capitolo6 Ambra

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Solo due giorni di nuovo a casa e iniziai ad evitare Etto, non volevo confrontarmi con lui su ció che era successo perchè sapevo che non mi sarebbe rimasto accanto; la sua vita era incasinata e problematica come se non più della mia e lui non me ne aveva mai parlato, non ne aveva mai parlato con nessuno ed io decisi di fare lo stesso, non per ripicca bensì per non mettergli un ulteriore peso sulle spalle che non voleva.
mi mancava davvero scopare con lui, sapeva dove toccarmi e come farlo, con gli altri ci eravamo presi un paio di giorni per riprenderci dalla stanchezza della "vacanza" ma la sera stessa saremmo dovuti uscire e io avrei rivisto la mia condanna a morte, con quel sorrisetto bastardo e gli occhi verde penetrante e a quel punto non sarei stata sicura di resistergli.
qualcuno bussó alla porta 3 volte ed io mi allungai dal divano verso la maniglia, pensavo fosse Giù che mi aveva scritto sarebbe passata
"non mi aspettavo che mi aprissi" cazzo era Etto
"entra"mi portai una sigaretta alla bocca e socchiusi le labbra per fare spazio al filtro
"te ne scrocco una" Etto prese il pacchetto, lo aprì e si portó alla bocca la sigaretta, a quel punto sporsi il braccio verso di lui e gliela accesi io, il suo tono non sembrava malizioso o sereno come era solitamente, bensì era serio e cupo e questo non faceva che aumentare la sua bellezza
"che vuoi" dissi anche io in tono freddo e distaccato
"voglio capire, non mi fraintendere non me ne frega un cazzo della tua vita, non sono una crocerossina e non cercheró di salvarti ma piaci a me e piaci a lui e se vuoi smettere di scopare voglio una spiegazione, non staró qui ad assecondare i capricci di una bambina che un giorno mi vuole e il giorno dopo mi ignora aspettando le mie attenzioni" non risposi, non me lo aspettavo, non aveva alzato la voce e non sembrava alterato, era stranamente calmo e aveva pienamente ragione
"cazzo non so cosa sia venuto a fare" si mise seduto su una sedia spostata dal tavolo e appoggió i gomiti sulle ginocchia, portó la mano dove reggeva la sigaretta alle labbra ed aspiró un tiro, poi buttó fuori una nuvola di fumo e inspirò l'aria rumorosamente dalle narici, era pensieroso e ció li donava un fascino che i miei occhi non erano mai stanchi di ammirare
"ho passato dei giorni difficili e non ho intensione di.."
"ti ho gia detto che non mi voglio immischiare nei cazzi tuoi e non lo dico per dire ma perchè non voglio"
"non avevo voglia di scopare"
"fottiti Ambra"
si alzó e gettó il mozzicone a terra, era incazzato e voleva andarsene, non sarei stata io a trattenerlo, andó verso la porta, uscì e senza voltarsi si chiuse la porta alle spalle.
riflettei sulle sue parole tutto il giorno, non potevo biasimarlo aveva più che ragione, e ci saremmo dovuti vedere a cena, Andre sarebbe venuto a stare da me per un pó, a casa sua la situazione era una merda e io per lui c'ero sempre come lui c'era sempre stato per me;non feci in tempo a finire questo pensiero che sentii bussare alla porta, era Andre sorridente e stronzo come sempre
"allora chicca iniziamo sta convivenza" mi strizzó un occhio giocosamente ed entró in casa mia
"allora giri tu o giro io?" mi porse una pallina ricoperta da pellicola trasparente e sorrisi, iniziai a creare delle piccole sfere che mescolai al tabacco e avvolsi in una cartina marrone ocra, osservando ció con gli occhi brillanti.
"accendi chicca"
accesi e iniziammo a passarcela appesantendo gli occhi ad ogni tiro, mi piaceva la sensazione che mi correva lungo i muscoli del corpo, lasciandomi sempre più rilassata e sgombrandomi la testa dai pensieri
"cazzo hai combinato con Etto" era una domanda lecita, erano migliori amici da quando ne avevo memoria
"un cazzo come ho detto a lui non ho sempre voglia di scopare" ero infastidita
"Am cazzo sei la mia migliore amica, abbiamo fatto di tutto insieme e cazzo sai cosa intendo vuoi dirmi cosa ti passa per quella testolina contorta"
seguì una pausa, dovevo formulare un discorso su di me, mi risultava difficile già da sobria ma diciamo che ero anche alterata e ció faceva si che fosse quasi impossibile
"io tengo a Etto e ho paura di provare ció che sto iniziando a sentire, appena mi posa gli occhi addosso è come se mi strappasse il cuore e me lo lanciasse via, quando mi scopa non penso a nulla e lascio da parte i miei cazzo di problemi di merda che mi occupano la testa dalla mattina alla sera. sta diventando un modo per scappare da tutto scoparmi Ettore e cazzo lui mi rende estremamente felice ma non riesco a cedere perchè so quanto Etto piaccia alle donne e che, prima o poi se ne andrà da me, lasciamdomi ricadere nella mia vita di merda più totale senza guardarsi più alle spalle" avrei voluto dire ma il mio discorso fu ben diverso
" non voglio legarmi ad Ettore, mi piace molto scoparci e non voglio abituarmi ad averlo, devo cercare di essere indipendente avendo solo me stessa e sono sicura che scoparci non sia una buona idea"
"ho visto Etto scoparsi tante donne e lo sai, ma con nessuna di loro l'avevo visto così come è con te, sembra che viva nella sua fetta di paradiso e ti mangia con gli occhi. cazzo non saró la persona migliore per parlare di amore, anzi forse sono la meno indicata, ma penso che entrambi proviate qualcosa oltre il sesso l'uno per l'altra" fece una pausa e continuó
"se non vuoi iniziare qualcosa con lui almeno parlaci perchè con il tuo silenzio lo fai solo incazzare con la vita più di quanto non lo sia già"
annuii sinceramente, li avrei parlato

a cena c'eravamo tutti: Simo e Giu dichiarati ormai scopamici, Andre e la barbie venuta gentilmente a trovarci ed infine io e quel casino umano seduto accanto a me sul divano, fumava parecchio forse troppo ma chi ero io per giudicare. Andre aveva in braccio la sua barbie su una sedia che dava le spalle al tavolo rivolta verso il divano mentre Giu e Simo stavano seduti sul pavimento con la schiena appoggiata al muro.
avevo lo sguardo fisso su Etto che rideva alle battute di cattivo gusto dei suoi amici mente li si contraevano i muscoli del ventre sotto l'elastico dei pantaloncini; non portava la maglietta e rivelava una fisico estremamente esile e con le ossa delle costole a vista, le scapole scavate precedevano il collo, ed il viso aveva una forma spigolosa, la mascella pronunciata, il naso dritto, gli occhi di media grandezza che lasciavano scoperte le iridi verdi, un sopracciglio era attraversato da un pircing argenteo e sull'orecchio portava un orecchino nero, infine aveva i capelli mori, confusionari con qualche ciocca qua e la che ricadeva sul volto.
sembrava che qualcuno avesse voluto creare una figura così perfetta da poter ottenere tutto ció che volesse senza alcuno sforzo, e sono certa che quel qualcuno lassù fosse proprio uno stronzo

pensavo non fumassi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora