7. I'd Do The Same

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Sfiorai con il polpastrello la carta del mio album da disegno, così da creare la perfetta sfumatura di quel lago che stavo raffigurando.

<<È molto bello.>> disse Magnus, sedendosi sul bracciolo della poltrona sulla quale stavo io, con un bicchiere di vino bianco in mano. <<Vedo che stai finendo l'album che ti ho regalato solo due mesi fa.>>

Chiusi l'album e posai la matita, voltandomi verso di lui con aria di scuse. <<Ho molta immaginazione...>> mi giustificai.

Mi accarezzò i capelli. <<Vorrà dire che te ne regalerò uno nuovo.>> e si alzò dal bracciolo per tornare in cucina a preparare la cena, ma prima che potesse allontanarsi da me richiamai la sua attenzione con una domanda che da tutto il giorno continuava a tormentarmi.

<<Perché Valentine voleva i miei occhi?>>

Non si aspettava quella domanda, e lo capii dal modo in cui si bloccò in mezzo alla stanca, irrigidendo i muscoli della schiena e stringendo la presa attorno al calice ormai vuoto, tanto che temetti potesse romperlo. Si voltò di tre quarti verso di me, ma senza guardarmi. <<Era solo un sogno.>>

Scossi la testa. <<No, non lo era.>>

<<Sì, invece. Solo uno stupido incubo.>>

<<Valentine sta catturando i Nascosti, Magnus. Perché non dovrebbe volere anche me?>>

Si voltò finalmente verso di me, rivolgendomi la sua più totale attenzione. <<Perché oltre a me e i Seelie nessuno sa di preciso quello che sei.>>

<<E se Valentine lo sapesse invece?>>

<<Smettila di ripetere il suo nome!>> sbottò, freddandomi e convincendomi con quel suo tono severo a tacere. Forse ad irritarlo era stato il mio allarmismo, o forse il mio riempirlo di domande e paranoie che riguardavano l'uomo più pericoloso e temuto degli ultimi tempi...sta di fatto che quel tono di voce così poco "da Magnus" l'aveva usato solo poche volte con me.

Mi lasciò quasi senza il coraggio di parlare. <<Magnus...non volevo - >>

<<Michelle, basta.>> mi riprese. <<Valentine non poggerà nemmeno un dito su di te, capito? Io non lo permetterò, dovessi farmi catturare e torturare fino allo sfinimento per tenerti lontana da lui.>>

Abbassai lo sguardo, colpita. <<Farei lo stesso per te.>> ammisi con sincerità.

Magnus era la cosa più vicina ad un padre, si era preso cura di me per quasi tredici anni, mi aveva dato una casa e un'educazione senza voler niente in cambio. E Magnus non faceva mai niente gratis. Mi sentivo in dovere di proteggere colui che mi teneva al sicuro ogni giorno, sarei morta per lui.

Era la mia famiglia.

<<Lo so, Michelle.>> rispose lui, stavolta con tono addolcito. <<Per questo ti prometto che quell'uomo non si avvicinerà mai né a te né a me.>>

Ero l'ultima Volpe in tutta America, forse persino in tutto il mondo, e se Valentine mi avesse presa e avesse sporcato il mio sangue puro...per la mia razza sarebbe stata la fine. E sarebbe potuta iniziare una guerra che si sarebbe conclusa con molte e molte morti.

I Seelie, Magnus...sarebbero morti per me, e questo non me lo sarei mai perdonato.

Drizzai la schiena e annusai l'aria, attirando maggiormente l'attenzione di Magnus, che mi chiese cosa sentissi. <<Non ne sono sicura.>> dissi. <<Ma credo sia sangue.>>

A grosse falcate lo stregone percorse tutta la stanza ed uscì dal loft. Rimasi sola ad aspettarlo sul ciglio della porta, finché non vidi il suo ciuffo biondo cenere - cambiava spesso colore ai capelli - sbucare nel corridoio, seguito da Clary e dal mondano. Entrambi reggevano un uomo di colore, che a stento si reggeva in piedi a causa di molteplici ferite che sembrava riportare in tutto il corpo.

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