What a time-6

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Canzone consigliata per leggere il capitolo:
-What a time (Julia Michaels, Niall Horan)

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Una risata, un cuscino e tanto amore.
Quattro pareti, una porta e un dono.
Solo l'amore può entrare così all'improvviso. E quando succede, non è mai una cosa buona.

Era passato un giorno intero e io non avevo fatto assolutamente nulla.

James mi aveva riferito che Milo oggi non sarebbe stato in casa perché si doveva occupare di un'intervista per via della gara.

Non vedevo l'ora del ritorno di Milo, non solo per vederlo ma anche per riuscire meglio a capire cosa stava succedendo tra di noi.

Sempre se esisteva un "noi"oppure era solo fonte della mia fantasia.

Erano ormai le 21:30 quando sentì il cancello aprirsi e dei rumori di passi.

È tornato, ma non era solo.

«Ev! Ci sono degli ospiti, vieni a conoscerli» disse urlando dalla porta.

Oh no, mancavano solo gli ospiti, a quest'ora poi!

Mi sistema subito i capelli e i vestiti, visto che indossavo il pigiama. Perché? Il piano era quello di andare a dormire, ecco perché.

«Arrivo Milo» urlai dalla stanza per farmi sentire.

Potevo far finta di dormire e non conoscere i suoi amici? Si. Ma dentro di me sentì questo bisogno di scendere.

Non so bene il perché. Forse volevo solo vederlo, oppure non volevo sembrare la solita asociale che sono stata per ventun'anni.

In ogni caso decisi di uscire dalla mia stanza e di scendere le scale.

«Eccoti Ev, questi sono i miei amici. Lui è Mason e lei è sua sorella Charlotte» disse indicandoli.

Charlotte avrà avuto più o meno sei anni. In effetti è davvero molto piccola.

«Piacere di conoscervi, io sono Evelyn» dissi salutandoli.

Non so il perché ma volevo veramente fare buona impressione, ci tenevo molto.

«Si tranquilla Ev, Milo ci ha parlato davvero tanto di te» disse dando una gomitata a Milo con uno strano sorrisino.

Non so il perché ma iniziai a sentire caldo, e per la vergogna del momento, mi misi a ridacchiare per riderci un po' sù.

Vidi Milo diventare bianco e si affrettò subito a chiarire la situazione.

«Bro ma che stai dicendo? Lascialo stare, ha un po' bevuto. E poi solo io la posso chiamare Ev, per te è Evelyn» disse ridendo e dando una mezza spallata a Mason.

Non era gelosia quella, quello era poco ma sicuro.

Lasciai stare la situazione per evitare di creare altre mille scene inverosibili nella mia mente. Cosa che succedeva fin troppo spesso.

«Allora Charlotte, ora ti accendiamo la televisione e ti metti a guardare un po' di cartoni, perché io, Milo e Evelynn dobbiamo fare una cosa veramente importante» disse accendendo la tv e poi salutando Charlotte.

Salimmo al piano di sopra e ci direggemmo verso la camera di Milo.

Non l'avevo mai vista. Era una stanza molto normale ma girando leggermente la testa, vidi sulla porta un poster gigante di Selena gomez. Ma siamo seri?

𝑺𝒐𝒎𝒆𝒅𝒂𝒚-Milo ManheimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora