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Rosie's pov

Passo altri 20 minuti con mio padre e il tempo sembra non scorrere più.
Ma non per lui, ovvio, ma per la festa in sè.. nessuno che mi somigli, nessuno con cui poter essere alla mano.
Parliamoci chiaro, chi è che realmente è qui per me?
Osservo papà sollevare il calice di vino mentre con una posata fa del rumore sul cristallo picchiettando, e attirando così l'attenzione di tutti. Anche la musica cessa di farsi sentire.
Ecco, ci risiamo..
<< Gente! Vi ringraziamo di essere qui oggi per un'occasione speciale. Sapete che non sono di molte parole se mi conoscete bene, ma è doveroso da parte mia proporre un bel Brindisi a mia figlia.>>
Ecco tutti gli occhi puntati su di me. Vorrei esplodere dalle risate adesso.
Grazie papà.
Si volta verso di me e sa che vorrei prenderlo a calci ma non faccio a meno di sentire il suo stesso imbarazzo, ma è per me che lo fa, glie ne sono grata.
<< Rosie sono il papà più orgoglioso del mondo.
Sei la figlia che tutti vorrebbero: dolce, solare, ingamba, determinata ma soprattutto alla tua età già una grande donna.
Hai molta strada davanti a te, e molti ostacoli dovrai ancora superare.
L'arte è nelle tue mani, sfruttala, amala e ostentala, sempre.>>
<< A Rosie!>>
Urlano tutti in coro.
Ringrazio tutti con un caloroso sorriso ma specialmente il mio papà che invece corro ad abbracciare.
<< Ti voglio bene papà... per sempre.>>
Sorpreso dalla mia fermezza in quell'abbraccio mi stringe ancor di più.
<< Anche io piccola mia, te ne ho voluto e te ne vorrò sempre>>
Dopo il Brindisi con tutti gli invitati a fissare questo momento intimo e affettuoso tra padre e figlia, c'è quel che Daniel chiamerebbe "l'imbecille" di turno che tenta di mettermi ancora più in mostra.
Non so nemmeno chi sia..
<< Si è tutto emozionante ma suppongo che siamo venuti tutti qui per ascoltarla questa arte, no?>>
Ecco fatto.
Ormai ci sono dentro, tutti loro sono qui per me (e non per il buffet e il vino?), comunque non potrei mai sottrarmi ad una richiesta, anche se vorrei volatilizzarmi.
Cerco approvazione da qualche faccia, in particolare papà e Kelly che è letteralmente commossa dalla situazione.
Bene.
Mentre tutti attendono la mia esibizione vedo spuntare dall'ingresso Alex, Bonnie e, cavolo si, anche Daniel.
Cercano di capire cosa stia succedendo in una sala tanto silenziosa, mentre a Daniel non interessa di nulla e di nessuno se non scovare i miei occhi che stanno andando verso quel pianoforte. Mi siedo e mi preparo facendo un paio di respiri profondi.
Ho bisogno di vedere lui per partire come meglio so fare.
Non appena m'incanto di fronte al suo sguardo, mi fa un'occhiolino. Bonnie ed Alex un cenno d'incoraggiamento. Li saluto con la mano.
Questo silenzio è assordante e spetta a me spezzarlo.
Mi prendo un momento per chiudere gli occhi e rilassarmi alle prese con le prime note della primissima canzone che mi è venuta in mente: Oceans (Where Feet May Fail) di Hillsong.
Inizio con molta cautela lasciandomi trasportare da un'aura che mi accompagna ogni qual volta che suoni, per poi arrivare al drop con molta più energia e intensità, sembra quasi che la canzone si riproduca da sola senza il mio consenso..
mi viene in mente mia madre, sembra come se fosse lei ,da dentro di me, a far sì che questo pianoforte prenda vita. È un emozione davvero unica, che forse chi mi sta intorno non può comprendere.. ma non è di mio interesse che lo comprendano. Quando suono è come se stessi parlando con la mamma, in una lingua che solo noi due conosciamo.
È magia..
Finisco fino a godermi l'ultima nota.
Riapro gli occhi e torno alla realtà.
C'è chi ha le lacrime giù per le guance, come mio padre, Kelly, Bonnie, qualcun altro.
E chi invece è impalato a guardarmi come se fossi la cosa più bella e preziosa che ci sia al mondo.. Daniel.
Il rumore di battiti di mani si fanno strada in tutta la sala insieme ai fischi e una manciata di "Brava Rosie!", ma io non sento ne vedo niente e nessuno. Solo lui dall'altro lato di questa sala, poggiato con una spalla alla colonna, i suoi capelli mozzafiato, i suoi tatuaggi sotto la maglia bianca trasparente, i suoi perfetti lineamenti del viso..
Perché oggi lo voglio più che mai? Cosa mi sta succedendo..
Ritorno in me e mi alzo inchinandomi davanti a tutti questi elogi e complimenti.
<< Rosie sei stata grande!>>
Bonnie irrompe la mia visiera insieme ad Alex che camminano verso di me mano per mano.
<< Sono felice che siete venuti ragazzi. Pensavo di non trovarvi, ma ho sperato che veniste perché sono morta dalla vergogna tutto il tempo.. non sono abituata a tante attenzioni.>>
<< Ho solo fatto tardi io con il lavoro, ma non potevo mancare. Adoro queste feste poi, e si mangia da Dio. Scusa so che è casa tua ma non ho toccato cibo tutto il giorno.>>
Bonnie mi serve su un piatto d'argento un motivo per andare da Daniel, che in questo momento è ancora lì, credo aspettare che vada da lui.
<< Il cibo è ottimo, io non ho fatto altro che mangiare da quando sono arrivata. Potete abbuffarvi quanto volete.>>
<< Lo farò di sicuro. Ei, com'è la situazione..fa progressi? Ieri sera era particolarmente allegro, cosa gli hai dato?>>
Mi domanda Alex ironicamente riferendosi a Daniel.
<< Solo qualche tisana e una notizia che forse non si aspettava da me.>>
Accenno e Bonnie intuisce subito dato che abbiamo parlato parecchio ultimamente e rimane sbalordita come me quando ho pensato seriamente di prendere questa decisione.
<< Ma davvero???>>
Chiede con le mani alla bocca, ed io annuisco compiaciuta.
<< Solo io non capisco di cosa state parlando?>>
Interviene Alex confuso.
<< Lascia perdere adesso ti spiego, ma prima andiamo a mangiare. Non posso ballare a stomaco vuoto.>>
Gli risponde Bonnie trascinandolo verso la grande vastità di cibo.
Colgo l'occasione per incamminarmi verso di lui che letteralmente mi sta aspettando.
<< Ei.>>
Dico. "Ei"??? Rosie non sai fare di meglio?
<< Sai che sei stata pazzesca vero?>>
Commenta la mia esibizione con uno sguardo talmente seducente che potrei saltargli addosso.
<< Grazie.. ehm.. tutto ok con Alex e quello che dovevi fare?>>
Non sapendo cos'altro chiedergli..
<< Si, è tutto ok. Senti ti va di fare due passi da qualsiasi altra parte che non sia qui in mezzo a questa gente? Così nessuno ci rompe le palle.>>
Annuisco estasiata della richiesta.
<<Vieni andiamo giù.>>
Mi prende per un polso e mi conduce verso le scale all'esterno della casa.
<< Al parcheggio?>>
<< Si, non potevamo andare di sopra, cosa avrebbero potuto pensare vedendoci scendere dopo.>>
Dice maliziosamente. Non appena arriviamo giù, aggiungo con il fiatone, lascia la presa e percorre ancora qualche metro mentre io mi blocco su un punto ed esordisco con..
<< Daniel io ho preso una decisione.>>
Non riesco ad aspettare.
Si volta in un baleno e poggia le sue mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
<< Dillo ti prego.>>
Implora a 5 metri da me.
<< Sai già cosa volevo dirti.>>
<< Si ma voglio che me lo dici.>>
Resto qualche attimo in silenzio e mi guardo intorno, sperando non ci sia nessuno.
<< Ei Rosie!>>
Rimbomba una voce che riconosco bene.
<< Quel pezzente..>>
Mormora Daniel scocciato.
<<Jason? Jason che ci fai qui!>>
Lo accolgo sorridente mentre mi raggiunge per abbracciarmi. Ha un'aria diversa dal solito. Sempre impeccabilmente elegante ma con un viso un po' trascurato. Mi chiedo cosa sia successo ieri..
<< Mi ha invitato tuo padre ricordi?>>
<< Già hai ragione. Beh sono felice che tu sia venuto.>>
Daniel mi guarda implorando visibilmente che io lo mandi via e Jason saetta lo sguardo tra noi due.
<< Ho interrotto qualcosa?>>
<< Si.>>
<< No.>>
Diciamo in contemporanea.
Mi lancia un'occhiataccia dì rimprovero.
Ti prego non biasimarmi..
<< Beh ad ogni modo volevo chiederti se fosse tutto ok.. ieri sei sparito..>>
Jason alla ricerca della miglior scusa mi dice..
<< Hai ragione, sono successi un po' dì danni a lavoro e ho agito senza pensare. Ti ho lasciata con Clark senza preavviso. Mi prendo tutte le responsabilità del mio errore Rosie. La prossima volta non succederà promesso.>>
Non riesco a decifrare se è realmente dispiaciuto.. ha un aspetto proprio strano oggi.
<< Contaci.>>
Fa Daniel cercando di intervenire con una delle sue.
Jason si volta verso di lui e lo scruta come per dire "ah ci sei anche tu?"
<< Non..non fa niente. Speravo solo che mi avvertissi, più che altro se ci possono essere degli inconvenienti prendo la mia auto.>>
Gli faccio capire. Dopotutto non era una cena "intima". E pensare che ho rinunciato a Daniel per questo.
<< Non avevo intenzione dì farti guidare, eri mia ospite e sono stato un'idiota a non darti subito delle spiegazioni, punto.>>
Non è ovviamente il caso dì crearne una tragedia ne tantomeno voglio che Daniel lo metta ancor più in imbarazzo.
Perciò lo accolgo per accompagnarlo dì sopra, mentre Daniel fa una miriade dì smorfie dietro dì noi.

Uncover 2 : Raccontami di una vita perfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora