Sfiorai con il polpastrello la carta del mio album da disegno, così da creare la perfetta sfumatura di quel lago che stavo raffigurando.
<<È molto bello.>> disse Magnus, sedendosi sul bracciolo della poltrona sulla quale stavo io, con un bicchiere di vino bianco in mano. <<Vedo che stai finendo l'album che ti ho regalato solo due mesi fa.>>
Chiusi l'album e posai la matita, voltandomi verso di lui con aria di scuse. <<Ho molta immaginazione...>> mi giustificai.
Mi accarezzò i capelli. <<Vorrà dire che te ne regalerò uno nuovo.>> e si alzò dal bracciolo per tornare in cucina a preparare la cena, ma prima che potesse allontanarsi da me richiamai la sua attenzione con una domanda che da tutto il giorno continuava a tormentarmi.
<<Perché Valentine voleva i miei occhi?>>
Non si aspettava quella domanda, e lo capii dal modo in cui si bloccò in mezzo alla stanca, irrigidendo i muscoli della schiena e stringendo la presa attorno al calice ormai vuoto, tanto che temetti potesse romperlo. Si voltò di tre quarti verso di me, ma senza guardarmi. <<Era solo un sogno.>>
Scossi la testa. <<No, non lo era.>>
<<Sì, invece. Solo uno stupido incubo.>>
<<Valentine sta catturando i Nascosti, Magnus. Perché non dovrebbe volere anche me?>>
Si voltò finalmente verso di me, rivolgendomi la sua più totale attenzione. <<Perché oltre a me e i Seelie nessuno sa di preciso quello che sei.>>
<<E se Valentine lo sapesse invece?>>
<<Smettila di ripetere il suo nome!>> sbottò, freddandomi e convincendomi con quel suo tono severo a tacere. Forse ad irritarlo era stato il mio allarmismo, o forse il mio riempirlo di domande e paranoie che riguardavano l'uomo più pericoloso e temuto degli ultimi tempi...sta di fatto che quel tono di voce così poco "da Magnus" l'aveva usato solo poche volte con me.
Mi lasciò quasi senza il coraggio di parlare. <<Magnus...non volevo - >>
<<Michelle, basta.>> mi riprese. <<Valentine non poggerà nemmeno un dito su di te, capito? Io non lo permetterò, dovessi farmi catturare e torturare fino allo sfinimento per tenerti lontana da lui.>>
Abbassai lo sguardo, colpita. <<Farei lo stesso per te.>> ammisi con sincerità.
Magnus era la cosa più vicina ad un padre, si era preso cura di me per quasi tredici anni, mi aveva dato una casa e un'educazione senza voler niente in cambio. E Magnus non faceva mai niente gratis. Mi sentivo in dovere di proteggere colui che mi teneva al sicuro ogni giorno, sarei morta per lui.
Era la mia famiglia.
<<Lo so, Michelle.>> rispose lui, stavolta con tono addolcito. <<Per questo ti prometto che quell'uomo non si avvicinerà mai né a te né a me.>>
Ero l'ultima Volpe in tutta America, forse persino in tutto il mondo, e se Valentine mi avesse presa e avesse sporcato il mio sangue puro...per la mia razza sarebbe stata la fine. E sarebbe potuta iniziare una guerra che si sarebbe conclusa con molte e molte morti.
I Seelie, Magnus...sarebbero morti per me, e questo non me lo sarei mai perdonato.
Drizzai la schiena e annusai l'aria, attirando maggiormente l'attenzione di Magnus, che mi chiese cosa sentissi. <<Non ne sono sicura.>> dissi. <<Ma credo sia sangue.>>
A grosse falcate lo stregone percorse tutta la stanza ed uscì dal loft. Rimasi sola ad aspettarlo sul ciglio della porta, finché non vidi il suo ciuffo biondo cenere - cambiava spesso colore ai capelli - sbucare nel corridoio, seguito da Clary e dal mondano. Entrambi reggevano un uomo di colore, che a stento si reggeva in piedi a causa di molteplici ferite che sembrava riportare in tutto il corpo.
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JUST DIFFERENT
FanfictionAveva cinque anni quando, durante un viaggio in auto, una freccia del Conclave provocò un incidente che ai genitori della piccola Michelle costò la vita. Aveva cinque anni quando fu trovata dai Seelie, che la diedero in custodia al Sommo Stregone di...