'VOLETE VENIRE A STARE DA ME?'

172 7 3
                                    

Jaclyn

"Jaky" risponde.
"Ciao Carmine" lo saluto, ovviamente, non chiamandolo papà
"Come è andato l'incontro a Napoli?" Chiede con una punta di allegria.
"Bene" rispondo "ho vinto" aggiungo.
"Lo sapevo!" Urla felicissimo "sei la mia campionessa"

A essere sincera sono felice che qualcuno mi voglia veramente bene, ma non riesco a dimostrarlo.

"Scusami, ora devo iniziare ad andare verso casa"
"Va bene, qualunque cosa chiama o me o papà Luke" risponde premuroso.
"Certo"
"Ora lui è al supermercato, tu sta sera vuoi passare?" Mi chiede e nel suo tono sento un 'per favore vieni'.
"Non posso"
"Sei stanca vero?" Mi chiede.
"Si"
"Va bene! Ci possiamo vedere lo stesso domani, a colazione magari" ride "quando vuoi tu per me e Luke è uguale"
"Non voglio disturbare"
"Non disturbi assolutamente nulla quante volte te lo devo dire!" Mi rimprovera con tono scherzoso "sei nostra figlia ormai".
"Vedremo" mi sistemo meglio sulla sedia "prima proviamo ad arrivarci a sta sera"
"Ci arrivi ci arrivi" dice con una leggera risata "invece, hai le tue pillole?"

Avevo detto che DOVEVO andare porca putt-.

"Ho tutto"
"Se ti servono noi abbiamo qua quelle che hai dimenticato" dice spostandosi da qualche parte della casa dato che l'audio risulta disturbato
"O le compro"
"Va bene" ride leggero "chiama anche papà Luke poi va bene? Voleva tanto sapere come è andata, e vuole saperlo da te".
"Se magari chiudi lo posso chiamare"
"Certo! Ci sentiamo, va bene?"
"Si"
E chiudo la telefonata.

Chiamo anche papà Luke, e la telefonata sembra durare più di un cazzo di travaglio, non chiude più, porca puttana.

Christian

"Ale" chiamo il mio amico "che facciamo?"
Mi guarda.

Si, è offeso perché ho rifiutato la sua sigaretta.

"Non lo so" fa un tiro.
"Ti dico la mia idea" mi siedo accanto a lui sulle sedie, dato che stavo girando in tondo cercando di mettere in funzione i miei neuroni.
Mi fa segno con la testa di parlare senza guardarmi mentre butta fuori il fumo.
"Chiediamo a qualcuno che è di qua dove possiamo fare dei biglietti per oggi" lo guardo con le mani incrociate e leggermente piegato su me stesso.
Fa spallucce.
"Ale per favore parla siamo bloccati in aeroporto, cazzo!" Gli levo la sigaretta di mano facendolo voltare verso di me.
"Prima cosa, dammela" indica la sigaretta "seconda,va bene" si riprende la sigaretta.
"Perfetto" mi alzo "andiamo a cercare qualcuno di Roma!"
Alex si ala.
"Solo un coglione starebbe qua a Roma dopo che l'aereo è atterrato, deficiente" fa un tiro guardandomi.

Ale, quando fai così mi stai sul cazzo, ma in un modo assurdo oh!

"Deficiente tu, ci sono anche i voli che partono da Roma" lo correggo.

Lui fa una risatina per mascherare la figura di merda che ha appena fatto.

Insieme andiamo a chiedere a molte persone del bar se fossero di Roma, ma non abbiamo trovato nessuno.
"C'è quella ragazza a cui non abbiamo chiesto" Alex indica una ragazza seduta che parla al telefono.
"Nha è occupata non disturbiamola" la guardo anche se è girata di spalle "andiamo a chiedere al tizio al bancone del bar, ai banconi del check-in c'è troppa fila"
Chiediamo pure a lui ma l'unica risposta che otteniamo è un 'non lo so, provate a prendere un biglietto per domani'.

Lo prenderemo anche un volo per domani, ma dove dormiamo sta sera? Come ci spostiamo che siamo senza macchina?

"Perfetto, la tua idea ha portato a ottimi risultati" butta la sigaretta scandendo bene le ultime due parole.
Lo guardo scocciato.

Dilla tu qualcosa allora, rincoglionito.

"Almeno io l'ho detta qualcosa" incrocio le braccia.
Lui sbuffa alzando gli occhi al cielo.
"La mia idea sarebbe andare dalle ragazza che prima parlava al telefono mentre ora non fa un cazzo con un bicchiere si qualcosa in mano" indica la ragazza.
"Non indicare!" Gli abbasso subito la mano.

AEROPORTO|| Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora