Capitolo 4

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Dopo un mese...
"Ti vedo ansiosa Cate, sicura di stare bene?"
"Si tutto a posto" no, non era niente a posto, non dormivo da giorni. L' angoscia mi stava divorando viva.
"Mi mancherai... tanto" aggiunsi e strinsi in un forte abbraccio Nina: la mia migliore amica, o per lo meno l' unica che avevo.
"Anche tu, starò bene qui. Quando avrò finito le chemio ancora meglio"
"Non è un addio questo, vero?" "Certo che no" mi rispose lei. Avrei voluto tanto crederle ma non ci riuscivo. In che modo avremmo potuto tenerci in contatto? Lei era malata, magari non ce la farà neanche. Mi schiaffeggiai mentalmente per aver fatto questo tipo di pensiero.
"Cate hai preso tutto?" Irruppe Emily nella stanza. All' improvviso scoppiai a piangere, la verità era che non volevo lasciare quel posto, fonte di sicurezza da quando ne ho memoria. Mi ci ero affezionata, ma lo sapevo che quel senso di stabilità non sarebbe durato a lungo. Dovevo andarmene, dovevo ricominciare la mia vita, dovevo farlo per il mio bene.
L' infermiera mi prese lo zaino con le poche cose fornitomi dall' ospedale: una felpa, uno spazzolino e dentifricio, una spazzola e dei jeans. Di mio avevo solo i documenti, ritrovati nello zaino, il giorno dell' incidente. I vestiti erano stati buttati perché lacerati e sporchi di sangue. Il mio outfit era molto semplice e sciatto, ma le infermiere mi assicurarono che la famiglia provvederà ad acquistarmi tutto ciò di cui avrò bisogno.
"Dai Cate, non fare la difficile! Vieni che i tuoi futuri genitori ti stanno aspettando!"
"Ehm scusa, arrivo" dissi io, non mi ero accorta di essermi persa ad osservare la mia camera o meglio la mia ex camera da letto che non rivedrò mai più.
Mi girai, c' era ancora Nina, seduta sul mio letto col volto inondato dalle lacrime. Dovevo dirle qualcos' altro? Forse si ma al momento non riuscivo a dire una singola parola, così le feci un cenno sforzando un sorriso quando lei alzò lo sguardo per l' ultima volta.

Mi affrettai a raggiungere l' infermiera che nel frattempo era già in fondo alle scale.
Quando arrivai giù, vidi Emily che stava parlando con una coppia molto giovane, avranno avuto trent anni al massimo.
"Vieni Cate, loro sono la tua nuova famiglia"
"Ciao" dissi io
"Piacere" dissero entrambi contemporaneamente. Si presentarono come Alexa e Ethan.
Lei mi strinse subito in un abbraccio, mi stava già simpatica e inoltre era anche molto bella: aveva due occhi verdi smeraldo e capelli lunghi neri mossi. Anche Ethan non era male, aveva occhi blu oceano e capelli ricci castano chiaro.
"Andiamo" parlò Alexa "Il taxi ci sta aspettando!"
Li seguii fino a una macchina rosso acceso, ad occhio sembrava molto costosa: magari erano ricchi
"Buongiorno" mi disse un uomo alla guida "Io sono Ken, l' autista"
"Piacere, Caterina" risposi.
C' era molta tensione in quell' auto. Mi sentivo in dovere di dire qualcosa, forse raccontare la mia storia?
"Non preoccuparti di darci spiegazioni, sappiamo già tutto di te" mi rassicuró Ethan, come se mi avesse letto nel pensiero.
"Perciò ti racconteremo di noi" aggiunse Alexa
"Non farti problemi a chiederci qualsiasi cosa ti serva, proveniamo entrambi da famiglie molto ricche. Abitiamo in una villa a Londra, Ethan e io siamo i proprietari della Evans publishing. Siamo sempre vissuti in Inghilterra, io ho trascorso la mia infanzia a Cambridge e Ethan a Oxford. Ci siamo conosciuti a una festa ai tempi del college, a Londra. Quanto odiavo quei dormitori! Infatti appena Ethan ebbe finito gli studi, andammo a vivere in un appartamento nostro, sempre a Londra, anche se io ero solo al quarto anno. I nostri genitori ci aiutarono finanzialmente ad aprire una nostra casa editrice, il sogno di entrambi! Poi con i soldi guadagnati ci comprammo la nostra attuale villa"
"L' avrai stordita col poema che hai fatto" commentó scherzoso Ethan.
"No" ribattei io "era interessante"
"Signori siamo arrivati all' aereoporto ci interruppe Ken"
"Ok, scendiamo" disse Alexa prendendo i bagagli.
"Ah, dimenticavo. D' ora in poi ti chiamerai Caterina Evans" aggiunse quella che in teoria era mia madre, anche se non riuscivo neancora a vederla come tale. Forse per la sua giovane età? Non lo sapevo, Alexa era gentile, carina ma c' era qualcosa in lei che non mi convinceva e la cosa peggiore era che non sapevo neanche io cosa...

You found me (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora