Megan's Pov.
Apro lentamente gli occhi ricordando ad un tratto dove mi trovo. Casa di Ashton, sua stanza.
Ho un forte mal di testa e la poca luce che filtra dalla finestra mi rende difficile scorgere il le mensole e la porta.
"Ash?"
Nessuna risposta, sono sola. Sposto le coperte e mi dirigo a tastoni verso la porta sentendo il parquet freddo a contatto con i miei piedi.
Sono stata a casa di Ashton più di una volta ma non tanto da memorizzarla completamente.
Riesco a trovare la porta ed esco dalla stanza, percorro il corridoio fino alle scale che scendo lentamente
"Giorno Meg"
"Ashton" gli compaiono due fossette, è inutile sono arrabbiata non riuscirà ad addolcirmi
"Come stai?"
"Meglio di ieri" sposto lo sguardo sulla sua spalla "tu?"
"Fa male, ma passerà"
"Mh" finisco di scendere le scale raggiungendolo al tavolo della cucina "hai sentito gli altri?"
"Luke è stato qui stanotte, ha detto che ti sarebbe venuto a prendere questa mattina"
"oh daccordo"
Ashton si sta guardando in giro nervoso, ha l'aria di un colpevole in una stazione di polizia nella stanza degli interrogatori, non vuole domande su ieri sera ma non lo accontenterò, merito di sapere di più di ciò che mi ha detto stanotte
"Ashton" lo chiamo
"mh?"
"come hai conosciuto Atticus?" sta esitando, ha paura che possa urlargli addosso, in questi anni anche se sono stata abbastanza sola a scuola ho imparato il linguaggio del corpo, mi piace definirmi un' ombra osservatrice.
"l'ho visto in giro, un giorno è venuto all'uscita del nostro capannone e ci ho parlato"
"e?"
"e nulla"
"ma non riesco a capire perchè loro, lo sai che ci odiano, odiano tutti"
"magari voi ma non me, mi daranno la possibilità di valere qualcosa"
"continuo a non capire questa tua ricerca di attenzione credimi"
alza le spalle e si alza.
Dopo qualche minuto di silenzio passato ad osservare l'uno i minimi movimenti dell'altra sentiamo il campanello e Ash va ad aprire. E' Luke.
"ragazzi" dice il biondo entrando in casa
"Luke" sorrido "come stai?"
"bene, tu piuttosto?" si precipita ad abbracciarmi e lo stringo forte, il profumo di Luke mi ha sempre fatta sentire al sicuro.
"meglio grazie"
"andiamo a casa"
"si ti prego...vado a prendere i vestiti"
"okay ti aspetto qui" mi sorride, Ash ha osservato tutta la scena in silenzio muovendo ogni tanto i muscoli delle braccia.
Salgo di sopra e mi cambio lasciando la maglia che mi ha prestato Ashton sul suo letto.
ASHTON'S POV.
" se trovo quello che l'ha rapita ieri sera lo ammazzo di botte"
"già.." 'rideresti se sapessi di averlo davanti' penso coprendomi meglio la ferita con la maglietta
"ha dormito?"
"dio ma sei suo padre? Sì ha dormito, ha dormito con me" gli si forma un'espressione seria
"sta zitto Ashton, cerco solo di proteggerla"
"cosa che evidentemente non riesci a fare vista la situazione di ieri sera, sono meglio di te ammettilo, anche tu lo sai"
"si può sapere che cazzo ti sta succedendo?! Ashton sei un coglione" vorrei ribattere dicendo che l'unico coglione qui è lui e che deve smetterla di comportarsi così con Meg ma la vedo scendere dalle scale e non dico nulla.
"andiamo?" chiede Luke andando verso di lei, annuisce e viene verso di me
"ci vediamo Ashton" tento di abbracciarla ma si scosta poi si avvicina al mio orecchio "non dirò nulla ma fai un'altro passo falso e giuro che Luke sarà il primo a saperlo" le prendo il braccio allontanandola
"anche tu stai facendo passi falsi, e poi sono la tua ombra lo hai dimenticato?" mi guarda fisso negli occhi poi si gira tornando da Luke
"andiamo" dice prendendogli la mano.
Escono e resto solo.
La relazione tra me e Meg è un'infinita partita a Black Jack, tante mosse, mosse false, furbe o fatali.
Non si sa mai il possibile vincitore perchè appena uno è più avanti dell'altra anche di una sola mossa l'altra lo raggiunge e viceversa.
Forse sto sbagliando stando con Atticus ma in questo momento non riesco a capire il perchè, la sua banda è così famosa e tutti gli portano rispetto, quindi mi sembra una scelta ovvia stare con loro, anzi non capisco perchè non ci abbia pensato prima.
MEGAN'S POV.
ashton, Ashton, Ashton, sempre Ashton , ma perchè deve sempre complicarmi la vita?
Lo detesto e non riesco a comprenderlo, non ha mai litigato con i ragazzi e non sta passando più tempo con noi, sta andando contro i suoi pricipi facendo tutto questo, contro tutto quello che ha sempre odiato, l'Ashton Irwin che conosco da anni non lo farebbe mai, eppure lo sta facendo, non voglio che si faccia del male o che soffra perchè si, mi piacerebbe odiarlo ma non ci riesco, la verità è che sono fottutamente innamorata di lui e non lo voglio ammettere, lo rivoglio, rivoglio il mio Ashton.
"Meg, tutto okay?" Luke mi fa ritornare alla realtà
"s..si stavo solo pensando"
"Mh" saliamo sulla moto. Durante il tragitto continuano a venirmi in mente pezzettini astratti di questa notte, è tutto cosí confuso.
"MEGGGGG" Michael corre verso la moto, non mi sono nemmeno accorta di essere arrivata a casa di Luke.
"Michael" scendo ad abbracciarlo.
"come stai?" questa domanda inizia ad irritarmi
"si non male, tu?"
"ora che so che stai bene molto più tranquillo" sforzo un sorriso "vieni andiamo dentro" mi mette una mano sulla spalla.
"si" entriamo in casa e decido di andare a farmi una doccia.
Dopo aver preso una maglietta di Michael' verso mezzogiorno torno dai ragazzi in soggiorno, stanno parlando di Ashton ma decido di non dire nulla, è vero è stato stupido ma non posso mettergli contro i suoi migliori amici.
Incrocio le gambe sulla poltrona e li guardo attentamente intanto che il mio cervello naviga altrove.
vorrei che fosse la fine ma in realtà questo è solo l'inizio.
ASHTON'S POV.
Da quando Luke ha portato via Meg continuo a camminare avanti e indietro per la casa cercando di trovare un soluzione a tutto questo casino, peccato che per quanto io mi sforzi non riesco a trovarla, non c'è.
Vado in bagno a sistemare la ferita, non é peggiorata ma nemmeno migliorata.
Rifaccio la fasciatura poi torno in cucina per vedere di mettere qualcosa sotto i denti, sto morendo di noia.
Verso le 3pm vedo il telefono illuminarsi, é Atticus
< vieni subito e porta anche la tua amichetta > cazzo.