chapter:2

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parlammo un po' per conoscerci, finché mio padre non mi chiama.
p: Mia muoviti vieni a portare la cena
Mia: si arrivo
feci un respiro profondo e andai di la, misi la pasta nel piatto e andai a chiamare gli altri
Mia: ragazzi è pronto venite?
Jay: certo
i posti erano io vicino a Vanessa e jaden, davanti avevo javon e affianco jayla e jessica e capotavola mio padre e dj, mentre Daelo e Matias in un tavolinetto più piccolo vicino alla televisione. Cominciamo a mangiare, io non avevo molta fame infatti avrò fatto solo due forchettate di pasta.
Jess: è buonissima
P: si per il cane. Dice sbattendo la forchetta
Mia: ti porto il secondo, se non ti piace
P: meglio va, dai sbrigati
Siccome gli altri avevano finito prendo alcuni piatti e li porto di la.
Jav: se vuoi ti aiuto
Mia: ma figurati non ti proccupare
Presi alcuni piatti e li portaii in cucina. Mi girai e vidi Javon che pogiava sul lavandino gli altri piatti
Mia: non dovevi
Jav: tranquilla. Disse per poi fare un sorriso rassicurante
Mia: grazie
Mi fece l'occhiolino, nel mentre presi un piatto e ci misi il pollo per mio padre e glielo portaii
Mia: tieni
Appena poggiai il piatto, siccome gli altri erano distratti mio padre mi prese per il collo e mi avvicinò a se per poi dire al mio orecchio
P: fammi fare un altra figura del genere e vedi
Poi mi lascio e io feci un respiro profondo per riprendere aria e tornai in cucina.
Jav: è davvero tutto buonissimo
Mia: non so, tu dici
Jav: dico, penso sia la pasta più buona che io abbia mai mangiato, ti aiuto a portare la il pollo
Mia: no traquillo posso fare da sola
Gli feci l'occhiolino poi lui venne da me e mi abbracciò.
Javon pov's
Io veramente non so come faccia a vivere ancora in questa casa, con quell'uomo poi. Io non sono un ragazzo dolce anzi sono stronzo e freddo ma con lei non so perché non ci riuscivo. La stavo abbracciando quando dietro la sua schiena sotto il maglione intravidi qualcosa di viola
Jav: Mia cos hai dietro la schiena
Mia: niente perché
Ha sempre quest'aria innocente, come se non gli stesse accadendo nulla. La guardai negli occhi e vidi che in quel momento era molto spaventata
Jav: dai fammi vedere
Dissi per poi alzargli il maglione fino al reggiseno. Aveva tutti lividi viola e graffi in oltre si vedevano anche segni di frusta.
Mia: non dire niente, va bene cosi ora non fanno più tanto male
Mi guardava con uno sguardo mistro tra la tristezza e la speranza, ma come fa a far finta di niente.
Jav: Mia non va bene così, anzi è il contraio
Distolse lo sguardo dal mio e si giro per prendere il pollo
Mia: mancano solo due anni poi potrò andare via, ora andiamo dovete mangiare il pollo
Jav: pure te lo mangi
Mia: oggi non ho molta fame
Jav: Mia non mi interessa te lo mangi anche se io ti dovessi imboccare.
Lei prese il pollo e lo portò a tavola. Intato io andai vicino a jaden per dirgli se potevamo cambiare posto così controllavo Mia. Lui stranamente mi diede retta e si sedette al mio posto.
Mia pov's
Misi il pollo a tavola e portai via il piatto a mio padre che mentre mi giravo mi diede uno schiaffo sul sedere. Giuro quell'uomo mi fa schifo. Tranquilla Mia mancano solo due anni, solo due cazzo di anni. È la frase che ogni giorno mi ripeto ormai da 4 anni, manca poco e potrò andare via di casa. Posai il piatto sul lavandino e andai in bagno. Mi dimenticai di chiudere la porta ma non ebbi il tempo e vomitai. Mi sciacquai i polsi e il collo, sulla quale si era formato un livido che dovevo coprire, così incominiciaii a mettere kili e kili di fondotinta per coprirlo e più o meno si era coperto.
Jad: si vede ancora lo sai
Mia: tanto ?
Jad: abbastanza. Feca una pausa e poi continuò. Ho visto come ti tratta
Mia: chi ?
Jad: cazzo Mia piantala di fare finta di nulla, tuo padre che non si può definire uomo.
Venne verso di me e prese la beautyblender e cominciò a coprirmi il livido, siccome era molto più alto di me, dovevo alzare la testa in modo che potesse aiutarmi.
Jad: ti prego dimmi che vieni con noi
Mia: con voi dove
Jad: con noi a vivere non posso vedere che un uomo faccia certe cose, poi a sua figlia.
Mia: non lo so, poi lui mi cercherebbe
Jad: ci provasse
Lo abbracciai
Mia: verrei solo a disturbare
Jad: ma ti pare farei qualsiasi cosa pur di portarti lontano da quell essere.
Mia: grazie
Il ragazzo mi fece un sorriso rassicurante
Jad: parlando d'altro con mio fratello
Mia: niente lo sto ancora conoscendo come tutti voi, pero gia mi state simpatici
Jaden fece un sorriso, aveva un sorriso stupendo ma come tutta la famiglia.
Jad: strano che ti abbia aiutata, di solito è il tipico ragazzo stronzo, puttaniere e freddo
Mia: sai pensavo che era il contrario
Jad: si anche io lo sono
Lo guardai negli occhi che capii che l'unica cosa che voleva in quel momento era affetto, che gli era stato tolto per colpa di qualcuno. Così lo abbracciai e dallo specchio potevo vedere che aveva un sorriso vero non quelli forzati. Chiusi gli occhi per due secondi mi sentivo protetta in un certo senso. Sentivo che lui sarebbe divento per me come un fratello.
Mia: ora torniamo di la
P: ce l'hai fatta dai sbrigati va che non voglio aspettare te
Mangiammo il pollo, io giocherellavo con la forchetta ma non avevo ancora mangia nemmeno un pezzo. Sentii una mano prendere la mia e poi mi girai. Era lui, lo guardavo negli occhi, in quell momento mi sembrava come se tutto si fosse fermato aveva degli occhi stupendi, per me era come se i suoi occhi brillavano.
Jav: dai mangia su, senno ti imbocco eh
Mi sussurró all'orecchio, mi provocò un piccolo brivido che mi perscosse la schiena, mi immobilizai
Jav: ho capito
Prese la mia mano e la mise sulla forchetta per poi prendere un pezzo di pollo e portarlo vicino alla bocca. Quel ragazzo non so perché mi faceva sentire bene, quando stavo con lui avvertivo una strana sensazione. Mangia una coscia di pollo tutta intera. Cosa mai successa, infatti il ragazzo mi strinse la mano e la intrecciò alla sua, per poi farmi un sorriso, avevo lo stesso sorriso del fratello. Io veramente non so che dirgli è perfetto.
P: ma che ti succede oggi, vieni un attimo in cucina con me che prendiamo il dolce
Disse con aria arrogante.
Strinsi la mando di javon per poi lasciarla, vedevo nel suo sguardo la rabbia che provava per mio padre.
P: mi stai facendo fare una figura del cazzo
Disse per poi darmi uno schiaffo
Mia: scusa non lo farò più
P: certo che non lo farai più, perché da oggi andra via da questa casa
Mia: ma dove andrò scusa?
P: non me ne frega un cazzo
Mia: dovrebbe dato che sei mio padre
Dissi a bassa voce ma temo che mi abbia sentito perché mi spinse allo spigolo del tavolo per poi mettersi davanti a me e darmi vari schiaffi sulle braccia e un pungo sullo zigmo.
P: ora sbrigati che non voglio aspettare ancora.
Caddi per terra vicino al tavolo, feci dei respiri profondi per non piangare davanti a tutti. Mi sistemai i capelli e feci un sorriso palesemente finto presi il dolce dal forno e lo portai a tavola. Dopo averlo poggiato lo tagliai
P: smettila manco quello sai fare faccio io ora vattene disse per poi spingermi.
A quel punto Dj sbatte il tovagliolo sul tavolo e si alzò.
Dj: ora la smetta sua figlia non un oggetto, da oggi verra a vivere con noi, non mi importa se lei la verrà a cercare, ci provasse e giuro che la troverò ovunque lei sia. Basta ora Mia vai a fare la valigia, ho visto abbastanza per portarti via da questo animale. Grazie Nessa per averci chiamato, ora ho capito di che situazione parlavi e fidati è finita verra a vivere con noi per sempre, quest'uomo dovrà solo avvicinarsi un'altra volta a Mia
Nessa sorrsise dopo l'affermazione di quell'uomo.
Mio padre mi fermò dal baccio ma mi staccai. Mi chiusi a chiave in camera mia e feci la valigia molto velocemente. Aprii la porta e andai da Vanessa
Mia: ora te dove andrai ?
Dissi in lacrime
Van: non ti proccupare per me andró da Olivia, li ho fatti venire qua io per portarti via avevo pianificato tutto, con me verrà anche tuo fratello che gia sa tutto
La abbracciai fortissimo
Mia: mi scriverai ogni giorno, e mi chiaerai sempre giuro che un giorno tornerò o verrete voi
Van: tranquilla mi preoccuperò io di tutto, soprattutto di matias, per me è come un figlio ormai
Tornai di la con la valigia. La misi in ascensore stavo per chiudere la porta quando sentii la voce di mio padre
P: ricordaleta questa scena e pensa a tua madre
Mi immobilizai davanti alla porta, in quel momento mio padre si alzo e prese il coltello con la quale stavo tagliando la torta e lo tirò nella direzione della porta. Jaden vedendo la scena chiuse immediatamente la porta io rimasi immobile per un minuto. Javon mi abbracciò e mi portò in ascensore accarezzandomi i capelli finquando non arrivammo alla macchina. Partimmo e accompaganammo Vanessa e Matias da Olivia. Finalmente ero riuscita a scappere da quel mostro che mi tormentava da tutta la vita.

keep your eyes on mine / javon waltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora