Capitolo 7

30 7 47
                                    

A R L E N E' S
P O V ⭐️

Mi comprerò un'appartamento.

Con i soldi lasciatomi dal testamento di mio zio e dei miei genitori, nonostante mia madre ancora in vita, mi prenderò un'appartamento tutto mio.

Non lascerò mia madre sola, tuttavia sono stufa di svegliarmi ogni mattina e vedere che già alle otto mia madre è fatta.

Non abbiamo molti soldi, già con quelli che userò per prendermi un bilocale, sto già sforando di poco il budget di quanto mi ero predisposta inizialmente.

Ma per una volta, voglio fare qualcosa per me, e non per gli altri.

Lo prenderò come un piccolo autoregolo.

In questi giorni mi sento molto bene, nonostante abbia iniziato di nuovo scuola.

Ho promesso ad Anais che sarei andata a trovarla in riformatorio qualche volta, ed ora sto rispettando la promessa.

Sono sull'autobus diretta al riformatorio e le persone mi guardano in maniera a dir poco strana.

Sarà che mi hanno riconosciuta.

Ma a me non frega un cazzo.

L'autobus si ferma alla fermata 16, ed è li che scendo.

Faccio circa 400 metri a piedi e mi ritrovo davanti l'edificio che mi ha ospitata per tre lunghi anni.

Al cancello c'è Smith, la mia guardia preferita.

Nel riformatorio c'era sempre per me.

«ehi Smith, come butta?» gli chiedo.

«ciao, Arlene.» mi saluta, educato come sempre.
«non mi aspettavo di rivederti qui tanto presto»

«sono venuta a trovare Anais, glielo avevo promesso ed io mantengo sempre le promesse» gli faccio l'occhiolino.

«capisco, vieni ti accompagno» si offre.

«grazie Smith gentile come sempre»

Quando arriviamo all'entrata lascio i miei effetti personali in una piccola cassetta, me li restituiranno poi all'uscita.

Passo per uno dei corridoi che portano alle stanze che usano i detenuti per avere colloqui con i loro familiari e vado nella stanza numero 14.

Lí, trovo Anais già seduta che appena mi vede fa un sorriso enorme.

Sorrido anche io.
Mi era mancata.

«Allora Arl, dimmi un po' come va la fuori» mi chiede curiosa.

«mi fa strano essendo stata 3 anni qua dentro ma per adesso sta andando tutto bene»

«mi fa piacere Arl, non vedo l'ora di essere fuori pure io, ci divertiremo» mi dice.

«oh puoi scommetterci, ti voglio bene»

«pure io, molto» mi dice e i suoi occhi diventano lucidi.

«oh no tesoro, guai a te se piangi» la rimprovero con un tono dolce.

THE HIDDEN CRIMESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora