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Alla fine della settimana Louis fu spostato al turno di giorno.

Il primo ordine che ricevette dal dottor Styles si rivelò una piacevole sorpresa.

A cena, prima che lui facesse la sua ultima notte di veglia, Harry disse con noncuranza: «Gray parte domani. Puoi accompagnarlo al battello, Louis. È la tua giornata libera, penso che ti farà bene svagarti un po'»

«Sarà un piacere» rispose lui sorridendo a Tim, che lo guardava con aria dubbiosa. «Non che sia felice di vederti partire. Mi mancherai molto. A che ora te ne vai?»

«Il battello arriva alle undici. Perderai qualche ora di sonno.»

«Non importa.» Louis lanciò un'occhiata a Styles. «Potrò guidare la jeep?»

«Se ce la fai. Pensi di esserne capace?»

«Ho la patente da tre anni» rispose lui chiedendosi perché il medico sembrasse così contento.

«É sempre utile avere un infermiere che sa guidare» osservò lui. «Ho cercato d'insegnare a Niall, ma è un'impresa disperata. Quando saprai orientarti per l'isola, mi risparmierai di fare qualche visita. Spesso sono superflue e mi fanno solo perdere tempo.»

Così sarò utile, in fin dei conti, pensò Louis  divertito. È la prima volta che lo vedo contento di me.

Il giorno dopo, mentre aspettavano l'arrivo del battello, Tim disse: «Torno alla civiltà. Non m'invidi?»

Louis scosse la testa. «No. Non ho ancora esplorato l'isola.»

«Vieni a trovarmi, quando torni in Inghilterra. Ti manderò il mio indirizzo.»

«D'accordo. Buon viaggio» disse Louis senza credere per un solo istante che lui volesse mantenere i contatti.

Tornò lentamente all'ospedale. Niall gli aveva detto di non affrettarsi perché, in caso d'emergenza, potevano usare il furgone.

C'erano tante cose da vedere ma era la giungla ad affascinarlo maggiormente. Gli avevano raccontato che vi si trovavano diverse specie di animali. Ma quando sentì un sibilo, Louis si credette vicino a un serpente e tornò precipitosamente alla jeep.

Salutò con la mano i contadini al lavoro nei campi di riso e si fermò a confortare un bambino piangente. Ritenendo che si fosse smarrito, lo portò al villaggio più vicino e lo lasciò presso una casa. Il piccolo parve più tranquillo.

All'ora di pranzo, Niall lo accolse sorridendo. «Hai l'aria felice. Forse perché hai terminato il turno di notte?»

«Può darsi. Oppure perché comincio ad ambientarmi. Ho passato una mattina meravigliosa. La campagna è bellissima e adoro il sole. Farei a meno solamente dei serpenti.»

Niall appoggiò il bicchiere di limonata. «Ne hai visto uno? Strano. Sei sicuro che fosse proprio un serpente?»

«Ho sentito un sibilo nella giungla. Non mi sono fermato a scoprire che animale fosse» rispose Louis prima di assaporare il riso al curry.

Niall stava sorridendo. «Doveva essere una tartaruga. Sibilano come i serpenti. Da quando sono qui, ne ho visti soltanto nel bagno. Per fortuna non capita spesso! Sono innocui, piccolini e vengono dal tubo di scarico.»

«A proposito di bagni» disse Louis deglutendo, «nel pomeriggio vorrei farne uno. Sarà possibile?»

«Ho un'idea migliore» disse Niall. «Ho qualche ora libera. Perché non andiamo alla spiaggia?»

«E chi curerà i pazienti?»

«Poo. È qui da molto tempo e vale quanto noi altri.»

Louis aveva finito il riso e ammirava lo strano frutto in mezzo alla tavola. «Che cos'è?»

The Jungle Primary » l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora