𝘆𝗼𝘂 𝗮𝘀𝗸 𝗺𝗲 𝗵𝗼𝘄 𝗶 𝗳𝗲𝗲𝗹, 𝗶 𝘀𝗮𝘆 𝗻𝗼𝘁𝗵𝗶𝗻𝗴

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Fisso la schermata del telefono da quasi un'ora, in attesa che si illumini all'improvviso, con la scritta Keiji per farmi alzare da questo divano, su cui sono seduto con a fianco Kenma e Yukie.

Siamo venuti qui, come ogni fine settimana, a trascorrere una serata assieme.

Kenma messaggia con Keiji, qualche volta posa il telefono e accarezza la testa di Yukie, che tiene tra le braccia la cucciola che Kuroo le ha regalato, una piccola golden retriver, di appena un mese, per la promozione a scuola.

Kuroo la vizia sempre, nel modo giusto, eh. Mi fa un po' sorridere questa cosa, perché credo che Kuroo voglia una bambina tutta per sé, con Kenma, in un futuro non troppo lontano, ma dato che non è ancora giunto il momento, si limita ad esercitarsi con Yukie.

«Perché Keiji non vuole rispondermi?» Mormoro verso Kenma, che alza appena lo sguardo dallo schermo del tuo telefono, mentre con la mano libera accarezza la schiena di Yukie china sulla cucciola, di cui bacia piano la pancia. «Chiedilo a lui, no?»

«L'ho già fatto, ma non mi risponde.»

Conosco Kenma da un bel po' di anni, so che non fa nulla per cattiveria, ma credo che la sua amicizia con Keiji sia paragonabile ad altre. Kenma e Keiji sono come due gocce d'acqua, spesso taciturni, la maggior parte delle volte inespressivi e distaccati, che trovarsi assieme deve averli fatti rinchiudere in una bolla impenetrabile a cui non posso accedere, e forse, nemmeno Kuroo.

Siamo tutti colpevoli di aver mentito, io per primo, ma se Keiji ha perdonato Kenma...

Sospiro piano, allungo la mano fino al tavolino per prendere il bicchiere di limonata. Ne bevo un lungo sorso, guardo Yukie rivolgermi un piccolo sorriso dal basso, prima di avvicinarmi la cucciola fin sopra le ginocchia, su cui la posa con delicatezza.

«Devi fare amicizia con Kira!»

«Ma, pulce, io non -»

«Devi, papà.»

Sospiro ancora, eppure sorrido d'istinto.

Ogni ordine del mio piccolo raggio di sole, è un suo desiderio che non posso ignorare.

È Yukie che si sta prendendo cura di me da quando un mese fa Keiji è andato via di casa.

Siamo a fine agosto, l'estate è quasi finita e tra poco ricomincerà la scuola. Io dovrò tornare a lavoro, non ci sarà Keiji e io...

Non riesco a pensarci.

Keiji non ha accettato l'offerta di lavoro del suo superiore, almeno così mi ha detto Iwaizumi la scorsa settimana quando ci siamo sentiti al telefono per aggiornarci sul fine settimana con Kuroo e Kenma al mare. Non lo biasimo, chi vuole vedere l'ex fidanzato, padre e bugiardo ogni giorno a lavoro? Avrà da studiare, da finire il suo anno, da fare... tante cose.

«Parlerò io con Keiji, papà.»

«No, pulce, ma che cosa dici -»

«La colpa è mia.»

«La colpa non è di nessuno.» Borbotta Kuroo, che entra in salotto, con un vassoio di biscotti, che poi posa sul tavolo davanti a Kenma e Yukie. «Tutti facciamo degli errori, si può sempre rimediare. Non c'è solo rimedio alla morte, ricordati questo, piccoletta.»

«Kuroo, non credo che sia un giusto insegnamento...» Mormoro perplesso, dopo aver riposato il bicchiere sul tavolino, quando si siede al mio fianco, lo sguardo rivolto verso Kenma che continua a messaggiare al telefono, con la mano dietro la schiena di Yukie, l'ombra di un sorriso sull'angolo della bocca. «La potete smettere... perfavore? Siete disgustosi, cazzo.»

☽ 𝗶 𝘁𝗵𝗶𝗻𝗸 𝗶'𝗺 𝗶𝗻 𝗹𝗼𝘃𝗲 ᵇᵒᵏᵘᵃᵏᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora