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Daniel's pov.

Dio perché me l'hai fatta incontrare? Volevi mettermi a dura prova più di quanto non fossi.. e ci sei riuscito.
È già solo la sua bocca a provocare un'enorme, grandissimo potere.
Era così inesperta, priva di conoscenza sessuale.. così pensai la prima volta che ho avuto il piacere di fare del suo corpo la parte essenziale e causa movente della smania, fisica e celebrale. Penso sempre a lei, anche quando non sono in me riesco a pensarla.
Ricordo di quando volevo a tutti i costi farle male, vendicare su di lei di tutto quello che ho dovuto mandare giù nella mia lurida vita.
Ma anche in quel caso, la voglia spudorata del suo corpo era vivida.
L'umanità è deludente.
La mia indifferenza verso il mondo ha avuto per la prima volta un'unica eccezione, lei.
Bevevo e pensavo a lei. Mi addormentavo facendo autoerotismo pensando a lei.
Quasi mi vergogno di questo, mi faccio schifo per il desiderio che nutro per lei.. e mi rendo conto di quanto questo desiderio possa essere forte quando è sul filo del rasoio.
È l'unica che riesce a darmi un motivo per continuare a dare un senso a tutto quello che sto facendo.
Se non avessi avuto lei come ragione di esistenza ora starei camminando nei corridoi di un cazzo di ospedale per gente fottuta come me.
Ecco il potere che ha.
Penso a queste cose mentre con decisione me lo succhia, è assurdo.
Lei è assurda.
Osservo la sua capacità erotica di farmi godere quando comincia a sputare saliva sopra il mio cazzo, per renderlo ancora più sensibile.
<< Lo sai che mi stai facendo venire si?>>
Le dico mentre con il suo sguardo da porca sorride sghignazzando.
Cazzo.
Chi sei Rosalinda Price?
<< Voglio che mi vieni in bocca..>>
Non appena dice questo senza alcun segno di imbarazzo mi si appanna la vista.
L'afferro per i capelli e l'allontano dal mio cazzo solo per baciarla prima di venire, quasi come segno di ringraziamento, forse l'ho fatto in maniera violenta, ma non si ritrae, anzi le piace. Le nostre lingue ondeggiano in sintonia e subito mi riprende il pene nella sua magnifica gola.
Se lo infila tutto dentro e si mantiene in questa posizione arrivando a lacrimare.
Alla vista del suo trucco colato mi lascio esplodere dentro di lei che continua a muovermelo.
Mantengo chiuse le palpebre e le riapro solo per gustarmi lei che ingoia la mia essenza, compiaciuta, e come se non ne avesse abbastanza prende la mano con la quale l'ho toccata e ne lecca indice e medio insieme.
Dio santissimo..

....

Rimaniamo un po' sul letto, nudi, dei nostri vestiti e delle nostre anime.
<< Dove hai imparato a fare così?>>
La mia curiosità prende il sopravvento ed è la prima cosa che mi viene di chiederle.
Sono disteso con gli occhi al soffitto mentre lei a pancia in giù che osserva il mio profilo e accarezza il mio petto. La sua schiena è così liscia e delineata, le scapole sembrano disegnate.
La sua folta chioma curata color miele al sole corre nella direzione del mio braccio sotto il suo collo. Non sono cresciuti solo a me i capelli a quanto pare.. li ha così lunghi, quasi da raggiungere il suo fondoschiena.
È la cosa più bella mai vista. È arte.
<< Imparato a fare cosa>>
Fa come se non sapesse di cosa parlo.
<< Andiamo lo sai.. il tuo istinto animale oggi mi ha lasciato sorpreso. Se mi rispondi che è la fase premestruale ti butto giù dal letto>>
Le pizzico il bacino e sussulta ridendo sul cuscino.
<< No è che.. mi sei mancato.>> confessa.
Lei a me di più..
<< Grandioso, quindi dovremmo lasciarci tutti i giorni per avere il bis ogni volta.>>
Scherzo e lei con occhi spalancati mi scaccia un buffetto sulla guancia.
<< Puoi averlo tutte le volte che vorrai se non mi farai passare le pene dell'inferno come hai fatto ultimamente!>>
Esclama ed io beffardo mi alzo e le punto un dito.
<< Ah tu avresti passato le pene dell'inferno? Hai idea di quello che ho dovuto sopportare io avendoti davanti e non potendoti toccare??>>
<< Ci siamo attesi tanto eh..>>
Commenta con giù di un tono.
Tanto dice. Sono trascorse delle fottute settimane ..
<< Cosa ti ha fatto cambiare idea?>>
Le chiedo ancora esterrefatto della sua decisione.
<< Su di te dici?>>
<< Si e sulla California. Insomma, sembravi pronta a lasciarmi per sempre e ora cambieresti di nuovo vita per venire con me.>>
Non voglio metterla in dubbio, spero infatti che non fraintenda. È che per la prima volta noto che non sono io quello imprevedibile.
<< Si è vero. Cominciavo ad abituarmi a stare senza di te, stavo accettando il fatto che fosse giusto che ognuno vivesse la propria vita. Io avrei studiato e lavorato alla Juilliard, avrei cambiato casa... e tu... non lo so, preferivo non pensare a quello che avresti fatto da lì in avanti.
Anche perché ti ricordo che fosti tu quello pronto a lasciarmi, e diciamo che lo hai fatto. >>
Mi rinfresca la memoria ma subito cerco di deviare dalla mente quel giorno..
anche se non è stato proprio un giorno di merda.. cioè si, avevo trattato Rosie come la cosa più rimpinguante che mi fosse capitata. Poi ho incontrato Dan e la sua folle intelligenza e quei strani discorsi sul destino.
<< È vero.. ma non ero io. E per quanto non riuscissi a toglierti dalla testa ho lottato anche contro me stesso per rimediare al casino che avevo fatto, proprio quel pomeriggio, poco dopo che te ne sei andata.>>
Si solleva e corruga le sopracciglia interrogativa.
<< Si è una cosa strana. Da quando ti ho incontrata per la prima volta ho sempre pensato che il mio destino fosse quello di stare con te.. ma proprio perché sono stato una testa di cazzo ho cercato di evitarlo e quindi ti ho detto tutte quelle cose, che inconsciamente non pensavo sul serio.
Poi tra una bottiglia di vodka e l'altra quel pomeriggio ho incontrato un tipo strano altrettanto geniale che mi ha illuminato e spinto in qualche modo a rimettere insieme i pezzi della mia vita, iniziando da te. Ho aspettato un po' prima di farlo perché temevo di incasinarti ancora di più le idee.. avresti dubitato della mia sincerità. Ero troppo psicolabile e fuori controllo. Quindi ho deciso di aspettare la tua promozione alla Juilliard.>>
Rosie dolcemente mi da un bacio proprio dove c'è il mio cuore e con quegli occhioni che mi fissano dice:
<< Si è davvero strano.
È strano il fatto che spesso il destino si trovi proprio nella strada che hai intrapreso per evitarlo.>>
<< Cazzo si.. capisci adesso perché voglio che ci lasciamo tutto alle spalle.>>
Appena termino la frase si solleva e si posiziona a cavalcioni su di me, all'altezza del bacino. Sentire la sua nudità sulla mia pelle è qualcosa di paradisiaco.
<< La prendo come una promessa.>>
Fa per poi chinarsi e baciarmi.
Mi sta tornando duro..
<< Tu sei pericolosa, lo sai si? Se ancora non ti stai preoccupando di quello che potrebbero pensare gli altri dopo averci visto salire di sopra e mancare tipo un'ora sei davvero pericolosa.>>
Dico beffardo mentre noto che, nel baciare il mio corpo inizia a strusciarsi.
<< Ti voglio ancora... penso non ne avrò mai abbastanza. E poi ti confesso una cosa..>>
Si avvicina al mio orecchio e ho il cazzo elettrico.
<< Mi sono toccata anche io pensandoti..>>
Merda ,merda..
questa volta nutre dell'imbarazzo. Ora riconosco la mia Rosie, un po' vergognosa ma dannatamente selvaggia quando è eccitata.
Il mio sguardo è tipo pietrificato e il mio cervello diretto ad immaginarla sul letto mentre si masturba.
<< Ma abbiamo tempo.. adesso meglio andare per non destare troppi sospetti.>>
Irrompe quel magnifico film mentale tirandosi in piedi per rimettersi in sesto.
Bastardella.. non nascondo un ghigno.
Incrocio le mie braccia dietro la nuca e mi godo il panorama del suo corpo che si riveste.
È fine ed elegante pure nel rivestirsi, mai goffa, mai impacciata... certo è mille volte più bella nuda, come natura crea. Però ammetto che alimenterebbe la mia perversione anche con un sacco nero addosso. Tanto il mio emisfero malato immagina automaticamente cosa c'è sotto.
<< Secondo me lo sanno bene perché siamo saliti. E scommetto che sono morti d'invidia.>>
Rosie che ride, cercando di nasconderlo, si chiude la lampo dietro la schiena e si piega (rigorosamente fatto apposta) per acchiappare i miei vestiti e lanciarmeli.
<< Aspetta 10 minuti prima di scendere.>>
Ordina a un me sfaticato che probabilmente ne aspettarà il doppio dei minuti, o forse tutta la durata della festa per scendere, tornare a casa e godermi quello che mi aspetta con la mia bellissima ragazza.
<< Ti amo..>>
Esce dalla mia bocca in maniera naturale.
Cigola la porta bianca che sta per aprire quando lascia la maniglia e si volta.
<< Ridillo.>>
<< Hai paura che non lo sentirai più?>>
Sdrammatizzo.
<< No, ma quando e se mai ti verrà la strana idea di sposarmi un giorno dovrai dirmelo per sempre. Quindi potresti iniziare a farci l'abitudine per sicurezza.>>
Questa folle donna quasi telepaticamente nomina per scherzo una cosa che progetto per far sì che diventi realtà. E pensare che vedevo il matrimonio come uno stupido accordo giuridico che preparava automaticamente al divorzio.
Amanti che diventano nemici.
Ma....
Rosalinda Gheller.
La signora Gheller.
Cazzo per una qualche casualità suona divinamente.

Uncover 2 : Raccontami di una vita perfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora