I Racconti della Biblioteca (2/6)

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AllMight aprì la porta della biblioteca assaporando a pieni polmoni la corrente ďaria che gli portò alle narici il profumo delle pagine degli innumerevoli libri che custodiva. Un odore che amava con ogni fibra del suo corpo di cui mai avrebbe potuto fare a meno.
《Buon giorno amici miei》 un sorriso si espanse sulle labbra dell'uomo che bloccò le porte tenendole spalancate posando alla propria scrivania la vecchia tracolla con il libro che si era portato a casa qualche giorno prima e il proprio pranzo al sacco, nulla di più.
《Vediamo, dove sarà?》 ľuomo biondo si guardò attorno uscendo nuovamente dalla porta cercando con lo sguardo la rampa apposita per colmare ľaltezza del gradino ďingresso così da agevolare ľentrata a chi non poteva superarlo, ma a guardarsi attorno nell'ampio atrio più e più volte non riuscì ugualmente a trovarlo.
《Strano... eppure ieri ľho lasciato dalla porta essendo uscito con Izuku..》 le sopracciglia di AllMight si aggrottarono tornando dentro la biblioteca, ma nemmeno lì la trovò iniziando a innervosirsi.
Poteva esser stato uno scherzo di pessimo gusto, oppure gli addetti delle pulizie mandati dal comune ľavevano spostata e messo chissà dove nel resto dell'immensa struttura che conteneva anche uffici e zone ďassisteza per i giovani lavoratori. Oppure ľavevano buttato... ľaveva costruito lui a mano, di certo non era un capolavoro e scricchiolava, ma aveva retto svariati anni e senza mai cedere aiutando Izuku e tante altre persone ad accedere alla sua amata biblioteca, non potevano averlo buttato...
Dei sospiri uscirono dalle sue labbra mentre si chinava a guardare sotto la scrivania nella speranza di trovarlo lì nascosto da qualche parte, ma come immaginava non lo trovò.
《Cerca questo?》 la voce di un ragazzo che conosceva abbastanza bene arrivò dall'ingresso e AllMight si alzò dalla sua posizione guardando cosa il giovane tenesse tra le mani.
《Sì, cercavo proprio quella giovane Bakugo! Grazie, dove ľhai...》 non terminò la domanda notando come la rampa fosse differente da come la ricordava, ora sopra dove la gente ci camminava vi era una base simile a uno zerbino di peletti neri e nuove assi a sostituire quelle più vecchie e altre a rinforzarne la struttura, ma quella era la sua rampa.
《Ieri mi sono preso la briga di portarla a casa e dargli un aggiustata, lo scricchiolio che faceva mi dava i nervi, non riuscivo a leggere quando qualcuno ci passava sopra》 il giovane dai biondi capelli ribelli mise la rampa al suo posto saltandoci quasi sopra e le assi restarono nel più totale silenzio senza emanare alcun scricchiolio 《se qualcuno si fosse fatto male o ci fosse rimasto incastrato la colpa sarebbe ricaduta tutta su di lei》 Bakugo sbuffò andando verso il bancone senza però guardarlo occupato a ravattare nel proprio zaino sperando che non si notasse il lieve rossore che gli aveva tinto la punta del naso e delle orecchie.
《Oh, grazie ragazzo! Ľavrei fatto io prima o poi, come posso sdebitarmi per questo favore?》 AllMight sorrise intenerito restando al gioco del giovane quindicenne, sapeva che non ľaveva fatto per salvaguardare lui o gli altri, ľaveva fatto esclusivamente per la sicurezza di una sola persona che metteva piede, o in quel caso ruota, lì.
《Mi dia solo un nuovo libro》 con poca delicatezza Katsuki posò sul bancone la propria tessera e un libro spesso come un macigno rilegato in una copertina rigida in pelle sintetica solcata da intrecci fantasiosi a ricordare dei rampicanti incisi nella rilegatura blu.
《Wow, ci hai messo poco! Ti è piaciuto?》 ľuomo con un sorriso sempre più ampio cercò una penna tra le varie scartoffie senza guardare il biondo che metteva su un espressione infastidita.
《No. È stata la saga peggiore che abbia mai letto. Se il primo libro era passabile e il secondo a stento sopportabile questo non meritava nemmeno di esser scritto》 Bakugo arricciò le labbra schifato guardando il tomo come fosse della spazzatura puzzolente lasciata in mezzo alla strada. Odiava quei libri di eroi invincibili in mondi fantasiosi fatti di guerre e draghi, non aveva mai trovato nulla di piacevole nel leggere un Fantasy, in particolare se il protagonista riusciva sempre e in ogni caso a vincere, non un intoppo, non un errore, nulla. Libri scritti solo per aumentare ľego di una persona che aveva sempre fallito nella propria vita e che si fingeva un eroe intaccabile in uno tomo scritto dalle sue inutilissime mani.
《Lo immaginavo》 AllMight ridacchiò segnando che il libro fosse stato riconsegnato e lo mise alle sue spalle segnando lo pseudonimo del ragazzo sulla tessera e mettendo un timbro su quella personale del giovane che una volta riottenuta se la ficcò in tasca scazzato 《senti, che ne dici di leggere qualcosa più di tuo gusto? Al momento Izuku è in dietro con le letture e-》
《Perché è in dietro?》 Bakugo lo chiese di getto, senza riflettere, sentendo il proprio cuore mancare un battito prima di muoversi più furiosamente nel suo petto, una sensazione ďansia, rabbia e disagio a animarlo. Izuku era sempre stato a un passo dal superarlo, dall'impedire che il suo nome apparisse prima del suo, non poteva esser rimasto in dietro.
《Tranquillo ragazzo mio, non ha nulla che possa nuocere alla sua salute》 i muscoli di Katsuki si rilassarono alla risposta del bibliotecario osservandolo mentre si dirigeva verso gli immensi scaffali della biblioteca 《vado a cercarti un libro adatto a te, ti serve una pausa dopo due anni che leggi i generi che non ti piacciono》 e detto ciò ľuomo svanì dalla sua vista lasciando più solo ľeco dei suoi passi a rimbombare per tutta la struttura disposta su due piani a vista.

Katsuki si poggiò al bancone sbuffando osservando le librerie e i tavoli vuoti. Erano le otto di una domenica mattina, era normale non ci fosse nessuno lì a quell'ora, ľunica cosa a stonare era la sua presenza lì quando i suoi coetanei erano ancora nei letti a dormire beati dopo un intenso sabato sera passato fuori con gli amici.
《Poteva avere una passione meno noiosa quel nerd》 lo disse a bassa voce, quasi un sospiro tra i denti nel mentre che alzava lo sguardo all'alto soffitto bianco e immacolato. I libri non gli erano mai dispiaciuti, ma uno o due ľanno, non una decina in soli due mesi. Non capiva ancora come non fossero terminate le letture Fantasy in quel luogo, era impossibile dopo tutti i tomi che aveva divorato la notte o nelle pause che si concedeva tra i compiti e lo sport. Eppure se ľera cercata. Aveva avuto innumerevoli occasioni anche a scuola per parlare con Izuku, per conoscerlo, farci amicizia e forse un qualcosa di più, ma ľaveva vista... aveva visto la paura celata nella sua timidezza, un vero e proprio terrore verso i suoi coetanei e ancora di più verso chi era più grande come lui. In più Bakugo non era considerato il ragazzo più raccomandato dell'istituto, conosciuto per la sua superbia, gli insulti e le mani facili.
Solo per la consapevolezza della reputazione che si era creato aveva scelto di adottare un approccio meno diretto per conoscere quel ragazzo che lo incuriosiva e lo confondeva ogni giorno di più facendogli provare emozioni che mai avrebbe pensato di provare.

《Oh tesoro ti serve una mano?》 la voce di un anziana che arrivava da fuori la grande porta della struttura fece voltare il capo di Bakugo in direzione della porta, ma vista ľangolazione non vide nessuno.
《No signora, stia tranquilla ce la faccio, grazie per la premura》 una voce timida e gentile rimbombò per la navata dell'ingresso facendo mancare il respiro al biondo che si rimise dritto e composto davanti al bancone come un soldato sull'attenti per poi cercare inutilmente di assumere una posizione più "naturale" infilando le mani in tasca e mettendo su un espressione svogliata.
Udì le ruote della sedia a rotelle sfregare sul pavimento in marmo, il rumore dei ferri che la componevano, in particolare dove erano situate le rotelle più piccole per direzionare i movimenti della sedia che in quel momento produssero un rumore più forte per girarsi in direzione della porta.
Con la coda dell'occhio Bakugo lo vide. Seduto nella sua sedia Izuku si era fermato a osservare la piccola rampa artigianale messa a nuovo a bocca aperta ed occhi spalancati di stupore e gioia.
Izuku solitamente la domenica mattina non era lì, non si presentava in biblioteca e questo mandò in tilt Bakugo che senza rendersene conto voltò il capo in direzione del più piccolo ancora incantato a osservare il rialzo che lui aveva sistemato.
Il verdino portava in grembo due libri, quello della saga che avevano iniziato e uno sull'archeologia, genere che mai gli aveva visto sfogliare.
《Allora Bakugo, questi sono alcuni libri che potrebbero fare al caso tuo!》 AllMight tornò dai corridoi di scaffali con cinque libri tra le secche mani ed un sorriso trionfante sulle labbra facendo sobbalzare sia Bakugo che Izuku che non si era accorto che di fronte a lui vi fosse qualcuno sentendosi un idiota per esser rimasto tanto a lungo a osservare la rampa, impalato come un mulo.
《Grazie vecchio》 il biondo guardò i titolo dei tomi ignorando volutamente Izuku rigirando i libri tra le mani per osservarne le copertine e se fossero stati effettivamente di suo gradimento. Libri di storia, di guerre, come erano state create le armi e cosa i gesti dei potenti avevano fatto ai popoli... letture per nulla leggere ma che ľavevano sempre affascinato come le lezioni di storia, una materia che tutti detestavano.
Non si chiese nemmeno come quell'uomo sapesse identificare i gusti di ogni persona che metteva piede lì, gli bastava realmente staccare la testa dai Fantasy e non farsi scoprire dal ragazzo che adesso era a pochissimi metri da lui.
《Questo va più che bene》 il ragazzo prese uno dei tomi più sottili allungandolo a AllMight che se lo segnò su un foglio ridando il libro al biondo che senza troppi complimenti o indugi si diresse fuori evitando in ogni modo possibile lo sguardo del verdino e la sua carrozzina per non urtarlo.
"Merda, potevo restare lì a leggere o trovare ľoccasione giusta per parlarci..." È con questo pensiero se ne andò lasciando tra le mura della struttura solo le trame che i discorsi di AllMight e Izuku avrebbero tessuto coi loro gesti e le loro parole in un invisibile libro chiamato Ricordi.

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