capitolo 15

815 22 1
                                    

POV Vi

Che noia! Che rabbia! Sto fissando assorta il soffitto quando sento un piccolo tonfo. Mi giro a guardare e vedo una pallina di carta che immediatamente mi ricorda lui. Mi alzo con la delicatezza di un elefante in una cristalleria e appena apro la pallina il mio cuore perde un battito prima di ripartire a battere fortissimo.... e tutto per quelle due semplici domande: “Sei arrabbiata con me? Non vuoi più vedermi? Alex”

Sorrido e gli rispondo subito e così iniziamo a “parlare” per tutta la giornata. Non mi basta, ma per ora mi devo accontentare ed è pure divertente! In questo momento lui è l'unica ragione che mi spinge ad essere più accondiscendente, sperando così di riuscire ad uscire prima per vederlo. Mi aggrappo a questa speranza e mi addormento sorridendo tra i suoi bigliettini immaginando di essere tra le sue braccia.

Il mattino dopo vengo svegliata da Alice che, prima scruta attentamente la mia faccia riposata, e poi con un'espressione furbetta, aggiunge:

- Non mi sembri più molto affranta! Non so il perchè, ma ho proprio l'impressione che questo sia dovuto al traffico illegale di fogli da chissà quale giardino alla tua finetra! -

Io arrossisco e scoppio a ridere guardando il suo buffo musetto e le rispondo poco convinta:

- Nah! Io non visto nulla!”

Il suo ghigno si trasforma in un sorriso di quelli che le illuminano gli occhi e la rendono la bambina più bella del mondo. La abbraccio per ringraziarla di qualunque cosa abbia fatto e penso al fatto che nessuno mi conosce come lei …. la mia piccola dolcissima peste!

Mi alzo, guardo l'ora e decido di lanciargli un bigliettino: “Ehi, io avrei ancora quattro giorni di detenzione forzata ….che facciamo oggi? ...Vi”

Lo lancio sperando in una sua immediata risposta, ma dopo mezz'ora di attesa, mi devo rassegnare.

Nessuna risposta …. Alex dormirà ancora!

Quindi mi preparo e scendo a far colazione con Aly e mia mamma, con la quale, trovando un punto d'incontro, mi scuso e mi lascio sommergere di domande su cosa abbia fatto quella famosa giornata.

Torno in camera e trovo il suo fogliettino con poche parole che mi lasciano senza fiato a domandarmi cosa stia architettando: “Oggi, bellissima, ci vediamo. Ci penso io, non ti preoccupare e reggimi il gioco.”

Non ho neanche il tempo per provare a ragionare che il campanello suona e così senza pensare mi fiondo al citofono per sentire chi sia. Non appena sento la sua voce, non riesco a capire quello che dice. Mi sembra troppo bello che lui sia qui, per me, perchè vuole vedermi!

Gli apro e riesco solo a indicargli il piano a cui salire. Apro anche la porta e subito mia madre mi raggiunge chiedendomi chi sia. Non ho il tempo di risponderle che lo vedo comparire. Un ciuffo di capelli neri completamente spettinati. I miei occhi incontrano i suoi chiarissimi che subito si puntano in quelli di mia madre. È stupendo come sempre, ha un'espressione furbetta e determinata mentre dice a mia madre accennando al quaderno che ha in mano:

- Buongiorno Signora, io sono Alex, mi scusi tanto per il disturbo, ma Virginia giorni fa mi aveva detto di venire quando volevo da lei perchè mi deve aiutare con dei compiti particolarmente complessi. Le ho anche mandato alcuni messaggi ma non mi ha risposto -

Mia mamma lo guarda perplessa prima di rispondere:

- Nessun disturbo, chiamami pure Chiara. In realtà oggi Virginia sarebbe in castigo, ma dal momento che vi eravate messi d'accordo prima che ci finisse, entra pure. Ho solo una domanda da farti e poi vi lascio andare: ma tu non sei un anno avanti a lei?-

Cogliendo il lampo di smarrimento nel suo sguardo, mi affretto a rispondere io a mia mamma:

- Si mamma, ma lui non fa lo scientifico e ha bisogno di aiuto di mate. Io ho già fatto quel tipo di esercizi e sono in grado di spiegarglieli -

Lei rimane qualche secondo a fissarmi, poi torna a osservare il ragazzo accanto a me che la guarda con ammirazione e gli dice:

- Va bene. Andate però in camera tua perché qui io ho alcune cose da fare con Alice -

Tutta colpa di una maglietta...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora