Set Fire To History

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Lui ed Harry hanno qualcosa.

Louis ne é quasi sicuro.

(È quel quasi che lo fotte. L'alternativa che comprende quel quasi è che ad Harry lui non piaccia, ma che facciano del buon sesso mentre Louis lo aiuta a capire come rimettere insieme i suoi pezzi in maniera diversa. Che è un'opera di bene non indifferente, ma da cui ne uscirà devastato, dato che in queste settimane sta scivolando dal ho una cotta per te al sono innamorato di te, ma in fondo niente di cui preoccuparsi. Ah-Ah.)

Sa queste piccole, adorabili cose che Harry ha fatto trasparire dalla pelle per dargliele, come il suo gusto preferito di gelato (perché il suo minuscolo frigo da alloggio universitario ne ha una vaschetta, adesso? Non é che abbia tutto questo spazio), in che ordine si prepara la mattina, come studia, come prende il tea e quanto gli piaccia che qualcuno gli tocchi i capelli, cosa per cui si arriccia e sospira, o il fatto che usi evidenziatori diversi in base ai corsi e come vorrebbe tanto dello smalto o una di quelle borse di tela che Louis ha provato a ricordare cinque volte come si chiamino, ma poi Harry si é arreso e adesso si chiamano così, borse di tela. Louis sta pensando di regalargliene una, ma poi griderebbe troppo Probabilmente sono innamorato di te. Almeno che non ci sia sopra una frase di amicizia. Cosa che potrebbe non esistere per la... Loro situazione. Ma comunque, niente di cui Louis deve iniziare a preoccuparsi. Non subito.

Harry parla nel sonno. È la cosa più adorabile e piccola che abbia mai visto, e anche se non si dovrebbe baciare qualcuno in queste condizioni, per Louis é quasi irresistibile. "Lou", aveva detto una volta, gli occhi chiusi contro la sua spalla. Era già abituato al sentirsi chiamare nel mezzo della notte, ma le prime volte era stato quasi terrificante. Quasi.

"Dimmi", aveva sussurrato, trattenendo una risatina. Harry aveva detto nella sua spalla, le labbra schiuse:

"Mi vorresti ancora se fossi un vermetto delle mele?"

"Oddio, cosa?"

"Quelli che fanno i buchini nelle mele rosse. Quelli piccolini" aveva spiegato, stringendosi a lui. "Io ti vorrei ancora se fossi un vermetto, giuro."

"Anche io" aveva assicurato, baciandogli la testa. Harry, nella sua maglietta, aveva fatto un sorriso e si era addossato ancora di più a lui, stringendolo forte.

"Ho fatto un sogno strano" gli aveva detto quella mattina, confuso "C'era un albero."

"Mele e vermi?" aveva domandato, la mano tra i suoi capelli. Harry era rimasto steso, e lui seduto, tranquillo. Aveva aggrottato ancora di più l'espressione.

"Forse. Perché?"

"Mormoravi."

"Non parlo nel sonno."

"Va bene" aveva liquidato, abbassandosi a dargli un bacio. Harry l'aveva tirato velocemente su di lui, a quello, alzando la testa per arrivare alle sue labbra. "Ci dovevi pensare" aveva ammiccato, mentre Louis gli accarezzava la gamba. Aveva sorriso di rimando: "Ci ho pensato", era stata la risposta mentre lo baciava.

Harry è diventato più sicuro. Resiste di più ed é meno imbarazzato e teneramente impacciato e non esita più nel baciarlo ovunque e chiedere e volere e sperimentare e capire cosa gli piace e cosa no. Una volta, per esempio, dopo aver chiuso con attenzione la porta, gli aveva sorriso e, senza dire niente l'aveva assaltato per prenderlo in braccio. Louis aveva quasi urlato e poi aveva riso mentre gli fasciava le braccia al collo. "Che cos'è questo?" aveva chiesto, prima di sentire le mani stringergli il sedere "Oh, cazzo, okay. Capito. Fantastico."

"Voglio cavalcarti" aveva pregato nella sua bocca, mentre lo portava di peso in camera "Per favore."

"Se dovrai mai pregarmi per una cosa del genere, uccidimi" aveva risposto, accarezzandogli la mascella. "Vieni qui. Possiamo fare quello che vuoi."

Love Is Only For The Brave ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora