Il diavolo mi ha salvata?

Capitolo 1

Morgana
Sono distesa sulla mia brandina, osservo le altre brandine delle mie compagne in silenzio, la stanza è vuota. Penso ai miei genitori a quanto mi mancano, a mia sorella e a come farò a ritrovarla, alla mia vita che da un anno fa schifo... ad interrompere i miei pensieri è Sindy che spalanca la porta della stanza e dice
-non ti immagini!!! Ho sentito da Alissa e le sue amiche che questa sera ci sarà una festa in un pub e che loro vogliono andarci!!! - nel mentre si butta sul suo letto, quello accanto al mio.
-e allora? Se le becca Suor Bernadet sono fritte- le rispondo.
-oppure potremmo andare con loro- dice lei felice.
-ma sei impazzita. Sai che succede se ci beccano- ok, ora sono allarmata.
-dai non ci scopriranno... Ti pregooooo!!! - e fa gli occhioni da cucciolo.
-no!- non voglio finire nei guai.
-non mandarmi da sola, potrebbero rapirmi- so che sta esagerando, ma io sono paranoica e lei lo sa bene.
-non abbiamo neanche i vestiti- provo a convincerla.
-li chiederemo a loro- sto cercando e lei lo sa bene, per questo dice
-potrebbe essere la prima volta che esci dopo un anno e io da tre, dovremmo aspettare il prossimo anno per uscire, cioè quando saremo maggiorenni e finalmente ce ne andremo da qui. Non voglio passare quattro anni della mia vita qui dentro come una prigioniera!-in effetti ha ragione.
-ok! Ma solo per questa volta!-appena finisco di parlare mi salta addosso e quasi ci fa cadere dal letto.
-ti voglio tanto tanto bene!- e mi riempie di baci.
- va bene basta. Ora dobbiamo fare la cosa più difficile- mi guarda confusa.
-dirlo a Alissa e le sue amiche- aggiungo ridacchiando
-hai ragione. Sono odiose. Beh se ci diranno di no le minacciamo di dirlo a Suor Bernadet!-
-ok!- e mi metto a ridere e lei mi segue a ruota. A volte ha delle idee folli, ma credo che le voglio bene anche per questo!
-bene! Andiamo!!! - e si catapulta giù dal letto, mi prende per mano e si dirige verso la porta.
Che le danze abbiano inizio!

Dominik
Vedere il sangue di quest'uomo sulle mie scarpe mi manda in bestia. Amo sentire il sangue delle persone sulle mie mani, ma odio sporcarmi con il sangue. Davanti a me c'è un ragazzo di circa vent'anni, lavora, o meglio lavorava come barman nel mio locale e ha rubato gli incassi dell'altra sera e ora devo punirlo. È legato sulla sedia, io l'ho preso a pugni fin ora.
-Nick passami le tronchesi- dico al mio braccio destro, nonché mio migliore amico.
-eccole!- me le porge lui.
-bene! Ora sai cosa succederà- il ragazzo mi guarda impartito e con occhi supplichevoli
-ora io ti taglierò dito per dito. Come farai a rubare senza dita?- adoro quando hanno paura, lui comincia a piangere e a scuotere la testa. Gli tolgo lo scotch dalla bocca e gli dico
-voglio sentire le tue urla- e rido.
-la prego. Le giuro che non ruberò più, le restituirò tutti i soldi! La prego!- mi supplica. 
Lo ignoro e mi beo delle sue urla di dolore.

Chiudo la porta alle mie spalle.
-Nick fai ripulire tutto- nel mentre mi passa un fazzoletto per pulirmi le mani.
-consideralo fatto- e se ne va.
Esco dal sotterraneo e salgo le scale di casa. Mi dirigo in camera mia, ma nel tragitto arriva la cameriera e mi informa che qualcuno è venuto a farmi visita e mi aspetta in salone. Senza ringraziare la sorpasso e mi dirigo in salone.
-Ciao Tesoro! Come stai?- dice Jessica alzandosi dal divano vendendomi incontro e baciandomi la mascella.
-che ci fai qui?- chiedo abbastanza alterato.
-sono venuta a trovarti- e si avvicina alle mie labbra per baciarmi ma io mi scosto e il suo bacio finisce sulla mia guancia.
- devi venire quando dico io non prima né dopo, solo quando ti chiamo! Sei la mia puttana nulla più!- mi guarda con occhi delusi, ma non demorde.
-ok! Questa sera ci sarà la festa di Nick. Tu ci sarai, giusto?-
-si, ma non per te-
-va bene. Ora la mia presenza non è gradita, me ne vado- dice delusa e si allontana da me.
-Brava! Ti chiamerò io quando mi servirai!- e se ne va.
Vado nel mio ufficio. Ho dei documenti da controllare.