Jaclyn
La mia sveglia, collegata anche quella ad Alexa, inizia a suonare facendomi alzare.
"Alexa, stop" dico con la voce assonnata.
Mi passo una mano sulla faccia e rimpiango di essere pure nata.
Metto i piedi a terra e il contrasto letto caldo-pavimento freddo fa venire i brividi pure a una come me.
Sospiro infastidita dalla vita e mi alzo.Non so perché oggi ho la strana cosa di dovermi specchiare prima di scendere.
Forse perché so di non essere sola ma che ci sono anche Alessandro e Christian, ma dubito che alle 7:30 siamo svegli.Guardo i miei capelli gonfi dalla nottata e per la prima volta devo pettinarli di prima mattina.
Stringo i pugni.
Io non sono così, cazzo.
Prendo semplicemente l'elastico che ho al polso e faccio una coda bassa, provando a sistemare i capelli che escono di fuori.
La mano fasciata mi da una scarica di dolore e stringo i denti.Fra poco arriva Grace e vorrei farmi trovare in cucina per accoglierla.
Vado in bagno e mi levo delicatamente la benda.
Appena iniziò a levare la parte che tocca con la ferita un brivido mi percorre tutte le gambe e stringo i pugni di riflesso.
La mano mi trema.Ok devo farmela levare da qualcuno, o semplicemente la bagno.
Io non ho bisogno di nessuno.
Metto l'acqua sulla benda cercando di farla levare ma ottengo solo che fa ancora più male.Do un pugno al lavandino sempre con la mano fasciata e le urla mi si bloccano sulla fine della gola solo perché non sono sola a casa.
Stringo ancora di più i pugni e li poggio al lavandino, tendo le braccia in avanti e mi guardo le mani: le nocchie di una mano sono totalmente bianche mentre dall'altra mi pendono le bende è una porzione di pelle rossa di sangue si intravede.Mi servono le pillole, sto per avere un attacco di rabbia.
Con le mani tremanti afferro lo sportello del mobile accanto al lavandino.
Respiro velocemente.
Il cuore lo sento in gola.Devo farlo.
Con la mano ferita scaglio un pugno al muro accanto al mobile e si scatto apro lo sportello.
Infilo dentro la mano e alcune cose cadono a terra.Sento un rumore in corridoio e guardo la porta di camera mia attraverso la porta del bagno.
Con una pedata chiudo subito la porta del bagno.Stringo forte gli occhi e mi esce un singhiozzo che copro subito mettendomi la mano ferita sulla bocca.
Prendo il barattolo con le medicine e mi schianto con la schiena contro i muro di fronte il mobile.
Gli occhi spalancati, la mano che mi copre la bocca e il naso, nell'altra ,ano stringo forte il barattolo di plastica dura, il respiro si fa sempre più veloce e respiro sempre di meno.Odio questa sensazione.
Odio questi cazzo di attacchi.
Odio me stessa.Strizzo gli occhi e da uno esce una lacrima che levo subito.
Mi levo la mano tremante dalla faccia e faccio un respiro sonoro con la bocca facendo entrare più aria possibile.
Apro il barattolo ed estraggo una pillola, la metto subito in bocca e ingoio senza usare acqua.
Mi sporgo verso il bidet e bevo da lì.
Ingoio e mi sto ferma con schiena a muro aspettando che la pillola faccia effetto.Mi si rilassano gli occhi.
Il respiro torna normale.
Smetto di tremare.
Sospiro di sollievo.Ma nemmeno pochi secondi dopo sento bussare.
Mi giro subito verso la porta e bussano di nuovo.
"Jaclyn..." sento mormorare "ho sentito dei rumori tutto ok?" È Christian "non sono in camera tua tranquilla, sono fuori"
"Tutto... ok" mi tiro su.
"Posso entrare?" Chiede premuroso.Si sta preoccupando per me.
Si preoccupa veramente per me.
Un brivido mi attraversa la schiena.Che effetto mi stai facendo Christian?
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AEROPORTO|| Christian Stefanelli
Chick-LitJaclyn ha 18 anni, la sua passione è il boxe, lo pratica fin da quando era piccola. È il suo metodo per sfogare un peso che so porta addosso da anni, da 18 anni. Non segue molto la TV , la sua vita è basata interamente sui suoi allenamenti. Soffre d...