Capitolo 7

123 19 3
                                    

Il ragazzo rimase immobile sulla soglia della porta. Sembrava sorpreso pure lui di vedermi. Non sapevo se sbattergli la porta in faccia, ma se era il maestro che figura ci facevo?
No, non poteva essere lui, era troppo giovane.
Il ragazzo continuava a fissarmi con due occhi verdi che in qualche modo sembravano famigliari!
"Ma- maes- maestro?" fu l' unica cosa che riuscii a dire.
"Che? No, Harry, sono Harry!" mi disse. Era arrabbiato, cosa gli avevo fatto? Niente! Io non conoscevo lui, lui non conosceva me. C' era solo una spiegazione: quel giovane era pazzo, uno psicopatico!
Mi allontanai di scatto ma lui mi prese per il braccio trascinandomi vicino a lui.
Non mi ero accorta di star tremando fin quando Harry mi disse "Non avere paura, non ti ricordi di me? Sono Harry!"
"No, io non so di cosa tu stia parlando! Io non ti conosco, cosa vuoi da me?"
Lui lasciò da parte la rabbia e mi disse quasi dolcemente "Non so come sia potuto accadere ma se non ricordi tu devo spiegarti tutto io"
"Qui non è possibile, a minuti arriverà il maestro e se ti vede è un guaio!"
"All' ora vieni a casa mia!"
"No, io non posso. Scusa Harry"
"E perché?"
"La mia famiglia mi ha vietato di avere contatti col mondo esterno per un po'. Poi non posso uscire con un perfetto sconosciuto. Ho passato un brutto periodo dopo l' incidente e..." una lacrima mi rigó la guancia
"È proprio di ciò che voglio parlare, io so tutto!"
"Cosa?" risposi confusa? "Non sei mica il ragazzo dell" incidente" urlai
"Allora ti ricordi di me?" Mi rispose Harry sorpreso
"No, l' ho solo dedotto. Ho perso la memoria e non ricordo più niente da quando mi sono svegliata in quell' ospedale. Tu sei un mostro! Sei scappato dopo l' incidente lasciandomi per un mese in quel maledetto ospedale. " dissi tirando via il braccio, che mi stava ancora tenendo, dalla sua presa.
Mi allontanai da lui e corsi verso camera mia. "È solo un incubo, è solo un incubo" continuai a ripetere a me stessa, ma quando mi fermai e vidi Harry dietro di me mi convinsi dal tutto che non lo era!
"Dannazione Cate, lasciami almeno spiegarti tutto!"
"Non c' è niente da spiegare, hai fatto una cosa orribile e io non posso perdonarti"
"Non mi aspetto che mi perdonerai ma almeno lasciami spiegare!" mi supplicó.
In quel momento suonò il campanello, probabilmente era il maestro!
"Non possiamo stare qui, devi venire al mio appartamento!"
"E il maestro? Non possiamo lasciarlo lì!"
" E invece possiamo" disse con un ghigno trascinandomi giù per le scale. Una volta arrivati al piano di sotto scavalcammo la finestra della cucina che dava sul retro della casa.
Mi sentivo libera e viva come non succedeva da tanto tempo. Attraversammo la strada e arrivammo in una piccola casa con pochi appartamenti. Quello di Harry era al secondo piano. Era molto semplice, c' era un divano con davanti una tv in salotto, poi c' era una piccola cucina, una camera da letto e un bagno. L' appartamento era pieno di scatoloni come se si fosse appena trasferito.
"Siediti" mi disse e io esitante obbedii non del tutto sicura se volessi davvero ascoltare la sua spiegazione.
"Come avrai già capito sono il ragazzo che era in macchina con te durante l' incidente e-"
"Mi hanno detto che eri sotto l' effetto di droghe o alchol e probabilmente lo ero anche io, è vero?" andai subito al punto. Non ci ho mai creduto a ciò e ho sempre sperato che non fosse vero. Avevo la risposta davanti ai miei occhi. Volevo la verità e solo quel ragazzo poteva darmela.
"Io non voglio mentirti, perciò si, è la verità"

You found me (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora