Ch. 3: Entrata in grande stile [Rivisto]

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Non c'é una seconda occasione per fare
una buona prima impressione.
(Oscar Wilde)


Apro gli occhi di scatto. Nelle narici, un odore di muffa umida e sangue. Riconosco il bagno di Breintree e la tachicardia inizia a diminuire.
Non sono più là!

Mi porto una mano sul sopracciglio che si sta gonfiando e raccolgo le forze per rimettermi in piedi.

Prevedo una giornata di merda!

Una ventina di minuti dopo sono in cucina, seduto sullo sgabello della penisola a godermi l'odore dei pancakes che sta servendo Liam.

Osservo ipnotizzato la maglia bianca, tirata sulla schiena, che si sposta da un lato all'altro dei fornelli.

Il piccolo taglio sopra l'occhio mi regala una smorfia di dolore ogni volta che apro la bocca per masticare.

- Immagino sia inutile chiederti come sia ridotto l'altro, considerando che al piano di sopra eri da solo!- Liam smette per un istante di sistemare e mi fissa con la coda dell'occhio.

Fanculo.

Sbatte i palmi sui pantaloni per togliere la farina. -O devo pensare che a ridurti così sia stata Lexis?! - Cela nella voce la risata che sta chiaramente trattenendo, ma che è pronta a esplodere.

- Si ovvio... ah! ah! ah!... molto divertente! - sistemo sull'occhio la bistecca surgelata che mi porge, divertito.

Si appoggia alla penisola con la tazza di caffè, fumante, stretta tra le dita. Lex entra in cucina e quel poco di pace va in frantumi. Afferra a sua volta una tazza e con movimenti bruschi la riempie senza mai voltarsi.

-Sei stata tu a conciarlo così?

- Ha fatto tutto da solo. - Non si gira nemmeno per rispondere a lui.

Mio fratello la raggiunge e le regala un morbido bacio sulla testa. Le cinge il fianco, poggiandole la mano sulla striscia di pelle nuda, tra il bordo dei pantaloni e l'inizio della maglia.

Mi costringo a guardare altrove per non farmi beccare concentrato sul suo fondoschiena, quando rotea sui talloni e solleva il sopracciglio, sfidandomi. -Magari voleva fare il suo ingresso a scuola dando l'impressione di far parte di qualche giro di combattimenti clandestini o che ne so.

- Ovviamente... Volevo farmi un occhio nero. - Sostengo, serio, il suo sguardo.
Per un secondo tace, ma subito riprende.

-Chissà magari qualcuna resterà colpita dall'espressione da bello e dannato che continua a fare. - Finisce il caffè con un sorso, pianta la tazza sul lavandino e si scosta da Liam.

-Ho l'impressione che tu non veda l'ora di sputtanarmi.-Sollevo l'angolo della bocca, celano il fastidio.

La ragazza, che una volta è stata la mia migliore amica, si blocca appena oltre la porta.
- È qui che ti sbagli, Lucas, perché io non provo il minimo interesse per la tua esistenza, quindi inventati pure la trama che preferisci.

Chi cazzo é quella?
Non è il suo aspetto, a renderla completamente diversa da quella che ricordavo, ma ciò che può averla fatta diventare tanto acida.

Mi sento vuoto.

Nella stanza, solo il tintinnio delle stoviglie nel lavello e le risate soffocate di Liam che ha assistito, al nostro teatrino, da spettatore.

Scendo dalla Camaro nera di mio fratello e mi ritrovo nell'ampio parcheggio della Breintree High School

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Scendo dalla Camaro nera di mio fratello e mi ritrovo nell'ampio parcheggio della Breintree High School.
Il piano originale prevedeva di arrivare con la Kawasaki di Liam, ma a causa di un piccolo incidente di percorso, avvenuto durante un primo tentativo di utilizzo finito male... ho dovuto ripiegare.
Ora la moto si trova nell'autofficina in cui lavora, ed io sarò costretto a fargli da schiavo per l'eternità.

In ogni caso, non mi lamento; questa macchina la conoscono tutti qui a scuola, ed è il motivo per cui la maggior parte dei presenti sono voltati nella mia direzione.
Con il gomito ancora poggiato sul tetto dell'auto, infilo gli occhiali da sole e trattengo una smorfia di dolore quando la montatura sfiora lo zigomo gonfio e la lente poggia sul sopracciglio spaccato.

Vicino all'entrata le cheerleader schiamazzano, lanciandomi qualche occhiata di apprezzamento.
Una ragazzina, con gli occhiali e i capelli arruffati, aumenta il passo, sfrecciandomi affianco come se da un momento all'altro potessi morderla.
Fingo di non notare dei giocatori di football, con l'immancabile giacca della Braintree Football Team che mi squadrano minacciosi seduti sui cofani di due pick-up, e proseguo deciso.

Bene, ci siamo!
Primo giorno in una nuova dannata scuola.

Spero di apparire abbastanza sicuro di me in modo da non finire per essere lo sfigato appena trasferito.

Chi pensa che il liceo sia una passeggiata è un illuso, oppure è stato davvero fortunato. Io, questo lusso, non l'ho avuto.
Spero, quantomeno, di poter usufruire della fama di Liam per essere lasciato in pace.

Mio fratello è sempre stato il mio rifugio, la schiena ampia dietro cui nascondermi e la persona che, tra una parolaccia e una battuta, non mi ha mai giudicato. Era la presenza che riempiva il silenzio, quando le parole venivano sostituite dalle lacrime.
Il mio mondo si è sgretolato quando ho dovuto lasciarlo. Il mio cuore si è frantumato quando ho scoperto la verità.

Non poteva farsi carico anche di me e io lo capivo, forse... o forse, invece, non gli ho mai realmente perdonato di avermi lasciato solo per stare con lei.

Testa alta, braccia tese, passo lungo e sicuro. Tutti mi osservano come se fossi una cazzo di star e mi volessero vivisezionare per la lezione di biologia.

Le suole delle mie scarpe sembrano inchiodarsi all'asfalto chiaro di questo parcheggio ad ogni passo. Il giubbotto in pelle mi sta cuocendo vivo, ma resisto e tiro dritto, senza guardare nessuno.

Dove cazzo devo andare?!
Lex, dopo avermi raggelato a colazione se ne è andata senza salutarmi e, naturalmente, l'idea di darmi una mano il mio primo giorno di scuola non l'ha minimamente sfiorata.

Mentre l'entrata dell'edificio a tre piani si avvicina sempre di più, una biondina, seguita da altre due cheerleaders, interrompe la mia marcia.

La ragazza con la coda di cavallo mi squadra lentamente, senza nemmeno provare a nasconderlo. Dalla testa ai piedi e poi di nuovo su, puntando i suoi occhioni azzurri nei miei, con espressione seria.

Tutt'ad un tratto, come la peggior psicopatica che si possa trovare, esibisce un sorriso bianchissimo a trentadue denti e, con una vocina che supera di almeno tre decibel il livello di sopportabilità, inizia a parlare.

-Ciao! Tu devi essere Lucas, il fratello di Liam Morris. Sei appena tornato in città dopo esserti trasferito da Portland, vero? Strano che io non mi ricordi di te, solitamente conosco tutti! - Mi lascia giusto il tempo di spostare il peso da un piede all'altro e prosegue.

- È insolito che accettino un trasferimento ad anno quasi concluso, ma di che mi stupisco? Sei il fratello di Liam, e si sa che il preside ha sempre avuto un debole per lui. Dopo che si è diplomato, la squadra di football non è più stata la stessa e lui... non si è più ripreso. Pover uomo!-

Ma respira?

-Pensa che fortuna che abbiamo! Ti hanno assegnato alla sezione proprio accanto alla mia, siamo al terzo piano. Io sono nella classe in fondo al corridoio, così non ti sarà difficile trovarmi. Comunque dopo le lezioni io e le ragazze seguiamo gli allenamenti della squadra, è un nostro dovere supportarla. Oh, già mi sono scordata di presentarmi: io sono Giuly Steven, la capo cheerleader. Puoi offrirmi un caffè dopo la part~ -.

Mi sporgo nella sua direzione, fino a sovrastarla con la mia altezza.
Grazie a Dio tace, permettendo alle mie orecchie di trovare pace.

Giuly Steven, l'odiosa bambinetta che sfruttava Lex all'asilo; Come dimenticarla! Non è cambiata di una virgola caratterialmente, fisicamente invece è diventata uno degli angeli di Victoria Secret. Sarebbe la ragazza perfetta da mettere in mostra, se il prezzo da pagare non fosse decidere volontariamente di buttare le proprie palle e la propria sanità mentale nel cesso.

Schiude leggermente le labbra, sollevando il mento per inseguire il mio sguardo e io la fisso intensamente con un sorriso sadico a piegarmi l'angolo della bocca.

Ora ci divertiamo.

REFLEXED [Concluso In Revisione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora