Ouija {1/2}

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《Ma ne sei proprio sicuro?》
《Cagasotto! Guarda che ľhai proposto tu!》
《Bro, guarda che tutti i film sui demoni iniziano così...》
《Piantatela è solo uno stupido gioco!》

In una nuova casa vacanza lungo le zone dalle case più belle della campagna c'era un gruppo di tre amici che dopo una lunga serata per festeggiare le ultime tre settimane prima di iniziare a lavorare, e un lungo viaggio di cinque ore si erano dati piena libertà di svago. Svago che alla prima nottata sembrava volersi già trasformare in tragedia.

《Se ne avete così tanta paura allora non compravate nemmeno questa merda!》 Bakugo Katsuki lo ringhiò con rabbia dando un pugno alla tavola Ouija davanti a sé facendo saltare lievemente in aria la placchette e tremare le fiammelle delle candele nere che i suoi amici avevano preso per ľoccasione.
《Sì, ma speravo che ti rifutassi!!》 Kaminari Denki lo urlò terrorizzato a debita distanza dal tavolo rotondo dove si erano accomodati per quello "stupido gioco".
《Io speravo di farti un bello scherzo, ma Denki ha tirato la roba fuori senza chiedere!》 Kirishima Eijiro sospirò accendendo ľultima candela mal celando la sua agitazione, non voleva ammetterlo, ma dal linguaggio del corpo dimostrava quanto poco si fidasse di quella tavola di legno su cui erano incise a fuoco lettere, numeri e decori assai grotteschi tra teschi, scheletri e rose nere.
《Ragazzi, non serve urlare tanto》 Sero Hanta sulla sedia accanto a Bakugo sospirò prendendo una lunga sbafata dal suo bongo, era ľunico per nulla interessato a quel che stava realmente accadendo 《come dice Katsuki è solo un pezzo di legno, non porta di certo qui i morti o i demoni! Quelli li portano solo ľerba scadente e i piatti preparati da quella vecchia e grassa cuoca del dormitorio coi suoi polpettoni andati a male!》 alla battuta tutti risero ricordando certe giornate nella sala da pranzo tra versi disgustati e gente che vomitava trovando capelli o unghie tagliate nel proprio piatto.
《M-ma non ne siamo ugualmente certi!》 Kaminari lo urlò mettendosi dietro la sedia come a proteggersi da forze invisibili.
《Dai amico, oramai hai tirato fuori ľarma, non resta che usarla》 Eijiro lo fece sedere per poi sedersi pure lui guardando gli amici 《pronti?》
《Finalmente direi!》 Bakugo posò ľindice della mano sulla placchette in legno dove vicino alla punta vi era un foro per permettere di leggere le lettere su cui si sarebbe fermata, e benché non ľavrebbe mai ammesso o fatto notare nel posare per primo il dito su quell'oggetto sentì come una scarica elettrica lungo tutto il braccio che inizialmente scambio per adrenalina eccessiva data dalla stanchezza e dal fatto che fosse mezzanotte.
Sero e Ejiro fecero altrettanto posando il primo il dito medio e il secondo ľindice andando a cambiare il dito dell'amico con la mano libera con uno sguardo irritato.
《Potrà essere una cavolata, ma almeno porta rispetto.. non si sa mai!》
《Perdono, credevo fosse il dito giusto~》 il corvino ridacchiò posando il bongo a terra e con una destrezza non compatibile col suo esser stra fatto agguantò Kaminari prima che scappasse costringendolo alla sedia e tirando con forza il suo polso per fargli toccare quel dischetto.
《NO! NO NO NO NO NO NO NO!!! SERO FERMO QUELLA È LA MANO SBAGLIATA!!!》 Il giallino scivolò dalla presa dell'amico portando in avanti ľaltra mano 《è questa la mano giustAAAAAAHHHHH!!!!》Hanta con uno sbuffo gli aveva messo la mano in posizione senza dargli il tempo di finire o di darsela nuovamente a gambe.
Si erano letti le istruzioni e una di quelle affermava che una volta posato il dito non si doveva assolutamente staccare sino alla fine della seduta, naturalmente non uno degli avvertimenti più rilassanti che avevano trovato.
Di fronte a Bakugo, tra Kaminari e Kirishima, era rimasta una singola sedia vuota e Bakugo rimase immobile a fissarla, come se fosse la scena di un crimine.
Se fosse davvero apparsa una qualche entità si sarebbe messa comoda a quel posto per rispondere a ogni loro domanda? Erano certamente cazzate, ma cazzate che gli fecero venire una pioggia ghiacciata di brividi lungo la schiena.

《Ce qualcuno qui con noi?》 Eijiro lo disse per primo fissando Bakugo in attesa che fosse lui a chiederlo una seconda volta, come scritto su uno dei tanti documenti su internet che poche ore prima aveva cercato, quando ancora Kaminari non aveva rovinato lo scherzo sventolando la tavola Ouija ai quattro venti.
《Ce qualcuno qui con noi?》 Katsuki lo disse con un lieve scazzo restando fermo a fissare quella sedia vuota di fronte a sé mentre le viscere gli si contorcevano, si stava per cagare sotto mentre celava quella sensazione sotto uno sguardo duro e serio. Quel vuoto non colmato da un corpo in carne ed ossa lo agitava, come se lì vi fosse davvero un spirito intangibile pronto a prendere il corpo di uno di loro, come in quei vecchi e scadenti film Horror che tanto amava guardare con suo padre tutte le sere prima di un campeggio, così da dare un pizzico di adrenalina in più alle loro avventure nel bosco.
《Ce qualcuno qui con noi?》 Sero lo chiese con noia tamburellando la mano libera sul tavolo come a ricreare una melodia mal riuscita spostando piccoli residui di erba che aveva lasciato cadere ore prima per errore preparandosi una delle canne più mostruosamente lunghe della sua vita. Avesse anche solo visto l'ombra di un fantasma avrebbe dato la colpa a quella canna e poi non esistevano spiriti e fantasmi, solo erba buona o erba cattiva, giusto?
《C-ce qualcuno.... spero di no.... ce qualcuno qui con noi?》 Denki lo chiese a occhi chiusi tremando come un cucciolo sotto una tormenta ripetendo nella sua testa infinità di preghiere e suppliche a fin che il dischetto non si muovesse. Mai in vita sua si era pentito tanto per il suo non ragionare mostrando subito il pezzo forte per i suoi scherzi, ma anche un arma pronta a rivoltarsi verso di lui impedendogli futuri sogni tranquilli per almeno un mese.

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