2- Venti Minuti

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La prima cosa che feci dopo essermi allontanata abbastanza fu...bestemmiare, probabilmente. Cosa che faccio decisamente di rado, perché non la trovo una cosa rispettosa verso le altri religioni.

Ma dicevo, ero appena sfuggita ad un ennesimo e molto probabile nodo alla pancia. E, ovviamente, ad una crisi di nervi.  Perché...insomma, Edward che mi faceva venire il mal di pancia? Era una dura prova per il mio autocontrollo. Che me ne poteva importare di Edward? Nulla, ve lo dico io.  Nulla di ciò che potevo immaginarmi.

La scuola era già stata aperta, ma non era possibile accedere alle aule.

Lo feci comunque.

Non corsi su per le scale come una disperata in preda alle lacrime, no. Avrei voluto farlo, perché ero disperata. Ma sono sempre stata una persona abbastanza fredda e controllata, e quella volta non mi comportai diversamente. Iniziai a salire le scale con passi tranquilli e controllati, calcolati alla perfezione per risultare tranquilla e spontanea. È così divertente apparire naturali quando invece si è forzati. È una bella presa per il culo, solo che nessuno se ne accorge.

Raggiunsi la 3° I senza nessuna fretta, con tutta la calma del mondo. Gettai la mia tracolla dei Nirvana stracolma di libri sull'ultimo banco, quello vicino alla finestra. Il mio posto,  che mi apparteneva dal primo anno in questa scuola. Mai avrei detto, tre anni fa,  di sentire strani nodi alla pancia per colpa di Ed. Nodi che ancora non avevano un significato. Molti di voi avrebbero pensato che ero cotta di quello stronzo . Magari innamorata. Tipica scena per le adolescenti, situazione in cui tutti almeno una volta nella vita si sono ritrovati  (ovviamente fottuti ).

Il fatto è che io non sono voi.

Io sono Me. Marceline Trulock, quel maschiaccio strambo tutta sorrisetti e battutine. Marceline Trulock, quella ragazzetta anonima ma che trova sempre un modo per distinguersi. Marceline Trulock, che ama tutti e nessuno, che non crede nell'amore ma a volte sembra sperarci. Bel controsenso, vero?  Mi sono sempre descritta così.  E pensare che io provassi interesse per uno come Edward  (che non era proprio il mio tipo ) mi faceva dubitare di me. Mi conoscevo davvero? E insomma, non volevo crederci. Perché in quel caso non avevo capito nulla di me, e il mio mondo si sarebbe stravolto...e per cosa? Per Edward?!

- Non ti sarai mica offesa, spero.- Guardavo fuori dalla finestra quando la voce beffarda e tonante di Ed giunse alle mie orecchie. Non mi voltai verso di lui, la mia pancia si dimenava già abbastanza. Finsi una risata, abbassando il capo e scuotendolo appena.

-Nah, ho avuto un attacco di diarrea improvvisa. Non volevo scorreggiare a tutto spiano davanti a Remy, avrei danneggiato il suo super cervello. - È sempre stato così intelligente, il rosso. E così debole. Avrei rischiato di ucciderlo.

- Ho saputo che hai fatto la puttanella con lui. Ti piace davvero o è uno dei tuoi soliti giochetti da troia? - Per un secondo mi sfiorò l'idea che potesse essere geloso. Ma sono sempre stata intelligente, quindi...pf, mi maledissi da sola per quella stupida idea.

- Io non ho fatto un bel niente. Lui voleva distrarsi da Lucy e io, che sono sua amica, gli ho dato una mano. Eravamo strafatti ed è successo, tutto qui.- Gli davo ancora le spalle, ma riuscivo ad immaginare il suo sorriso beffardo stampato sul volto.

- Ancora con Lucy? - Mi domandò, e c'era un che di sadico e divertito nel tono.

- Senti chi parla,  il suo cagnolino da riporto. - Ribatto, voltandomi verso di lui con un sorriso trionfante. Non l'avessi mai fatto. Lo ritrovai stravaccato sulla cattedra, il gomito poggiato sul registro e la mano che stringeva le ciocche bionde, e un'espressione seria e autorevole sul volto. Un duro colpo per i miei ormoni. Stava per ribattere quando suonò la campana. Erano già passati venti minuti? - Tu e il tuo culo di merda. Ringrazia la campana. - Mi disse, scendendo dalla cattedra e strisciando i piedi verso il banco davanti al mio. - Taci, che il mio culo ti piace. Cagna. - Dissi, e lui si mise a ridere. E proprio in quell'istante lo capì. Mentre due fossette comparivano sul suo volto, e la sua risata riecheggiava e i suoi capelli biondi risplendevano. -Grazie Campana.

//Spazio banana c:

Capitolo pessimo, corto e privo di informazioni utili. È un brutto periodo, perdonatemi cwc cercherò di migliorare, promesso!

I sogni sono belli perché rimangono tali.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora