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Qualcuno bussò alla mia porta, ma ero troppo stanca e triste per andare ad aprire. Alla fine mi decisi e dissi:" Và via.. ". Chi era alla porta continuò a bussare fin quando non aprii la porta ed iniziai ad urlargli contro. Cercai di calmarmi così abbassai lo sguardo e dissi:" ...Scusa, sono un pò "nervosa" ultimamente...". Continuai a spiegare il perché della mia scenata, ma quando alzai lo sguardo vidi un sorriso angelico e degli occhi azzurri chiarissimi che incrociavano anche i miei. Vidi il solito ciuffo biondo aggiustato per bene come ogni mattina. Era Henry, che mi guardava come per dire "Tutto ok, Ellen...Tutto ok". Scoppiai di nuovo a piangere e lo abbracciai fortissimo. Andammo nella mia stanza e ci sedemmo sul mio letto. Il mio viso era ancora piano di lacrime, che venivano asciugate dalla sua mano soffice e calda. Cercai di parlare ma il mio dispiacere me lo impediva. Allora lui disse:" Pensi che sia stato colpa tua questo? " mostrandomi un ustione sul braccio e un livido vicino al gomito. Annuii con la testa per dire di si, e lui disse:" Tranquilla, non prenderti le colpe...l'idea di fuggire è mia e quindi ne assumo le responsabilità...". Mi calmai un pò, mi misi seduta per bene e gli feci ricordare ciò che gli avevo raccontato alzandomi solamente la manica. Sul mio braccio c'erano lividi come i suoi. "Mi dispiace...che ti sia capitata una cosa simile...eh...lo so che sono d'intralcio per la riuscita del piano.." dissi tra un singhiozzo e l'altro. Lui continuò a rassicurarmi come se non gli avessi fatto vedere nulla. Dopo mezz'ora che stette in camera mia se ne andò con la scusa di tornare nella stanza arcobaleno. Rimasi lì a fissare il soffitto ancora per un pò, poi mi alzai dal letto ed andai anch'io nella stanza. La giornata continuò senza un minuto di pausa, mi ero quasi pentita di essermi alzata da quel letto. Alla fine della giornata, Henry ed io andammo in camera mia e fecimo la solita conversazione serale. Ma non sembrava la solita che facevamo...sentivo che dovevo dire il mio segreto a Henry a qualunque costo...ma non ce la facevo. "Ellen mi stai ascoltando?" disse Henry ed io scesi dalle nuvole immediatamente." Potresti ripetere per favore? Scusa ma pensavo ad altro..." dissi imbarazzata. Allora lui ripeté:" Dicevo...tra qualche giorno saremo fuori di qui, posso assicurartelo...funziona così: tu dovresti prendere una keycard da una delle guardie della stanza arcobaleno, venire in lavanderia e usarla per aprire. Da ora tutte le stanze hanno bisogno di una keycard per aprire le loro porte, e ogni guardia ne ha una, quindi sarà facile. Io ti aspetterò lì vicino. Entreremo assiemi lì, apriremo la grata e anche se qualcuno ci trova continuiamo a fare quello che stavamo facendo, a menocché la situazione non peggiori. Dopo aver girato per diverse curve in quei tubi, vedremo di nuovo la luce del sole. D'accordo?" e concluse così il suo discorso. Io annuii con la testa per dire di si. Continuammo a parlare per un pò, poi lui disse che doveva andare. Si alzò, e quando stava per toccare la maniglia della porta io lo presi per una mano e dissi:" P-perché non resti qui? I-insomma, se non vuoi vai...non è un ordine" balbettando, ma stranamente lui mi sorrise e accettò. Rimanemmo in divisa e ci coricammo all'istante. Era una sensazione che non avevo mai provato...ero in preda alla vergogna ma pareva che a lui non dava fastidio e non aveva detto di si solo per non offendermi. Anche a lui "piaceva" passare una notte nella mia stanza. Per tutta la notte fui accaldata, ma non riuscivo a capire il perché. Dopo un pò che cercavo la motivazione del caldo in quella camera mi chiesi:"... mi sono innamorata...io?"
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"Il numero che ci lega" (Henry Creel x Reader)
FanfictionData inizio:08/08/22 Data Pubblicazione: 15/08/22 Data della fine: 00/00/00 ----------------------------------------------------------------- "Cercai di calmarmi così abbassai lo sguardo e dissi:" ...Scusa, sono un pò "nervosa" ultimamente...". Cont...