò non star zitto in favore di quelle questioni. Misora gli chiese due o tre volte se lei poteva davvero fidarsi di Ryuzaki, ma lui aveva detto ancora una volta che non c'era nulla di male nel lasciarlo fare. Ma certamente, il giorno 22, tutto sarebbe stato risolto...
"Per favore, Naomi Misora," disse L. "Qualunque cosa fai, per favore cattura il killer."
Qualunque cosa fai.
Qualunque.
"... Capito."
"Grazie. Comunque, Misora, mentre è vero che non possiamo chiedere aiuto pubblicamente alla polizia, io posso fornire qualche aiuto privato. Ho in mente di mandare qualche lavoratore individuale direttamente per me nell'area attorno al condominio. Loro non hanno bisogno di alcuna prova fondata per attivarsi. Certamente manterranno le loro distanze, ma..."
"Okay, sembra una buona idea."
Quando la sua conversazione con L fu finita era passata la mezzanotte - era già il 21 agosto. Lei avrebbe passato tutto il 22 in Pasadena, il che significa che sarebbe dovuta arrivare lì in fretta la sera del 21. Con tutto quello che aveva in testa, sapeva che sarebbe stata dura, ma si infilò nel letto dell'albergo, sperando di riuscire a dormire bene quella notte.
"Aspetta..." mormorò lei.
Una ragnatela si formò nella sua testa, mormorò lei, "Ma... quando ho parlato a Ryuzaki della capoeira?"
Lei non lo sapeva.
E c'era un'altra cosa che ancora non sapeva.
Qualcosa che neanche sapeva di non sapere.
Qualcosa che lei non aveva mai saputo. In qualunque cosa lei avesse fatto, non avrebbe avuto modo di saperlo. Che questo killer, Beyond Birthday, poteva dire il nome di qualcuno e l'ora della sua morte semplicemente guardandolo in faccia, che lui era nato con gli occhi degli shinigami - lei non aveva modo di sapere che i nomi falsi erano inutili con lui, completamente e interamente inutili.
Come avrebbe potuto saperlo?
Anche Beyond Birthday stesso non poteva spiegare come lui fosse nato con gli occhi dello shinigami, come lui potesse usarli senza aver pagato nulla in cambio, senza accordi. Neanche Misora o L sapevano il perché, e, ovviamente, nemmeno io. La cosa più simile ad una spiegazione che io posso offrire è che se ci sono shinigami abbastanza stupidi da far cadere il loro quaderno nel nostro mondo, allora ci potrebbe essere uno shinigami abbastanza stupido da far cadere i suoi occhi. Ad ogni modo, era assolutamente assurdo aspettarsi che gli umani che nemmeno avevano idea che gli shinigami esistessero, potessero ricevere i loro occhi.
Quindi lei potrebbe averlo magari supposto, attraverso vari pensieri nella sua testa. Dopotutto, B era come tredici, e tredici è il numero della carta dei tarocchi che corrisponde alla Morte...
E così.
Con ogni sorta di incongruenze e ansietà, e un significativo fallimento... il culmine della storia arriva.
Studio del caso.
Inizialmente ho voluto tener lontane le ragioni per il congedo di Naomi Misora (che era effettivamente una sospensione dal dovere) da queste pagine - avevo pianificato di rimanere vago in merito ai dettagli. Potendo, vorrei assolutamente soffermarmi sulla questione. Intendo quella.
Come ho detto prima, lei era la più grande vittima individuale dei problemi della Wammy's House, e intrometterci nella sua vita privata... o almeno nelle questioni personali è qualcosa che davvero non mi piace fare. Questo è il motivo per cui ho casualmente evitato ogni specifico riferimento in passato. Comunque, dal momento che mi sono trovato a descrivere lo sguardo negli occhi di Naomi Misora quando ha afferrato la pistola che Ryuzaki le ha messo fra le mani (era un modello Strayer-Voigt Infinity), non posso più evitare la questione. Non posso semplicemente passare velocemente alla prossima scena senza spiegare le ragioni dietro quello sguardo.
Detto ciò, non si tratta di una storia terribilmente complicata. Mettendola nella maniera più semplice, il team nel quale ha lavorato aveva speso mesi in investigazioni segrete e infiltrazioni per un cartello di droga, e lei aveva mandato all'aria l'intera operazione - in un momento critico, lei non era stata in grado di premere il grilletto. Mentre di norma lei non portava con sé una pistola, a lavoro era diverso - non aveva alcuna intenzione di trovare patetiche scuse riguardo il non esser stata in grado di sparare ad un altro essere umano. Naomi Misora era un agente addestrato dell'FBI. Non immaginava che le sue mani fossero pulite, o che lei stessa fosse così. Ma lei non era stata in grado di premere il grilletto. La sua pistola era puntata contro un bambino di soli tredici anni... cosa che in ogni modo non la scusava. Tredici o no, era un pericoloso criminale. Ma Naomi Misora l'aveva lasciato scappare, e l'investigazione segreta di molti suoi colleghi era stata resa inutile così come le innumerevoli ore e un incredibile ammontare di lavoro finito con nessun risultato. Tutto era finito. Loro non avevano arrestato nessuno, e mentre nessuno era morto, c'era stato qualche agente ferito così gravemente che da non poter tornare in servizio attivamente - un risultato orribile, considerati gli sforzi gettati al vento. Al contrario della sua debole posizione nell'organizzazione, il fatto che lei fosse stata semplicemente forzata al prendersi il congedo fu una concessione piuttosto indulgente.
Naomi Misora onestamente non sapeva perché non era stata in grado di premere il grilletto. Forse non possedeva la giusta sicurezza di sé... la giusta risolutezza che un agente dell'FBI dovrebbe avere. Il suo ragazzo, Raye Penber, aveva detto, "Immagino tu non sia in grado di tener testa al tuo soprannome, Misora Massacre," a metà tra il sarcasmo e il tentativo tirarle su il morale, ma dal momento che lei non aveva compreso sé stessa, non aveva protestato.
Ma Naomi Misora lo ricordava.
Il momento in cui gli aveva puntato contro la pistola...
Gli occhi del bambino si erano girati verso lei...
Come se stesse osservando qualcosa a cui non riusciva credere, come se la morte gli fosse apparsa alle spalle. Che cosa assurda - lui era in grado di uccidere altre persone, ma non aveva mai immaginato che lui stesso poteva essere ucciso. Ma avrebbe dovuto saperlo, doveva esser pronto a morire nel momento stesso in cui aveva portato via una vita. Così come ogni criminale. Così come ogni agente dell'FBI. Quella minaccia pendeva su tutti. Lei era parte del sistema. Anche quel bambino era parte del sistema. Forse le era mancata la risolutezza. Forse si era impietrita a quella minaccia. Forse quelle paure l'avevano bloccata. Ma quindi? Data l'educazione del bambino, lui non solo non aveva possibilità di riformarsi, ma non aveva neanche una giusta concezioni di vita con la quale crescere. Cosa doveva aspettarsi Misora da qualcuno come quello? Quanta crudeltà c'era perché lei si aspettasse qualcosa? Lei sapeva bene come tutti che quel bambino viveva nel solo modo in cui poteva. Era condannato da sempre. Ma questo significava che lui doveva accettare il proprio destino? C'era solo una via per la vita e non una per la morte? La vita umana era questa... ma la morte umana invece era controllata da mani non visibili?
Ovviamente, lei aveva del risentimento verso coloro i quali usarono questo fallimento come scusa per espellerla, ma quando lei pensò alla differenza tra il tredicenne che non era riuscita a sparare e la seconda vittima degli omicidi di BB di Los Angeles, Quarter Queen, lei cominciò a sentire come se l'intera faccenda fosse irrisoria.
Misora non aveva un forte senso della giustizia.
Lei non credeva sé stessa essere eticamente o moralmente superiore.
Lei non approcciava al lavoro con un determinato tipo di filosofia.
Lei era dov'era perché la sua intera vita era stata come camminare in una città che non conosceva - se lei avesse vissuto nuovamente la sua vita, lei sarebbe certamente finita a fare qualcosa di completamente diverso. Se qualcuno le chiedesse perché lavorava per l'FBI, lei non sarebbe stata in grado di dare una risposta.
Era brava nel suo lavoro, ma ciò derivava dalle sue abilità.
Non dal suo pensiero.
"... Cosa farei se il killer fosse bambino?" mormorò Misora, scoraggiata.
"Un tredicenne... solo un tredicenne..."
E lei abbassò la pistola accanto a sé, assicurandosi che ci fosse la sicura. Vicino ad essa c'erano un paio di manette, sempre messe a disposizione da Ryuzaki, destinate al killer. Lei era nell'appartamento 1313, dove viveva Blackberry Brown. Un appartamento con due camere da letto, e la sola stanza con un lucchetto a giro di pollice era la stanza opposta all'entrata. Nove piani più sotto, nell'appartamento 404, anche Ryuzaki aspettava l'arrivo del killer, prendendo il posto di Blues-harp Babysplit. Aveva detto di esser forte, ma sembrava così gracile e incurvato che lei trovò difficile credergli, ed era più che un po' preoccupata. Ryuzaki sembrò totalmente fiducioso quando si incontrarono prima di prendere le posizioni, ma... lei aveva i suoi dubbi.
L'uomo che L chiamava B, sarebbe arrivato - qui nell'appartamento 1313, o da Ryuzaki nella 404?
Stava valutando la situazione in ogni secondo a disposizione, ma onestamente non fu in grado di arrivare a un qualcosa di simile ad una conclusione. Ed era ancora seccata dalla questione mattina/pomeriggio della terza scena... ma non c'era più motivo di preoccuparsi per questo ora. Il tutto era di convincersi che il killer stesse arrivando qui, alla stanza 1313, per uccidere Blackberry Brown, e poi agire di conseguenza. Lei non poteva permettersi di perdere tempo preoccupandosi delle altre persone. O poteva metterla in un altro modo - B sarebbe venuto per lei... al posto di L.
Guardò l'orologio sul muro.
Il display digitale mostrava esattamente le nove del mattino.Nove importanti ore del 22 agosto erano già passate. Rimanevano solo quindici ore. Lei non era andata a dormire quella notte. Sarebbe rimasta sveglia per almeno ventiquattro ore. Non si era nemmeno presa una pausa per andare in bagno. Ryuzaki le aveva avvisato di non abbassare il livello di attenzione... aveva bisogno di essere in grado di reagire nel momento in qualcuno sarebbe entrato nella stanza. Ma ora era il momento di chiamare di nuovo L. Prese il cellulare dalla borsa e digitò il numero secondo le istruzioni. Stando certa che la porta e le tende fossero chiuse.
"L."
"Misora."
"Qui non succede nulla. Ho parlato con Ryuzaki prima, ma nulla sta succedendo neanche da lui. Nessun segno di qualcosa fuori dall'ordinario. Comincio a sentire che la cosa tirerà per le lunghe."
"Capisco. Non abbassare la guardia. Come ho detto prima, il tuo supporto è in posizione nei paraggi del condominio, ma se dovesse accadere qualcosa, loro non sono abbastanza vicini da rispondere immediatamente."
"Lo so."
"In più, pochi minuti fa ho inviato due persone nel condominio stesso. Non so se saranno lì in tempo, ma il tempo è dalla nostra parte. Siamo stati fortunati."
"Eh? Ma... significa che..."
Per evitare di insospettire il killer, loro non avevano messo telecamere di sicurezza o cimici nelle stanze e nemmeno nell'edificio - ciò valeva anche per i rinforzi. Loro non potevano rischiare di essere notati.
"Non preoccuparti. Non c'è possibilità che il killer li noti. Uno di loro è un infiltrato professionista, e l'altro è un truffatore professionista. Non posso dirti di più, dato che sei un agente dell'FBI, ma fondamentalmente, un ladro e un truffatore. Li ho posizionati vicino ad ogni stanza."
"Un ladro... e un truffatore?"
Cosa stava dicendo?
Era una specie di scherzo?
"Quindi, Naomi Misora..." disse L, riepilogando.
Ma Misora balbettò in fretta, "Um, er, L..." ma poi esitò, non sicura se avrebbe dovuto chiederlo o no.
"Tu... conosci il killer, giusto?"
"Sì, come ho detto. Lui è B."
"Non intendo in quel modo... voglio dire, è qualcuno che tu conosci personalmente?"
Il giorno 16, L aveva detto che sapeva già da tempo che il killer era B, e che lei non lo aveva mai conosciuto, ma due giorni fa, L aveva detto qualcosa che aveva cambiato la sua ipotesi in una convinzione. Qualunque cosa fai, per favore cattura il killer. Il detective più grande del secolo, L, non avrebbe mai detto una cosa del genere su un normale indiscriminato serial killer. E dal momento che il suo nome era lungo solo una lettera...
"Sì," confermò la voce sintetica.
Come se lui non ricordasse che gli era stato chiesto.
"Ma Naomi Misora, per favore mantieni questa cosa in stretta confidenza. Ai rinforzi che ho posizionato vicino al condominio, e il ladro e il truffatore al suo interno non è stato detto su che caso stanno lavorando. E' meglio che non lo sappiano. Ma dato che tu me l'hai chiesto te ne ho parlato, non avevo intenzione di dirtelo, generalmente parlando era anche qualcosa che era meglio non sapessi."
"Capisco. Ad ogni modo, chiunque sia B, lui è un pericoloso criminale che ha rubato la vita di tre persone ingiustamente. Ma c'è una cosa che voglio chiedere."
"Cosa?"
"Tu conosci il killer, ma non hai nulla a che fare con lui?"
Questo era...
... per Naomi Misora, questo era più o meno la stessa cosa di chiedere se tu riusciresti a premere il grilletto su un bambino.
"Non ho nulla a che fare con lui," disse L. "Per essere completamente precisi, io non ho neanche conosciuto B. Lui è semplicemente qualcuno di cui sono informato. Ma nessuna di queste cose interessa il mio giudizio. Certo, io ero interessato al caso, e ho cominciato ad investigarci perché sapevo chi era il killer. Ma ciò non altera il modo in cui ho investigato, o la maniera nella quale è proceduta la mia investigazione. Naomi Misora, io non posso sorvolare sul male. Non posso perdonarlo. Non importa se conosco o no la persona che fa del male. A me interessa solo la giustizia."
"Solo... la giustizia..." ansimò Misora. "Allora non importa nient'altro?"
"Non lo direi, ma non è una priorità."
"Non perdoneresti alcun male, chiunque sia il cattivo?"
"Non lo direi, ma non è una priorità."
"Ma..."
Come una vittima tredicenne.
"Ci sono persone che la giustizia non può salvare."
Come un criminale tredicenne.
"E ci sono persone che il male può salvare."
"Ci sono. Ma anche così," disse L, il suo tono non cambiò molto.
Come se ammonisse con gentilezza Naomi Misora.
"La giustizia ha più potere di ogni altra cosa."
"Potere? Per potere... tu intendi forza?"
"No. Intendo benevolenza."
Lo disse con tale facilità.
A Misora quasi cadde il telefono.
L.
Il detective più grande del secolo, L.
Il detective della giustizia, L.
Il quale aveva risolto ogni caso, non importava quanto fosse difficile...
"... ti ho frainteso, L."
"Ah sì? Beh, sono contento che abbiamo chiarito."
"Tornerò a lavoro ora."
"Benissimo."
Lei posò il telefono e chiuse gli occhi.
Whew.
Non si sentì agitata.
Aveva solo sentito una parola che le suonò bene.
Le era stato detto qualcosa che aveva bisogno di sentire.
Forse lei veniva solo manipolata.
Nessuno dei suoi problemi era stato risolto. La sua confusione era rimasta. Ancora le mancava la soluzione. Sentì come se qualcosa era cambiato, ma da domani tutto sarebbe tornato alla normalità.
Ma allo stesso modo, per il momento, lei non stava prendendo una decisione rapida, non stava per dare le sue dimissioni. Quando il congedo sarebbe terminato, sarebbe tornata all'FBI. In quel momento, Naomi Misora aveva ricomposto i suoi pensieri. E il killer in questo caso sarebbe stato un buon souvenir.
"... Quindi, fra un ora, dovrò chiamare Ryuzaki... spero stia bene."
Blackberry Brown e Blues-harp Babysplit. Due B.B. Stanza 1313 e stanza 404... davvero non c'era nulla sulla terza scena del crimine che avrebbe potuto eliminare una di loro dal considerarle? Lei non riusciva togliersi di dosso l'idea che ci fosse stato qualcosa. Loro non erano stati in grado di rifinire le possibilità perché non avevano fatto tutto ciò che potevano, non avevano fatto tutto ciò che avrebbero dovuto...
"Oh. Capisco. E' questo il motivo per Q.Q.?"
Aveva capito qualcosa. La ragione per la quale la seconda vittima era stata Q.Q., e non B.B. La ragione per la quale aveva girato la bambina, per la quale girare b in q. Per prevenire la possibilità che ci fosse qualcun altro con lo stesso nome. Il tipo di messaggio lasciato indietro alla prima scena... un messaggio che non puntava al posto, ma alla vittima designata... quel genere di messaggio lascia sempre la possibilità che ci sia qualcun altro con quel nome. Questo è il motivo per cui aveva scelto Q.Q. - molto meno comune di B.B. Quarter Queen. Misora non aveva idea di quanti altri Believe Bridesmaid o Backyard Bottomslash c'erano a Los Angeles, ma lei sapeva che la ragazza era la sola Quarter Queen. Il che significa che loro avevano ragione, e il collegamento erano le B, non le Q.
B.B.
Ma anche considerando che il killer abbia lavorato così duramente per assicurarsi che il messaggio potesse mirare solo ad una persona, perché aveva lasciato due candidati nell'enigma finale? Lei doveva aver sorvolato su qualche pezzo fondamentale del puzzle. Ci doveva essere qualcosa che aveva fatto...
Il cruciverba.
Lei non l'aveva provato.
...Ora che ci pensava, c'era un'enorme quantità di problemi ai quali lei aveva smesso di pensare. Non solo il problema di quale stanza. Se loro avessero catturato il killer, allora tutto sarebbe stato spiegato, o...
"...Le stanze chiuse. Aveva davvero semplicemente la chiave?"
In quel caso, lui doveva essere andato a compiere gli omicidi dopo aver preparato una chiave di riserva... lui doveva aver investigato sulle sue vittime prima che gli omicidi avessero luogo. Loro avevano fatto qualunque cosa potessero per evitare di essere scoperti, ma era più che probabile che lui sapesse che Misora lo stava aspettando lì...
"Una stanza chiusa con ago e filo... e l'ago era finito con l'essere un utile indizio sulla terza scena. Anche se si trattava solo una libera associazione..."
Ago, lancetta, lancetta dell'orologio.
Lei fu sorpresa di scoprire che le Wara Ningyo avessero un significato pratico... le precedenti scene del crimine avevano suggerito che loro non erano nulla più di una metafora per le vittime. Ma loro erano state contate con gli animali di mezza, aggiungendole al numero dei quattro lati dell'orologio.
Quindi forse qualcuno di quegli animali di stoffa era stato portato alla vittima... per star certi che il numero corrispondesse. Sembrava probabile.
Quattro, tre, due... il numero delle Wara Ningyo decresceva.
L'ultima sarebbe apparsa sulla quarta scena del crimine.
Se ci fosse stata una quarta.
"L'ultima Wara Ningyo... presumo che sarà messa direttamente sulla porta opposta? Sembra più probabile... più significativo... ma qual è il significato? La prima cosa che vedi quando entri nella stanza chiusa...che cattura i tuoi occhi prima che tu veda il corpo..."
Senza una chiara idea di cosa stesse pensando, Misora si alzò e si mosse verso la porta. Girando le spalle alla porta, lei guardò nella stanza - era solo una stanza, nulla fuori dall'ordinario. Al momento, non era ancora una scena del crimine. Nulla qui se non i segni della vita di Blackberry Brown.
"Le Wara Ningyo erano sempre inchiodate più o meno alla stessa altezza... il piazzamento orizzontale era generico, ma quello verticale era fondamentalmente lo stesso. Alla altezza della cintura per me... quindi circa a questa altezza..."
Misora si accovacciò.
Naturalmente, questo significava che lei si stava sedendo in una posizione molto simile all'abituale abbraccio alle ginocchia di Ryuzaki, ma provò a non pensarci. Se lui aveva ragione, e ciò l'avesse fatta dedurre più facilmente, allora sarebbe stata anche una buona cosa. Lei era solo nella stanza dopotutto. Presumendo che la quarta scena del crimine avrebbe seguito le regole, e la Wara Ningyo sarebbe stata piazzata sul lato opposto alla porta, allora da questa posizione i suoi occhi avrebbero incontrato la bambola, dato che la sua linea degli occhi era esattamente alla stessa altezza. Certo, le Wara Ningyo non avevano occhi, e questo non l'avrebbe portata da nessuna parte.
"Solo perché loro erano mischiate con gli animali di pezza, non c'è bisogno che stiano di fronte alla porta... se il piazzamento è importante... il piazzamento... o è solo un'altra manifestazione della sua natura pignola... ow!"
Pensare troppo in una posizione scomoda le aveva fatto perdere l'equilibrio e aveva urtato la parte di dietro della sua testa sul pomello della porta. Strofinando via il dolore, Misora si girò distrattamente a guardare dietro di sé... e...
I suoi occhi si soffermarono sul pomello della porta, e...
E proprio sotto di esso, la serratura a giro di pollice. Il chiavistello.
"!!"
La testa di Misora scattò così velocemente che provocò un udibile fruscio, e lei guardò ancora verso muro opposto. Non c'era nulla lì, solo un ininterrotta sequenza di carta da parati. Misora aveva solo immaginato una Wara Ningyo sospesa in quel posto. Ma una Wara Ningyo inchiodata a quell'altezza non era di fronte alla porta. Era di fronte al pomello della porta.
La bambola si trovava direttamente di fronte alla serratura a giro di pollice.
"Oh... come ho fatto a non notarlo?!"
Altezza della vita - lei aveva saputo che era dove le Wara Ningyo erano posizionate dalla prima volta che aveva visto i file della polizia. Alla prima scena del crimine, quando lei aveva girato la serratura a giro di pollice, aveva consapevolmente notato che la presa era all'altezza della sua vita, e alla seconda scena del crimine aveva pensato chiaramente che il design della porta dell'appartamento era diverso, ma era lo stesso tipo di costruzione... e alla terza scena del crimine lei aveva girato il pomello e aperto la porta mentre teneva un vassoio in equilibrio sulla fibbia della sua cintura. E fu abbastanza facile comprendere che le Wara Ningyo e la serratura a giro di pollice erano alla stessa altezza. Lei non aveva avuto di nuovo bisogno di aprire il file e comparare le misurazioni. Ma quindi cosa? Quindi che succedeva se le Wara Ningyo erano inchiodate al muro alla stessa altezza della serratura a giro di pollice? C'era una ragione per questo?
"..."
Lei era a capo di una risposta che non avrebbe dovuto avere.
Lei stava per raggiungere una risposta che non avrebbe dovuto raggiungere.
A questo prezzo...
... lei sapeva di volerlo.
Una risposta che avrebbe capovolto, sradicato tutto ciò che lei aveva creduto riguardo questo caso... e lei non poteva fermarsi. Lei aveva passato il punto in cui era consapevolmente capace di interrompere le sue deduzioni. Presumere che ci sarebbe stata una Wara Ningyo piazzata sul muro opposto alla porta alla quarta scena del crimine... sarebbe stata una prova di contraddizione. Quattro bambole, tre, due, una!
"No, ciò non ha senso... non può eventualmente esser vero... il trucco della stanza chiusa? La stanza chiusa con ago e filo... l'ago era alla terza scena... e il filo? Sotto la crepa nella porta... la crepa... lo spazio... nessuno spazio, ben sigillato..."
Una stanza chiusa.
Una stanza chiusa... era di solito creata per far sembrare che la vittima avesse commesso un suicidio. Ma in quel caso, non c'era nulla del genere... il che significa che se hai saltato l'idea... allora la stanza chiusa esisteva per far sembrare il suicidio come un omicidio.
Cosa allora?
Cosa?
"Ah..."
In verità...
Per tutto il tempo, Naomi Misora non aveva fatto nulla per cui Ryuzaki non l'avesse manipolata. Tutto era chiaro ora, così come la similitudine tra q e b che avevano trovato nel messaggio della libreria, ma la sua conclusione riguardo le date degli omicidi aveva cambiato drasticamente forma mentre ne parlava con Ryuzaki, e la nozione che il terzo omicidio sembrasse un orologio... Ryuzaki l'aveva portata a quello dal momento che lei aveva notato che l'orologio mancava. Lui aveva tirato in gioco l'anello del matrimonio, lui aveva notato che la testa, il braccio e la gamba erano di diverse lunghezze, lui aveva suggerito le mura come lati dell'orologio... Naomi Misora era stata controllata come una marionetta.
"Oh, bene... come lo sapeva?"
Ma ora, alla fine...
... Naomi Misora comprese qualcosa da sé.
La verità.
E la giustizia.
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaauuuuuuuuuuuuuuuuuugggggggghhhhhhhhhhhhhhhhh!"
Dimenticando completamente tutte le nozioni come le si erano presentate, Misora lasciò uscire un urlo che ruppe l'aria intorno a sé. Balzò in piedi, saltò attraverso la stanza, e prendendo la sua pistola e le manette dal tavolo, gli girò intorno, aprì la serratura a giro di pollice, e scattò fuori dalla stanza 1313.
Ascensore.
No, non c'era abbastanza tempo. Scale d'emergenza.
Venendole i nervi per i dettagli della complicata piantina del piano, la quale aveva testato il giorno prima, Misora si diresse verso le scale d'emergenza, aprendo con un calcio la porta e sfrecciando per tre o quattro gradini alla volta.
Giù.
Nove piani più giù.
"Dannazione... dannazione, dannazione, dannazione, dannazione, dannazione! Perché perché perché perché perché... come può essere?! E' così dannatamente ovvio!"
Ciò la faceva arrabbiare.
Non era la verità supposta a renderti libero? Quando la verità si rivela, non si suppone che tu debba stare meglio? Ma se ciò era come stavano davvero le cose, allora...
Il detective più grande della storia, conosciuto come risolutore di ogni caso immaginabile, per quanto grande il suo peso potesse essere, per quanto dolore stesse passando in ogni singolo momento... passato, presente e futuro.
Un peso così grande che ti avrebbe incurvato.
Un sapore amaro nella tua bocca che ti farebbe divenire bramoso di dolci.
Lei stava andando così veloce che stava per andare oltre il piano designato e dovette frenare con vigore. Si fermò giusto un secondo per prendere fiato, poi aprì la porta e controllò ancora una volta per esser certa di essere al quarto piano. Da che parte? Destra? Sinistra? La difficoltà di cambiare nel mezzo, e i corridoi andavano in diverse direzioni rispetto al tredicesimo piano... 417 era a destra, e 418 era dall'altro lato, quindi da questa parte!
"Aiieeee!"
Qualcuno aveva urlato.
Misora si irrigidì, ma era l'urlo di una donna. Lei si girò a guardare, e una residente era apparentemente uscita dal suo appartamento e aveva visto Misora tenere una pistola. Dispersivo!
Misora si allontanò dalla residente, correndo verso l'ingresso.
Verso la camera 404.
"R-Ryuzaki!"
A destra dopo l'angolo e sarebbe arrivata.
La porta d'ingresso non era chiusa. Lei entrò dentro. 1313 era a due stanze da letto, ma questo appartamento ne aveva tre. Una stanza in più. Quale stanza? Lei non aveva tempo di pensare. Doveva cominciare con la più vicina. La prima stanza - sbagliata. Nessuno dentro. La seconda stanza - la porta non voleva aprirsi. Una serratura a giro di pollice!
"Ryuzaki! Ryuzaki! Ryuzaki!"
Lei colpì... no, colpire non è abbastanza forte, lei batté come se volesse provare a buttare giù la porta. Ma era solida e non intendeva cedere.
Non c'erano risposte dall'interno.
Ryuzaki non rispondeva.
"Hah!"
Lei compì mezzo giro e calciò il pomello della porta con il tallone. Era una migliore alternativa ai suoi pugni, ma la porta non si rompeva così facilmente. Lei calciò ancora, giusto per provare, ma non con maggior successo.
Misora puntò la pistola.
Una Infinity.
Sette nella cartucciera più uno nella canna, una 45.
Puntò dritto alla serratura.
"Sto per premere il grilletto!"
Primo, secondo... lei colpì il lucchetto.
La serratura a giro di pollice e il pomello saltarono via. Lei si scagliò con la spalla nella porta, e la prima cosa che colpì il suo sguardo fu la Wara Ningyo. Inchiodata al muro, direttamente di fronte alla porta.
E poi...
Lei vide un uomo in fiamme, nell'angolo opposto alla porta. Agitando le sue mani, incapace di resistere al dolore delle fiamme che lo ricoprivano.
Ryuzaki.
Era Rue Ryuzaki.
Lei vide i suoi occhi attraverso le fiamme.
“R-Ryuzaki!”
Il calore era così intenso che lei riusciva appena guardarlo.
Il fuoco si stava estendendo alla stanza.
Uno scoppiettio di calore le colpì la pelle.
Lei sentì l'odore di benzina.
Strangolamento, forte trauma fisico, accoltellamento... e l'ultima vittima fu data a fuoco!
Guardò verso il soffittò - c'era uno sprinkler, ma era stato ovviamente manomesso. Non funzionava. Anche l'allarme era stato disabilitato. Misora si sforzò di non entrare in panico, si sforzò di fare qualcosa. Scattò fuori dalla stanza 404 all'ingresso, da dove era arrivata. Lei aveva visto un estintore sulla percorso fatto da lei prima Proprio... lì! Lo prese e corse indietro. Non aveva
bisogno di leggere le istruzioni.
Ne puntò l'estremità alla palla di fuoco, al corpo di Ryuzaki, rosso bruciore, e premette forte la maniglia. Una schiuma bianca schizzò fuori, riempendo la stanza, con più forza di quanto si aspettasse. Stava quasi per perdere l'equilibrio, quasi cadeva all'indietro, ma strinse i denti e si tenne su, senza lasciare che il tubo si spostasse da Ryuzaki.
Quanto tempo ci mise?
Dieci secondi? Quasi.
Ma Misora sentì come se il giorno fosse finito prima che lei potesse fermare il fuoco.
L'estintore era vuoto... il fuoco era spento.
La schiuma bianca cominciò a diminuire.
E di fronte a lei, un corpo nero, carbonizzato. No, non è abbastanza, sarebbe minimizzare. Una migliore descrizione sarebbe stata una massa di carne rosso-nera. Sembrò come se le fiamme l'avessero bruciato fin dentro.
La puzza di benzina era nell'aria, insieme con la puzza di capelli e pelle bruciata. Misora si tappò il naso. Guardò verso la finestra, chiedendosi se avesse potuto prendere un attimo aria... no, non poteva rischiare una fiammata di ritorno. Come se temesse che ogni movimento successivo avrebbe causato lo sbriciolamento del suo corpo, Misora camminò cautamente verso Ryuzaki. Lui era rannicchiato, sulla schiena. Lei si inginocchiò accanto a lui.
“Ryuzaki,” disse lei.
Lui non rispose.
Era morto?
“Ryuzaki!”
“Ah... unh...”
“... Ryuzaki.”
Era vivo.
Era ancora vivo.
Era completamente bruciato e necessitava gravemente di cure mediche immediate, ma ciò era un sollievo. Lei sentì un suono dietro di sé e si girò. C'era qualcuno lì - la donna che aveva urlato
quando aveva visto Misora con la pistola. Doveva vivere lì. Aveva sentito i colpi di pistola e l'estintore, e timidamente era venuta a vedere cos'era successo.
“E'-E' successo qualcosa?” disse lei.
Misora pensò che “Cosa è successo?” sarebbe stata una domanda migliore, ma...
“FBI,” disse lei.
FBI.
Si identificò in quel modo.
“Chiami la polizia, il dipartimento dei pompieri e un'ambulanza.”
La donna sembrò sorpresa, ma annuì e lasciò la stanza. Misora si chiese se, infatti, questa donna fosse il ladro o il truffatore che L aveva mandato lì, ma poteva preoccuparsene dopo.
Lei si girò verso Ryuzaki.
Girò sulla schiena il corpo carbonizzato di colorito rosso e nero.
E lentamente prese il suo polso, ancora molto caldo, e gli controllò le pulsazioni... un po' irregolari, e molto deboli. Potrebbe essere a pezzi, potrebbe non farcela in ospedale, potrebbe non resistere fino all'arrivo dell'ambulanza.
In ogni caso.
Lei aveva qualcosa da dirgli.
Lei aveva qualcosa da fare.
“Rue Ryuzaki,” disse lei, mettendogli le manette ai polsi. “Ti arresto come sospettato degli omicidi di Believe Bridesmaid, Quarter Queen, e Backyard Bottomslash. Non hai il diritto di rimanere in silenzio, non hai il diritto a un avvocato, e non hai il diritto ad un equo processo.”Il serial killer di Los Angeles BB, Rue Ryuzaki, Beyond Birthday... era in custodia.
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Another Note - Il serial killer di Los Angeles
FanfictionAnother Note: Il serial killer di Los Angeles (Anazā nōto - Rosanzerusu BB renzoku satsujin jiken) è una light novel di genere thriller scritta da Nisio Isin e ispirata al manga Death Note di Tsugumi Ōhba e Takeshi Obata. Il romanzo tratta il caso d...