finita scuola me ne vado a casa, ma sento qualcuno chiamarmi alle spalle.
vance: "ehy jace"
gli rispondo senza neanche girarmi.
jace: "vai dai tuoi amici e non rompermi il cazzo"
vance: "puoi guardarmi quando parlo?"
jace: "sennò che succede mi picchi?"
vance: "ti prego"
jace: "lasciami in pace"
mi prende il braccio.
vance: ''possiamo parlare?''
jace: ''vai dai tuoi amici di merda''
vance: ''ti prego, non ti volevo trattare così''
jace: ''certo, peccato che tutte le cose ho detto le penso davvero?''
vance: ''pensi davvero che ti potrei picchiare?''
avevo gli occhi lacrimanti, non dovevo piangere.
jace: ''sì, lo penso''
stava per pingere anche lui, lo vedevo nei suoi occhi.
vance: ''allora è meglio se stiamo lontani''
jace: ''se l'hai capito solo ora sei un'idiota''; me ne vado a casa.
mamma: "ehy tesoro, tutto ok?"
jace: "sì"
mamma: "sicura?"
jace: "è tutto apposto"
vado in camera e sento bussare.
jace: "sì?"
elizabeth: ''possiamo parlare?"
le apro la porta.
jace: "parlare di cosa?"
elizabeth: "siamo sorelle e dobbiamo aiutarci a vicenda. ora mi dici perché avevi gli occhi lucidi"
jace: "vance si è scusato, ma non voglio soffrire ancora per lui"
elizabeth: "erano scuse vere?"
jace: "aveva gli occhi lucidi pure lui"
elizabeth: "dagli un'altra possibilità"
jace: "e se rifiniamo così?"
elizabeth: "tutti gli amici litigano"
jace: "va bene, ci provo"
elizabeth: "brava"
jace: "dici che ha capito di aver sbagliato?"
elizabeth: "sì"
jace: ''va bene, andrò da lui''
elizabeth: ''vai da lui muoviti''
jace: ''ora?!''
elizabeth: ''e quando sennó''
jace: ''non so nemmeno cosa dirgli''
elizabeth: ''se ci tiene a te capirà anche con un semplice abbraccio''
jace: ''sicura?''
elizabeth: ''vai da lui!''
corro fuori di casa e mi precipito a casa sua.
suono il campanello e vance mi apre la porta.
vance: "che c'è?"
jace: "bon volevo"
vance: "non volevi fare cosa?"
jace: "farti soffrire"
vance: "vuoi che ritorniamo amici?"
jace: "Se vuoi"
vance: "no, ora vai"
jace: "va bene"
Mi giro.
jace: "ciao hopper"
vance mi abbraccia da dietro.
vance: "ovvio che voglio ritornare tuo amico"
mi giro davanti a lui e lo abbraccio.
jace: ''e ora come fai con i tuoi amici?''
vance: ''non me frega di loro, io sono felice di riavere la mi amica''
ci abbracciamo ancora un po'
jace: ''quella cosa che mi avresti fatto del male non la pensavo''
vance: ''avevo un dubbio''
jace: ''lo so come sei fatto''
vance: ''anche io''
ci guardiamo negli occhi.
suo papà: ''io esco''
vance: ''va bene''
jace: "posso restare un po' con te?"
vance: "ovvio"
andiamo dentro.
vance: "mi aiuti con i compiti?"
jace: "va bene"
ci sediamo e gli spiego il primo esercizio.
jace: "ora fai l'esercizio"
vance: "non ho capito un cazzo"
jace: "ti faccio un esempio"
gli faccio l'esempio.
vance: "ma scusa eh"
jace: "non hai ancora capito?"
vance: "no"
jace: "stupido"
vance: "non è colpa mia se sei una secchiona"
jace: "e non è colpa mia se sei un asino"
vance: ''ha-ha-ha''
jace: ''l'unica che mi manca è matematica''
vance: ''ah quella non venire a chiederla a me''
jace: ''e chi viene da te scusa''
mi tira addosso l'acqua che c'era nei fiori.
jace: ''giuro che ora i fiori te li faccio mangiare''
vance: ''no grazie''
jace: ''certo''
prendo il fiorire.
jace: ''ora lo mangi''
vance: ''no sche schifo''
jace: ''almeno profumano, senti!''
lo acceco.
vance: ''ah!''
jace: ''non fare il drammatico ora''
glielo lancio ancora in faccia.
vance: "stronza"
jace: "grazie"
vance: "ora corri"
corro e vance mi rincorre.
jace: "sei lento"
corre più veloce e mi prende.
vance: "dicevi?"
jace: "stronzo"
vance: "hai fame"
jace: "sì"
vance prende degli snack.
jace: "guardiamo un film?"
vance: "va bene"
jace: "ehy"
vance: "si?"
jace: "posso dormire qui?"
vance: "ovvio"
jace: ''guardiamo un horror?''
vance: ''no''
jace: ''sì''
vance: ''no''
jace: ''guarda che ho l'arma''
prendo il fiore.
vance: ''pensi davvero che abbia paura di un fiore?''
jace: ''sì''
vance: ''forse nell'acqua che ti ho buttato c'era qualcosa''
jace: ''te in tutto quello che bevi c'è qualcosa''
vance: ''stai dicendo che sono ubriaco?''
jace: ''sei sempre sballato''
vance: ''in realtà è qualcun'altro che mi causa questo''
jace: ''sei innamorato?!''
vance: ''eh già''
jace: ''e chi è?''
vance: ''non te lo posso dire''
jace: ''non lo dico a nessuno giuro''
vance: ''e a chi dovresti dirlo oltre a me?''
prendo il fiore.
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𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒔𝒔𝒉𝒐𝒍𝒆 // vance hopper
Terror✉️ 𝑫𝒆𝒏𝒗𝒆𝒓 1978 jace hawke una ragazza estroversa, vive a Denver da quando è nata con sua madre olivia e sua sorella elizabeth, il padre purtroppo è morto. adora giocare ai videogiochi e da una sola parità inizierà la sua storia.