Parte 4

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Rileggo per la terza volta il nome della location e l'indirizzo che mi aveva mandato Dany cercando di intuire dove si trovasse.

"Nautilus", sul lungomare. Viale delle Palme 834."

Conosco bene la città, ma, che io ricordi, non ho mai sentito parlare prima di questo locale.

Di buon umore, accendo il motore e mi ci avvio.

Ci arrivo venti minuti dopo.

Il locale è davvero molto bello.

Ha un qualcosa di intimo contrariamente a quegli altri del luogo che conosco: immensi ed esenti di atmosfera.

L'unica nota stonata è il volume della musica assurdamente alto.

Mi fermo un attimo al bar, ordino un drink e lascio che il mio sguardo faccia il giro del locale per individuare la combriccola dei festeggianti.

Li avvisto quasi subito; sono raggruppati nell'angolo opposto.

Opto di assaggiare il mio drink con calma prima di raggiungerli.

Mentre sorseggio il mio Aperol Spritz mi si oscura la vista.

Due mani dalle dita affusolate si posano sui miei occhi.

Ho l'istinto di voltarmi, ma non lo faccio.

Avverto una fraganza molto femminile, ma decisa, invadere le mie narici.

Un bouquet gradevolissimo, inebriante, sensuale e seducente.

Poi un soffio carezzarmi la nuca.

- Dovrei cavarteli e non solo coprirli questi tuoi maledetti e penetranti occhioni neri!

"oh cazzo!", pensai: questa è Aurora!

Mi giro lasciandomi carezzare le tempie dalle mani di Aurora e, in modo naturale, innocente ed amichevole, la abbraccio.

- Oddio! E che ci fai tu quì? Come stai bonazza?

- Guarda che lo straniero sei tu qui! Il locale è stato inaugurato da poco e ci vengo volentieri durante i fine settimana...

- Si, davvero carino.

Faccio per sciogliermi dall'abbraccio, ma lei non mi molla.

Anzi avverto le sue mani scorrermi lungo la schiena con impertinenza mentre il suo alito scalda il mio collo solleticandolo.

- Peccato che lo dici a tutte di essere delle bonazze. Io so solo che quando sei sceso durante le vacanze pasquali mi hai dato ancora una volta buca. Stronzo!

- Ma grazie! Detto da te suona come un complimento, mia adorabile musa.

- Vuoi ballare o prendiamo qualcosa insieme? In alternativa posso anche invitarti a prendere qualcosa a casa mia; vedi tu, io siedo di là, con...

- No, no. La interrompo.

- Sono invitato ad una festa compleanno e già mi aspettano. Devi scusarmi. Ma ti chiamo, tanto mi fermo ancora per qualche giorno.

La attiro a me e le poso un bacio sulla spalla nuda.

Poi, con mimica dispiaciuta, indietreggio di qualche passo per poi dirigermi verso quello che intuisco sia il corridoio che porta ai bagni.

Aurora era davvero una bella ragazza, ma perdio! non mi faceva sangue.

Era da sempre di piacevole compagnia, ma non era assolutamente il mio tipo.

Aveva curve abbondanti, due labbra ruba baci, ma francamente non era assolutamente il mio tipo.

Continuava a provarci con me.

Una volta, al telefono, mi aveva confessato che le bastava un mio sguardo o solo sentire la mia voce per farla bagnare tra le cosce.

Ma era quel tipo di ragazza che si appiccica e non ti molla più e, quello che più detestavo era il suo civettare su tutto e su tutti.

In bagno mi allarmai nel rendermi conto che avevo la mano piena del mio cazzone semi duro.

"Cazzo ma sto messo così male da eccitarmi così facilmente da una mano che mi carezza la schiena?" dissi tra me e me.

L'amica Di Mia CuginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora