I beg you

Matilda

Aveva mantenuto la sua promessa, si era occupato di Moon su tutti gli aspetti, le sue visite andavano bene, non aveva problemi salutari, ed era una bambina super felice e iperattiva. Le aveva promesso che qualsiasi cosa fosse accaduta quel giorno, sarebbe tornato con un sorriso da lei.

Harry crede che la sensazione peggiore che possa provare è la delusione di Moon nei suoi confronti, per lei suo zio era forte e inarrestabile, era diventato un uomo di successo avendo tutti contro, e lei lo ammirava.

La mattina del giudizio, così l'aveva chiamata, dopo aver fatto colazione con Liam e Zayn, entrambi confessarono che avevano informato mark e Louis, del fatto che erano in un hotel sconosciuto, e non c'era più disponibilità, ovviamente Louis non ci credette nemmeno per un secondo.

Era strano che non avesse letto i linguaggi del loro corpo, non aveva capito che stessero mentendo su Harry, lui era fermamente convinto che fosse a Los Angeles, perché aveva visto Moon a maniche corte dalla videocamera, così ipotizzò che fosse in una località calda.

E ne fu sollevato, non gli piaceva l'idea di essere lì in America, voleva ritornarsene al più presto a Londra, e il fatto che suo padre abbia invitato Noah lì con loro, senza il suo consenso, l'aveva fatto imbestialire.

Aveva passato quei due anni in ombra, quando si svegliava vedeva il fantasma di Harry che faceva ondeggiare i fianchi mentre preparava la colazione, e se una sua scopata occasionale, osava anche solo pensare di uscire fuori, sul suo terrazzo diventava una belva.

Non ci fu modo, Louis vendette la sua casa, il suo lussuoso attico con vista su tutta Londra, ma cosa poteva farci lui su un attico con ai suoi piedi Londra se lui ormai le luci manco più le ricordava? I ricordi anche se pochi erano i peggiori, ed erano troppo forti per lui, all'ombra di due anni non sapeva il motivo che ha spinto Harry ad andarsene.

L'unica cosa che sapeva, era che voleva estremamente saperlo, voleva dirgli cosa provasse per lui, ci aveva pensato a lungo, ci aveva riflettuto e pianto. Quella mattina sbuffò sonoramente, non voleva dormire in camera con Noah e lui lo sapeva.

Indossarono un completo elegante entrambi, perché a sua sorpresa stavano andando nello studio legale più famoso del mondo, e il più losco secondo il suo modesto parere, avevano entrambi la giacca, la cravatta e dei pantaloni eleganti, come se stessero per prendere parte a un matrimonio «sei sexy» aveva detto Noah con tono malizioso, e Louis annuì

Sapeva che le varie sezioni di legge, erano capeggiate da persone multimilionarie che superavano i quarant'anni, quindi Zayn avrebbe vinto a mani basse una causa, a parer suo stupida, se avesse investito in uno di quegli avvocati.

Harry quella mattina aveva un processo, un lungo e straziante processo, e sinceramente voleva procrastinare quanto più possibile il rientro nella sede. Era una causa difficile, Sophia l'aveva avvisato, sarebbe stato quasi impossibile vincerla, gliel'aveva detto, non perché Harry non ne fosse capace, ma per l'insufficienza di prove della sua cliente.

Quando i Tomlinson e Noah, varcarono le soglie dello studio legale, Liam e Zayn erano già li. Appena vedere Noah si guardarono sottecchi, la situazione si stava mettendo abbastanza male.

Sbuffarono contemporaneamente, e Zayn cercò di avvisare Harry con dei messaggi, ma a quanto pare aveva il telefono in modalità silenzioso, a causa del processo «allora? Dov'è questo avvocato così competente da scartare i miei?!» il moro ruotò gli occhi, come faceva ad essere così insolente anche in uno studio legale così prestigioso?

«è in tribunale, lui è a capo dell'impresa Lizzie» disse

L'impresa Lizzie, era un processo che aveva interessato tutto il mondo, anche le persone non competenti di quel campo, nessuno sapeva chi fossero i legali coinvolti, per privacy ovviamente. La difesa sarebbe stata impossibile contro quel criminale, ma insomma chi poteva mettersi contro lo studio legale più famoso del mondo?