I Racconti della Biblioteca (6/6)

135 12 4
                                    

Per Deku.

Ho ricevuto la tua lettera.
Non sono abile nello scrivere, quindi questa lettera non sarà colorita e ricca come la tua.
Ho terminato il libro, un ennesimo mattone pronto ad appesantirmi lo zaino e a occupare il mio tempo libero.
Sono disposto a incontrarti e a conoscerti sperando tu non scapperai alla vista della mia copertina, ma che sceglierai di sfogliarmi come hai fatto coi libri che ho letto e che te non avresti mai aperto.

Kacchan.


Izuku rilesse la lettera lievemente stropicciata per la milionesima volta facendo dondolare la propria sedia a rotelle avanti e indietro con una mano sulla ruota.
Era arrivato all'apertura in perfetto orario, ma oltre ad AllMight non vi era un anima.
Non aveva quasi dormito la sera prima troppo felice di aver ottenuto una risposta, troppo contento anche solo per trovare il tempo di respirare.
Il bisogno di urlare al mondo quanto fosse felice e quanta paura avesse allo stesso tempo era sempre più forte, ma più il tempo passava dall'apertura della biblioteca e più si sentiva un vuoto allo stomaco pronto a risucchiarlo in un vortice senza fine. Voci lontane che gli sussurravano che Kacchan non sarebbe mai arrivato o che sarebbe scappato alla vista del suo 'problema' come tutti quelli che ľavevano semore circondato, perché stare lontani da lui, una persona che aveva bisogno di assistenza era più facile, molti nemmeno lo vedevano come una persona in grado di sapersi autogestire solo perché paralizzato dalla vita in giù.

Poteva sembrare che avesse paura delle persone, ma non era così, le aveva sempre guardate con tale sguardo perché lo guardavano con dispiacere, repulsione, noia o derisione... odiava sentire gli occhi di tutti addosso, ovunque andasse la gente lo guardava con quegli sguardi facendolo sentire male, costringendolo a guardare sempre in basso e mai i loro volti.
Solo sua madre, AllMight e Mirio lo guardavano come una persona normale.

Con un sospiro Izuku rimise dritta la sedia posando la lettera sul tavolo così da sospirare per poter passare le mani sugli occhi stanchi.
Doveva fermare il suo cervello e calmare il proprio cuore o ci sarebbe rimasto secco ancora prima di vedere Kacchan. Doveva mettere da parte la paura e pensare solo alla gioia del momento, vivere quello che a tutti gli effetti sembrava un romanzo e lasciarsi andare. Magari si sarebbero odiati a un primo sguardo, non poteva saperlo.

《Giovane Midoriya tutto bene?》AllMight arrivò al fianco del ragazzo con un sorriso divertito dalla sua agitazione. Non ľaveva mai visto così emozionato e era stato costretto a tranquillizzare Inko spiegandole a grandi linee che stava accadendo spiegandole che si trattava di un compagno di scuola del verdino senza aggiungere di più. Mai avrebbe messo in pericolo il ragazzo, lo sapeva.
《Sì, tutto bene...》a Toshinori non sfuggì ľespressione stanca e contrariata di Izuku posando di fronte a lui un nuovo libro.
《Distraiti con questo mentre aspetti, è da ieri che ti ho avvisato che sembri sul punto di esplodere》
《No, devo aspettare, non posso..》
《Per ľappunto. Invece di sembrare ľagitato coniglio bianco di Alice è meglio che leggi questo e ti distrai, tanto si siederà qui con te no?》
Il verdino si morse le labbra strappandone una pellicina non sapendo il dafarsi. Leggere e perdere la cognizione del tempo e dello spazio o restare in attesa? Si era portato dietro anche i compiti delle vacanze visto che era indietro sulla tabella di marcia e aveva promesso a sua madre di continuare, ma se doveva scegliere come farsi trovare forse era meglio immerso in un libro che a sbuffare ogni secondo su un calcolo sbagliato o a guardarsi attorno come un animale agitato.
《Va bene...》e con quel sospiro rassegnato prese il libro riponendo frettolosamente la lettera nella tasca dei pantaloni che tanto gli stavano larghi vista ľinesistenza dei suoi muscoli.
AllMight lo conosceva bene, dannatamente bene. Gli aveva portato come libro uno che da un po' aveva adocchiato ma che era sempre finito in mano ad altri meno che a lui, uno di quelli che Kacchan forse aveva già letto e come un gesto naturale prese a voltare il volume aprendo la copertina in fondo per estrarre la tessera e leggerne i nomi trovando così quello che da un anno e mezzo leggeva sempre prima del suo.
Non poté che sorridere nel riporre la tessera a voltare nuovamente il volume acarezzando la copertina liscia e morbida privata della base rigida del cartone, un volume leggero rispetto a molti altri che aveva preso tra le mani.
《Se serve sai dove trovarmi》Toshinori sorrise gentile andando verso la propria postazione a accogliere un cliente appena entrato e in attesa della sua attenzione.

♥︎ •Piccole Storie• ♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora