Eddie my love♡ (Steddie)

-CAPITOLO-26☀︎

TW: omofobia

Anche se sembravano anni, era finalmente arrivato il giorno in cui gli studenti della Hawkins High dovettero tornare a casa e lasciare il campo. Il Sig. Smith aveva infatti parlato con il preside, ottenendo la promessa che i sette cretini sarebbero stati puniti - questa era certamente una bugia considerando che al preside non importava mai degli studenti.

Il viaggio in autobus per tornare a casa era rimasto silenzioso tra Steve ed Eddie - senza parole pronunciate. Il ragazzo lasciò che Eddie guardasse fuori dal finestrino dell'autobus, con le orecchie coperte dalle cuffie che lasciavano suonare i Metallica nel Walkman. Anche gli occhi di Steve guardavano fuori dalla finestra, di tanto in tanto guardando Eddie e pascolando il suo mignolo contro la coscia di Eddie, facendogli sapere che era ancora lì - facendogli sapere che non era solo.

Arrivarono a Hawkins la sera. Gli studenti che erano andati al campo sono stati in grado di tornare direttamente a casa, ma gli è stato detto che erano tenuti a frequentare la scuola il giorno dopo. Eddie era stato lasciato da Wayne il giorno in cui erano partiti per il campo, ma Steve aveva guidato a scuola, lasciando la sua auto parcheggiata lì per quattro giorni.

"Wayne sta lavorando in questo momento", disse Eddie informando Steve, seguendolo alla sua auto. "Mi chiedevo..."

"Vieni", gli chiese Steve, sbloccando la sua auto. "Sì?" Eddie sorrise a questo, con lo stomaco turbinante di farfalle alla voce morbida di Steve.

Eddie ha semplicemente aperto la porta della macchina, scivolò sul sedile e gettò la borsa sui posti posteriori. Steve lo seguì, avviando l'auto, girandosi per guardare Eddie. "Stavo solo per chiedere un passaggio a casa, ma dato che sei così bisognoso..."

"Stai zitto, Munson", disse Steve ridendo, invertendo dal parcheggio e uscendo. Ora in viaggio, Eddie armeggiava con la radio, alla ricerca di qualcosa di decente d'ascoltare. "Come ti senti?" chiese Steve, con gli occhi tremolanti da Eddie alla strada.

"Bene", era tutto ciò che Eddie disse, non desideroso di approfondire l'argomento. Odiava parlare di come si sentiva, delle sue emozioni. È stato il peggiore. "Non hai dei nastri qui?" disse distraendo Steve dalla domanda precedente, aprendo il vano portaoggetti che era vuoto tranne che per un pacchetto di sigarette e fogli di carta casuali. "Voglio sapere cosa ascolta King Steve", aggiunse con un piccolo sorriso.

"No, ma ti ho già detto quello che ascolto", rispose Steve, con un sorriso che si diffondeva sul suo viso. La radio trasmetteva una canzone stranamente familiare, "Running Up That Hill" di Kate Bush. Steve si chiedeva dove l'avesse sentito prima. "Ho dei vinili a casa però", scrollò le spalle. "Li possiamo ascoltare".

"Sai..." Eddie guardò fuori dalla finestra, il cielo era grigio e si impegnava nel circondare tutta Hawkins. Questa città non potrebbe diventare più deprimente. "Non andrò mai più in un fottuto campo scuola". Steve fece un respiro profondo. Eddie si voltò verso di lui, guardando il suo profilo laterale. Che bel ragazzo. "Eri l'unica cosa buona in quel maledetto posto".

"Oh", Steve iniziò con un sorriso giocoso. "Quindi sono una "cosa" ora? Sono un oggetto per te, Munson?" Questo fece ridere Eddie, scuotendo la testa. "Wow... beh, prenderò tutto quello che posso ottenere." Steve continuò con un'inclinazione della testa.

Mentre entravano nel vialetto di Steve, Eddie aggrottò le sopracciglia alla vista di un'altra macchina lì. Non gli era familiare, ma Steve sapeva esattamente a chi apparteneva. "Oh, cazzo", borbottò Steve sottovoce, spegnendo la sua auto e inciampando fuori da essa, dirigendosi rapidamente verso la porta.

Eddie lo seguì con confusione, non sapendo cosa fare. Non riusciva a leggere l'espressione di Steve - aveva paura? Era nervoso? Scioccato? Forse tutto questo messo insieme.