prologo

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*circa 3 anni prima*

Avevo ucciso una persona.
avevo ucciso una fottuta persona eppure il senso di colpa sembrava non arrivare.

Vedevo l'uomo che mi ha cresciuto morto davanti ai miei occhi e l'unica cosa che provai fu sollievo.

Non provavo niente vedendo mio zio senza forze, con una pallottola ficcata nel cranio.

Per anni ho aspettato questo momento e adesso che è arrivato provo una certa soddisfazione per me stessa.

Da quando mio padre è morto, questo bastardo non ha fatto altro che comandarmi a bacchetta, e se non eseguivo i suoi ordini puff, come un missile a cel sereno arrivava la mia punizione, mi picchiava.

Quel frustino ha tormentato per anni il mio sonno.
Mi svegliavo la notte con il fiato corto, la fronte imperlata di sudore e la paura che una volta mattina ricominciasse d'accapo tutta la tortura.

Ma adesso è finita, e non ho più paura di niente, nemmeno dei poliziotti dietro di me che mi mettono le manette ai polsi e mi portano dietro le sbarre.

sono consapevole che è quello il posto giusto per me, ma sono anche consapevole del fatto che l'inferno è il posto giusto per quel verme di mio zio.

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-aliceexh 🦋

THE HIDDEN CRIMESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora