I Racconti della Biblioteca (3/6)

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《FERMO LURUDO LADRO!》Izuku scivolò sotto le bancarelle rialzandosi in pochi istanti sfrecciando tra le persone che giravano al mercato, sotto gli abiti troppo stretti per la sua età del pane incastrato tra il panciotto sgualcito e la camicia impolverata.
Rise alle urla delle donne spaventate di esser urtate, ai suoni dei cesti che cadevano al suolo facendo rotolare a terra gli ortaggi appena colti e al suono dei passi dell'uomo che aveva appena derubato.
《Prendimi se ci riesci vecchio!!》I piedi nudi scivolarono sulla strada in pietra liscia, la sensazione del freddo nelle zone ďombra a aumentare ľadrenalina lungo il suo corpo. Strinse con forza il pane sotto il giacchetto e sgusciò tra le tende e itappeti appesi di un enorme banco uscendo dall'ampia via del mercato.
《ACCHIAPPATE QUEL MOCCIOSO!》un rumore metallico lo fece sbiancare aumentando ľandatura scivolando con agilità sulla pietra scaldata dai raggi del sole mattutino. Tre guardie che costeggiavano il limitare del mercato ľavevano visto e iniziato a inseguire, uomini alti, atletici e veloci, soldati scelti appositamente per salvare e proteggere il paese, uomini privi ďessere.
《Dannazione!》il mutismo delle guardie ľaveva sempre inquietato, non un verso, un fiato troppo pesante, un cenno ai colleghi per capire cosa fare e come muoversi. Persone rese semplici macchine da guerra.
Gli uomini alle sue spalle sempre più vicini correvano e basta fissandolo come un branco di cani di strada puntano la propria preda. Non avevano estratto armi o intimato di fermarsi al ragazzo, correvano con una determinazione disumana e Izuku sapeva che da loro non c'era scampo, chiunque fosse individuato dal loro occhio finiva in gattabuia o al patibolo, bambino, donna, adulto o anziano... non esisteva scampo o scusa che ne pitesse segnare la propria liberazione.
《OI SAIBORG! DI QUI!! HO IO LA REFIRTUVA DEMENTI!》La voce del suo amico Lasl lo fece quasi saltare per aria mentre con la coda dell'occhio lo notava correre vicino ai palazzi passando sotto i porticati gremiti di persone e turisti che iniziavano a urlare per spostarsi ed evitare uno scontro diretto con la piccola scheggia di undici anni che sventolava per aria del pane e del formaggio.
《NON FARLO!》Izuku lo urlò col cuore in gola lanciando occhiate agli agenti e poi all'amico che con un sorriso di sfida aveva cambiato strada imboccando una via stretta e angusta seguito immediatamente da due degli uomini 《GRAZIE ORA SIAMO ENTRAMBI NELLA MERDA!!!》Il ragazzino di dodici anni lo urlò frustrato scivolando sotto una bancarella rientrando dentro al mercato ignorando le urla sconvolte delle persone e della donna a cui era passato sotto la gonna, non era colpa sua se per farsi bella aveva cercato di sembrare più bassa del suo uomo stando a gambe larghe quando si fermava a osservare la merce.
Il soldato però lo seguì in ogni mossa sgusciando a meno di due metri da lui pronto ad afferrarlo.
"Che ce di sbagliato nel prendere del cibo per vivere!?" I suoi occhi divennero rossi e lucidi nel trattenere delle copiose lacrime di rabbia mentre scivolava nuovamente sotto una nuova bancarella saltando poi sopra dei barili raggiungendo il tetto di una casa su cui si mise a correre a perdifiato pregando di non scivolare e cadere, o di beccare delle tegole malmesse.
Non si fermò e fece bene, il soldato con pochi balzi lo raggiubse sui tetti riprendendo ľinseguimento alla massima velocità.
《TIENI! RIDAI QUESTO A QUEL GRASSONE SE CI TIENE TANTO A UNA MISERA PAGNOTTA SECCA!!》Izuku lanciò il pane in dietro lasciandolo rotolare sulle tegole bianche delle tipiche case della città saltando su un nuovo tetto, ma la fretta lo fece sbagliare.
Vide tutto a rallentatore mentre il tetto scendeva all'altezza dei suoi occhi portandolo a guardare di sotto. Vide solo il terreno in rapido avvicinamento e non poté far altro che atterrare sulle punte dei piedi che formicolarono sino a bruciare all'inverosimile rotolando poi su di una spalla per attutire la caduta graffiandosi la schiena e lussandosi probabilmente il polso dell'altro braccio che batté senza controllo sulle pietre della strada.
《Cazzo-!!》tenne gli occhi chiusi troppo dolorante contorcendosi su se stesso prima di congelarsi per un forte ciocco e un movimento ďaria accanto alle orecchie.
Sapeva fosse il soldato, non aveva nemmeno bisogno di aprire gli occhi che con prepotenza pizzicavano lasciando scivolare le prime lacrime di rabbia e dolore. Aveva perso, ma da quella sconfitta non aveva scampo...
La mano del soldato si calò con lentezza sulla sua testa prendendolo per i capelli che tirò con forza mettendo il giovane in piedi sulle gambe instabili senza però mollare la presa o ascoltare i lamenti del ragazzino. Non un fiato a uscire dai suoi polmoni per dirgli di stare fermo o di non lamentarsi.
《LASCIAMI!!! AI-AI!!! LASCIAMI ANDARE!!!》Izuku tentò di scacciare e colpire il soldato per sfuggire al suo tragico destino, ma la presa sui capelli si fece solo più salda iniziando a strappare intere ciocche.
《Agente lasci subito quel bambino. Non ha visto che è caduto da un tetto e che è ferito?》la voce di un giovane arrivò al fianco dei due e il soldato fu il primo a voltarsi per poi mollare immediatamente la presa sul piccolo ladro che cadde in ginocchio reggendosi dolorante e tremante il polso rotto riprendendo fiato.
《Agente è pregato di andarsene, a lui ci penseremo io e la mia famiglia》il soldato si voltò sui tacchi e se ne andò senza proferire un suono oltre il battere degli stivali sulla strada 《te invece, fatti guardare...》la punta gelida di un bastone da passeggio si fermò sotto il mento di Izuku che deglutì pesantemente ancora troppo dolorante per reagire lasciando che il suo capo venisse manovrato a piacimento da chiunque ľavesse salvato da uno dei tanti destini che la vita aveva in servo per lui.
《Perché scappavi?》
《Non sono affari che ti riguardano》Izuku si voltò col capo verso la persona che ľaveva salvato con sguardo tagliente 《e poi perché mai un nobile dovrebbe aiutare uno straccione in fuga dai suoi soldatini?》
《Veloce e con la lingua lunga... provvederò a fartela tagliare se oserai rispondere ancora così al tuo padrone.》 Il ragazzino batté il bastone al suolo con rabbia incenerendo il verdino a terra che all'espressione del nobile rise soltanto.
《Ma fammi il piacere.》 Izuku si rialzò sbuffando ironico danto le spalle al ragazzo senza soffermarsi triopo a analizzarlo《addio, spero di non vederti mai più, quelli come te mi fanno schifo》
Ne seguì un lungo silenzio che fu colmato dai passi pesanti e lievemente strascichi di Izuku che iniziava a sentire i dolori della caduta sulle ginocchia e sulle spalle stringendo con forza il polso storto.
《Tieni, delle corone ďargento per farti curare, ma non aiuterò il tuo amico, a quest'ora dovrebbe esser già diretto al sottosuolo verso le prigioni... oppure mi seguirai, diventerai di mia proprietà e lui sarà salvo e con abbastanza monete per vivere sei anni》il battere del bastone al suolo fece voltare il ragazzino che osservò il ragazzo schifato.
《Chi cazzo ti-》

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