Capitolo 1

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Damien arrivò al dipartimento di ingegneria completamente stanco. Aveva fatto solo mezz'ora di camminata per arrivare li ma il giorno prima aveva dormito poco e niente per l'agitazione essendo quello il primo giorno di scavo. Non sapeva minimamente cosa aspettarsi da quella giornata. Il biondo si guardò intorno in cerca della sua migliore amica ma a quanto pareva la ragazza non era ancora arrivato, lui però non era il primo visto che due ragazzi vestiti più o meno come lui erano seduti sul gradino del marciapiede e Damien decise di avvicinarsi ai due.

-buongiorno- disse palesando la sua presenza ai due che alzarono lo sguardo su di lui.

-ciao- gli disse la ragazza castana che si stava bevendo un succo alla pesca in tutta tranquillità -io sono Chaterina-

-Damien-

-io sono Taddej- disse l'altro ragazzo castano mentre con calma si spalmava la protezione solare sulle sue braccia magrissime, fin troppo magre. Sembrava uno stecchino sul punto di spezzarsi da un momento all'altro.

-primo scavo?- chiese curiosa la ragazza a Damien che annuì sedendosi anche lui affianco ai due. -tranquillo, sarà faticoso ma anche bello-

-quanti scavi avete fatto?- chiese a sua volta Damien ai due.

-io sei anche se sono al primo anno della magistrale- rispose velocemente Chaterine finendo il suo succo e accartocciando il contenitore che avrebbe buttato una volta trovato un cestino.

-anch'io sono al primo, in realtà faccio lettere ma vorrei entrare nel mondo dell'archeologia alla magistrale- spiegò Taddej -almeno provo quest'anno che è l'ultimo e vedo se è cosa per me oppure no-

-fai bene- gli disse Chaterine annuendo convita -l'anno scorso un ragazzo che aveva già iniziato a fare archeologia alla magistrale, dopo aver fatto storia, ha deciso di fare il primo scavo. Non è resistito nemmeno un giorno nel quale ha anche vomitato. Poi è scomparso nel nulla-

Damien sgranò gli occhi, sorpreso da quello che aveva appena ascoltato sperando anche allo stesso tempo di non fare la stessa fine di quel ragazzo durante il suo prima scavo. Mentre pensava ciò avvertì il rumore di una bici e si voltò osservando arrivare un ragazzo biondo con un cappellino da baseball e con due zaini addosso, uno davanti e uno dietro.

-ciao Stefan- disse con un sorrido a trentadue denti Chaterina e il ragazzo fermò la bici sorridendo a sua volta.

-sei già arrivata?- chiese curioso Stefan poggiando a terra entrambi i suoi zaini che dovevano pesare parecchio.

-eh il treno arriva a e mezza- borbottò la ragazza e Stefan scosse la testa sospirando.

-manca un bel po' di gente ancora- disse il biondo guardando il suo orologio per controllare l'orario. -speriamo che arrivino in tempo altrimenti Ernest fa il cazziatone già il primo giorno-

-arriveranno- disse convinta Chaterina e proprio in quel momento si sentì il rumore di una bicicletta e subito dopo quello di una bicicletta caduta a terra. Tutti e quattro si girarono in direzione del rumore e Damien riconobbe Eloise a terra dolorante.

-stai bene?- chiese prontamente il ragazzo avvicinandosi alla sua migliore amica e togliendole la bicicletta di dosso.

-tutto nella norma, è questa cosa che non funziona- disse Eloise sorridendo felice mentre si sistemava la bandana che le era leggermente scesa sulla fronte.

-tu non avevi detto che la bici non la sapevi usare?-

-si ma per arrivare qui ci metto i secoli a piedi quindi ho deciso di diventare un pericolo pubblico- spiegò la ragazza con un'alzata di spalle avvicinandosi con la bici a mano verso i presenti che nel mentre erano aumentati cosa della quale Damien non si era minimamente accorto troppo preoccupato per Eloise.

Stefan si mise a contarli in silenzio mentre Damien si guardava intorno cercando di riconoscere un qualche suo compagno di corso, o comunque qualcuno che aveva visto di sfuggita ma nessun volto gli era familiare.

-siamo tutti?- un'altra ragazza con capelli ricci e rossissimi arrivò in bicicletta, una elettrica però, tutta bella pimpante come se non si fosse svegliata presto o comunque come se per lei svegliarsi a quell'ora fosse la prassi.

-manca solo Ernest credo- le rispose Stefan contando nuovamente tutti -almeno dovremmo essere tutti- e dopo aver detto quelle parole prese il suo telefono e aprì la parte dei membri del gruppo whatsapp che avevano creato per gli avvisi di quel primo turno. Iniziò quindi a chiamare uno a uno i ragazzi come li aveva salvati sul telefono e una volta appurato che fossero tutti sorrise felice.

-Ernest mi ha appena detto che è già sul campo- aggiunse alla fine la rossa mentre Stefan sbuffava.

-va bene ragazzi io e Audrey- indicò la rossa al suo fianco -saremo i vostri supervisori. Siamo studenti proprio come voi ma abbiamo più esperienza quindi vi controlleremo da vicino. Quanti di voi non hanno comprato la trowel?- nessuno alzò la mano quindi Stefan annuì contento -meglio così visto che l'anno scorso ne sono scomparse un po'. A questo punto direi di salire ad ingegneria e prendere gli attrezzi-

-pale e picconi per il momento no visto che dobbiamo fare l'apertura direi quindi di prendere tutti i secchi che ci sono, la borsa della documentazione, la cassetta del pronto soccorso e la carriola- continuò Audrey mentre tutti li seguivano verso l'ingresso del dipartimento dove erano presenti gli attrezzi in questione. -ovviamente con i secchi prendete anche le cesoie, le spazzoline e le palette-

-che ansia- sussurrò Eloise in modo di farsi sentire solo e soltanto da Damien.

-ah ragazzi per quanto riguarda il bagno è qui ad ingegneria, basta entrare nella portineria al piano terra affianco alle macchinette e poi trovare la porta con scritto "riservato al personale impiegato negli scavi archeologici". Mi raccomando se avete le scarpe sporche di fango toglietele per non inzozzare tutto quanto-

-quanto dista il bagno dallo scavo?- chiese una ragazza mora bassina quasi preoccupata.

-un trecento metri più o meno- rispose Stefan mentre la ragazza in questione sbiancava completamente, probabilmente per lei erano davvero troppi trecento metri.

-altra domanda: avremo delle pause e se si quanto dureranno?- chiese un ragazzo dai capelli nerissimi mentre sollevava una pila di secchi.

-si, oltre alla pausa pranzo di un'ora avrete una pausa la mattina e una il pomeriggio di un quarto d'ora-

-praticamente il tempo che impiegheremo ad andare e tornare dal bagno- borbottò Eloise.

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