All'iniziare di novembre, nei primi dieci, dodici giorni del mese, Harry é sereno, é felice, indossa dello smalto color carne, o bianco, e ha finalmente una di quelle borse di tela che adora, per portare i libri, con sopra una farfalla stampata in sottile tratto nero. Ci tiene dentro anche una bandana e una piccola clip nera per i capelli che stanno iniziando a crescere e si intrecciano negli occhi verdissimi e tra le dita con qualche anello in più. ''Posso chiedere'' aveva detto un giorno, mentre Harry scriveva una relazione sul suo laptop ''Come mai sei più... Non lo so, tranquillo? Mi fa piacere, ma ho il sentore di essermi perso qualcosa.''
''Sto meglio'' aveva confermato, sorridendo e poggiando la caviglia vicino alla sua ''E, sto iniziando a fare pian piano tutte quelle cose che voglio fare in pubblico. Non credo che quello che indossi debba definire la sessualità o l'identità di una persona. Non cambia quello che sono. Insomma, posso andare a letto con chi mi pare, sono comunque Harry. E chi non lo capisce una volta che l'ho detto, può anche andarsene. Io non lo voglio. Ho parlato con una persona'' aveva aggiunto, mettendo il laptop sul tavolino da caffè per farsi vicino a lui e scivolare sul suo grembo ''E mi ha detto che posso iniziare a capire le cose anche mentre le vivo, senza dargli subito un nome. E' l'esperienza che dà la risposta. In qualche modo. E a questo proposito'' i bellissimi occhi di Harry l'avevano guardato e Louis aveva guardato lui di rimando, quasi in panico, come se stesse per dirgli una cosa fondamentale. Poi, aveva sorriso e gli aveva toccato la guancia con l'indice: ''Ti va di togliermi e mettermi un altro colore di smalto? Mi piace quando lo fai tu e io sto seduto qui. Impariamo insieme.''
''Lungo la strada?'' aveva domandato. Il sorriso di Harry si era fatto enorme:
''Lungo la strada.''
Louis l'aveva accontentato, ovviamente, ma qualcosa era rimasto incastrato nella sua gola e poi sotto la sua lingua, anche se non aveva detto niente. Harry glieli fa spesso, scherzetti del genere, di questi giorni. Lo guarda, sta zitto, Louis non resiste a chiedergli che succede e quello si riscuote, e alla fine non dice niente, non parla, anche se Louis sa, che vuole dirgli qualcosa. Lo vede dagli occhi, da come si fermano su nessun punto preciso, ma su un pensiero in particolare. Le opzioni gli fanno ribollire stomaco e polmoni in un'unica marmaglia: forse Harry ha trovato un termine in cui includersi? Se non l'avesse ancora fatto, non sarebbe un problema. Louis ci aveva messo poco, nonostante i tre anni di silenzio, quindi per lui Harry poteva, al contrario, prendersi tutto il tempo del mondo. E se poi non lo trovava, chi se ne frega? Harry ama le persone, e glielo si legge in faccia. E' quello che importa.
O, potrebbe dirgli di smetterla con tutto quello che stanno facendo, ma è improbabile. Soprattutto dopo la faccenda di Ron, e dopo come Louis si era fidato di lui più di chiunque altro, non lo vede possibile. Non vuole vederlo possibile. E' più probabile, e spera che non se lo stia inventando, che Harry gli chieda di essere qualcosa di più. O sempre questo, ma, comunque, alla luce del sole. E' per questo pensiero, per il suo pacato aspettare perché la priorità è come sta Harry, adesso, e non una cosa che nella sfera personalissima di Louis gli è già chiara, che quel giorno gli prende il viso e lo bacia, come se niente fosse. Harry non chiede più il perché o cose del genere, sorride e ricambia il bacio con la mano nei suoi capelli, e scivola su di lui con un sorriso rilassato, fino ad arrivare al suo cantuccio preferito. Gli preme le labbra sul mento e pesca di nuovo il libro che stava leggendo dalla moquette (uno dall'unica pila che Louis ha in possesso, concentrata nella sua minuscola stanza sulla sua minuscola scrivania), e con le sue braccia strette addosso riprende a leggere, accarezzandogli il braccio con l'altra mano. Quando bussano alla porta dopo aver girato la maniglia a vuoto, Louis piega la testa all'indietro e domanda:
''Sì?''
''Louis! Che fai stasera?'' è la voce di Liam, quella.
Harry lo guarda e alza le spalle, e allora risponde: ''Non lo so se me la sento tanto di andarmi a riprendere i territori francesi che ci hanno tolto. Perché?''
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Love Is Only For The Brave ||L.S.||
FanficLouis ha una cotta di primissima categoria per uno dei suoi amici universitari, che è assolutamente adorabile, assolutamente impegnato e assolutamente etero. O meglio, dovrebbe esserlo, per logica, anche se un po' ci prova con lui, ma Louis non lo d...