Capitolo 9

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Morgana

Passano circa quindici minuti e sento delle urla provenire dal piano di sopra, decido di seguire le urla

. Salgo le sale e sembra che le urla vengano dall'ufficio di Dominik.

Mi metto dietro la porta cercando di sentire qualcosa-perché
!!!!!! Tu quella gara la dovevi vincere, eri andato li a posta! ! Mi hai fatto fare la figura del. Mi hanno detto che stavi vincendo e che all'ultimo sei uscito dalla gara! Perché?- la voce mi sembra di quell'uomo di prima, quello che mi ha offesa.
-papà stai calmo, ho dovuto l'auto faceva rumore, io andavo troppo veloce e non volevo rischiare, quindi ho deciso che era meglio mollare- la voce è di Dominik. Papà????? Quell'uomo è suo padre??
-mollare?... Mollare?... non è quello che ti ho insegnato- sento un rumore, come un pugno? Un pugno, no... avrò sentito male, avrà sbattuto la mano sulla scrivania.
-zio, non mi pare il caso. Ti ha spiegato il motivo- questa è la voce di Lucas. Non gli pare il caso di cosa? Gli avrà dato veramente un pugno?

-non mi interessa. Lo punirò lo stesso. Ho fatto la figura del. Doveva vincere- gli risponde
-ok... ci vediamo domani Dom. Se ci sarai ancora.- dice Lucas. Se ci sarai ancora? Che significa?
Sento dei passi avvicinarsi, capisco che Lucas sta uscendo dall'ufficio e mi dirigo verso le scale. Ma quando sto per fare il primo scalino sento qualcuno chiamarmi-Morgana
...- mi giro-Lucas
...- sono in imbarazzo e se avesse capito che li stavo ascoltando? O mio dio che figura.
-che stavi facendo- mi chiede avvicinandosi-cercavo
il bagno- e si avvicina di più-il
bagno è dall'altra parte- indietreggio, è troppo vicino.
-infatti ho detto che lo stavo cercando. Non l'ho trovato e stavo andando al piano di sotto- la mia schiena sbatte contro qualcosa di duro, il muro.

La sua vicinanza mi fa uno strano effetto. Sento il suo alito sul mio volto, i nostri piedi si sfiorano, il battito del suo cuore e i suoi occhi. Lo guardo, lui guarda me, il momento è perfetto, ma ovviamente viene interrotto da qualcuno che apre una porta, quella dell'ufficio di Dominik e qualcuno che sale le scale. Dominik ci passa accanto trucidando con lo sguardo suo cugino seguito da suo padre e scompaiono giù per le scale e poi sento la risata di Sindy-o
mio dio ragazzi. Siete bellissimi insieme- appena dice questo mi scosto da Lucas e mi manca il suo calore-ecco
... io ora andrei- dice quest'ultimo capendo il mio imbarazzo. Anche lui scende le scale. So già cosa mi aspetta o meglio chi, Sindy.

Siamo in camera mia e Sindy non mi fa neanche parlare, parla solo lei e cammina per la stanza, mentre io sono seduta a gambe incrociate sul letto-voglio
sapere tutto!!! - è euforica-non
c'è niente da sapere- e in parte è la verità, ma solo in parte-io
credo di si, se ti stava cosi vicino, ti mangiava con gli occhi e poi mi hai detto che prima ti ha fatto una carezza. Io non credo che questo sia niente.- forse ha un po' ragione. Mi piace averlo vicino, ma non lo conosco come non conosco Dominik.
Dominik
Sono incatenato con le mani a delle catene che scendono dal soffitto, il mio corpo è come appeso e la mia schiena avvolta da un asciugamano bagnato. Queste sono le punizioni di mio padre. Ad un tarato sento una forte frustata alla schiena, si mio padre mi sta frustando.
-non ti azzardare mai più-frustata-non puoi lasciarmi fare la figura del-frustata-non devi mai mollare-frustata-non sei un perdente-frustata- non ti ho cresciuto cosi-frustata. Mi urla contro e nel frattempo mi frusta. Un padre modello.

Dopo diverse ore di torture varie, perché l'ho fatto passare per un. Il che è vero, ero andato per vincere e poi ho abbandonato. Di solito anche con le gomme dell'auto che bruciano gareggio, ho detto una a mio padre, ma quando ho sentito la voce strozzata di Morgana mi si è smosso qualcosa dentro, ho provato una sensazione che non avevo mai provato, credo ansia.

Con molta fatica esco dal sotterraneo e mi dirigo verso le scale per il piano di sopra, però mi blocco quando passo davanti la cucina e vedo...
Morgana
Dopo quell'episodio fuori l'ufficio non ho più visto Dominik, non riesco a prendere sonno, cosi scendo le scale e vado in cucina, magari con del latte caldo mi viene sonno.

Sto facendo riscaldare il latte e sento dei passi dietro di me, poi un petto posarsi sulla mia schiena e il suo fiato sul collo. Mi giro lentamente e mi trovo il suo volto a pochi centimetri dal mio, le sue labbra a pochi millimetri dalle mie.
-non hai sonno, piccola Morgana?-mi sussurra con voce roca
-piccola Morgana?- chiedo curiosa. Con un sorriso sul volto
-si, a confronto a me sei veramente piccola-Mi risponde con un mezzo sorriso
-non è colpa mia se io sono bassa e tu sei gigante- rispondo ovvia
-vero. Ma non hai risposto alla mia domanda-
-no, non ho sonno. Tu?- gli faccio la stessa domanda
-io di solito vado a dormire più tardi- mi risponde.
Passiamo svariati minuti così vicini e poi lui si avvicina ancora di più, come a volermi baciare, ma sentiamo un rumore alla porta. È lui...

SPAZIO AUTORE
Chi sarà Dominik o Lucas?
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