Era uno di loro, era uno dei Nephilim che avevo stupidamente e ingenuamente seguito. I suoi capelli biondi ricadevano sul suo viso in maniera scompigliata, e la sua mandibola contratta era in perfetta sintonia con i suoi occhi sbarrati. Chiusi gli occhi, quella lama bruciava anche senza aver tagliato un solo strato della mia pelle.
<<Chi sei?>> mi domandò il Nephilim, con tono fermi e pacato, quasi annoiato. Come se fossi stata l'ennesimo suo problema della serata. Dovetti annegare l'impulso di attaccarlo, siccome mi sarebbe stato al quanto impossibile vista la lunga spada che avevo puntata alla gola.
<<Mi chiamo Michelle.>> risposi, cercando di deglutire il meno possibile per evitare che la mia gola si avvicinasse maggiormente alla lama. <<Michelle Blanc.>>
<<Non sei una mondana.>> affermò, dopo attimi passati a studiarmi attentamente. <<O sì?>>
<<Se lo fossi - >> mi appiattii di più contro la parete, come se avesse potuto risucchiarmi e allontanarmi dal ragazzo. <<non saprei dell'esistenza dei demoni.>>
<<Giusta osservazione.>>
Abbassai lo sguardo di poco, e fui abbagliata dall'intensa luce che emanava quella lama serafica, che continuava a bruciare sulla mia pelle.
<<Perché sei qui?>> chiese. <<Ci stavi seguendo?>>
<<No!>> mi affrettai a dire.
<<Bugiarda.>> sibilò tra i denti, appoggiando completamente la lama sotto al mio mento, in modo tale da tenermelo alto. <<Ti ho vista prima.>>
<<Lo giuro, non vi stavo seguendo.>>
<<Allora perché sei qui?>> continuò, con tono sempre più aggressivo.
<<Io ho...ho...>> avanti Michelle, pensa più in fretta! <<Ho perso di vista un branco di lupi.>>
Lo vidi alzare un sopracciglio, e in quel momento mi ricordò l'esatta espressione che faceva Magnus ogni qual volta cercasse di capire se ciò che stessi dicendo fosse la verità o meno. <<Sei una Omega?>>
Una lacrima solitaria mi scivolò giù da un occhio, il bruciore iniziava ad essere quasi insopportabile. <<Il mio branco è stato sterminato da alcuni demoni, siamo rimaste solo io e mia sorella.>> iniziai, cercando di non piangere dal dolore. <<Abbiamo saputo che qui a New York c'è un Alpha, volevo solo trovarlo per chiedergli protezione.>>
<<Dov'è tua sorella?>>
Con mio grande stupore, la lama serafica si allontanò dalla mia gola, e provai un enorme sollievo quando l'aria fresca del posto venne a contatto con la mia pelle bruciata, ridandomi finalmente la possibilità di respirare in maniera regolare.
<<Le ho detto di nascondersi finché non avrei trovato l'Alpha.>> dissi, guardando il ragazzo con fare supplichevole. La sua lama si era abbassata permettendo a quella agonia di smettere, ma di certo il Nephilim non sembrava avere alcuna intenzione di metterla via, e continuò comunque a puntarmela contro, sebbene fosse a distanza. <<Ti prego, non uccidermi.>> lo implorai. <<Non ho mai fatto del male a nessuno, lo giuro.>> mentii, tenendo lo sguardo fisso nel suo e lasciando che le lacrime mi offuscassero la vista. Non mi avrebbe mai ucciso, o sarebbe andato contro gli Accordi...se solo ne avessi fatto davvero parte... <<Ti prego...>> continuai, la voce ormai ridotta a un sussurro.
Chiusi gli occhi e permisi ad alcune lacrime di rigarmi le guance, e mi morsi il labbro inferiore per reprimere i singhiozzi. Improvvisamente si sentì un'altra voce maschile provenire da un'altra stanza del locale, e rimbombò tra quelle mura.

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JUST DIFFERENT
Hayran KurguAveva cinque anni quando, durante un viaggio in auto, una freccia del Conclave provocò un incidente che ai genitori della piccola Michelle costò la vita. Aveva cinque anni quando fu trovata dai Seelie, che la diedero in custodia al Sommo Stregone di...