2 Jackpot

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T/n pov
"JACKPOT BABY"
Un mucchio di soldi vennero spinti verso di me sopra ad un vassoio d'argento.
"Sei davvero una brava giocatrice, T/n"
"Grazie, grazie. Bene è ora che io me ne vada. Metti i soldi nella borsa"

Dissi mentre mi alzai dalla sedia insieme al mio amico.
Con i tacchi a spillo, il mio vestito brillante aderente che mi evidenziava le curve e le costole, avevo gli sguardi di tutti addosso, sopratutto perché avevo vinto contro uno dei boss della mafia più potente di questi paesi.

C'era una scommessa, se avessi perso avrei dovuto lavorare per lui. E lavorare per un boss della mafia vuol dire dover morire: o perché prima o poi sarei voluta andarmene o perché avrei lavorato con loro fino alla morte.

Eppure lui mi aveva assicurato di prendere un bel posto, ma sinceramente non volevo. Non voglio dipendere e lavorare per nessuno.

Se avessi vinto, avrei avuto tutti i suoi soldi ovviamente.

Mi misi la giacca di pelle palesemente rubata ai mercatini che ci sono nel quartiere il venerdì sera.

"Sei così brava, che non capisco come tu abbia barato"
"Barato?"
Lo guardai quasi scioccata. Ero molto brava a fingere e soprattutto a flirtare con le persone come inganno, me l'aveva insegnato mio padre.

Mi voltai per andarmene, ma la carta che nascosi dietro nello spacco del vestito della schiena, venne sfilata da uno dei suoi uomini.
Cazzo.

"Ne possiamo parlare?"

A quanto pare no.
Lui e i suoi uomini si alzarono e così iniziò una corsa per salvarmi il culo.

Io e il mio amico saltammo giù dal piano sul quale c'erano solo tavoli e giochi d'azzardo.
Atterrammo sul pavimento e per poco non prendevamo delle persone in pieno.

Tra i corpi sudati e la gente ubriaca che ballava, correvamo senza fermarci e senza guardare indietro. Uscimmo dalla discoteca e subito dietro di noi uscirono i tre tizi a cui rubai i soldi.

Mi fermai ad una macchina a caso, tra l'altro una macchina molto costosa. Spaccai il finestrino con il gomito ed entrai insieme al mio amico.
"Cazzo accendila, muoviti"
Con un dito sui fili, dal quale uscirono delle scintille, riuscii ad accendere la macchina.

Non avevo mai imparato a guidare, almeno non sono andata a studiare per prendere la patente, ma riuscivo a guidare solo con la fretta e con la consapevolezza che se mi fermavo o sbagliavo qualcosa, ero morta.

Diciamo che in queste situazioni me la cavavo. Io stavo al volante e il mio amico teneva a bada i tizi con una pistola o qualsiasi altra cosa.

Dei colpi di pistola colpirono il vetro posteriore della macchina, facendolo saltare in aria in mille pezzi.

Il mio amico abbassò il finestrino e iniziò a sparare agli altri.

"Ma quando imparerai a guidare bene?"
"Stai zitto stronzo, non è il momento"

Continuavo a guidare senza fermarmi, uscendo dalla città.
"Non ci sono più"
Mi fermai ad un parcheggio e sospirai.

"Il divertimento non manca mai con te, eh?"
Ci guardammo e poi scoppiammo a ridere come dei deficienti.

"Quanto abbiamo preso?"
"Più di 5000 sicuro, li stavo contando, ma poi ti sei fatta beccare. Eppure tu sei brava a giocare, mi fidavo di te ahahah"

"Infatti sono bravissima e inarrestabile stronzo, solo che stavolta avevo più ansia del solito"
Sbuffai

"Perché ogni capo della mafia vuole che lavori per loro?"
Mi chiesi poggiandomi una mano sulla mia fronte.

"Perché sei forte a combattere e fai paura a tutti"
"Non faccio paura a tutti"

Dissi voltandomi verso di lui.

"Si invece, tranne quando sei vestita così, fai venire il cazzo duro a tutti"
Gli diedi un pugno sul braccio.

"Fai schifo"
"Non è colpa mia se hai un fisico da paura, come fai ad averlo così?"

"È genetica, anche mia madre era così"
Al 'mia madre' calò un silenzio tombale, spezzato dalle cicale che si nascondevano tra gli alberi.

"Che ore sono?"
"Le 4 del mattino"

"Mmm, canna?"
"Non aspettavo altro che me lo chiedessi"
Presi la mia borsa dietro la macchina e presi la bustina di plastica, la srotolai e presi il fumo tra le mani.

"Guarda"
Porsi il fumo al mio amico. (Tranquilli ve lo farò vedere)

Lui lo prese e lo annusò
"Mm buono, da chi l'hai preso?"
"Da Jay..."

"Pensavo avessi smesso di vederlo..."
Sospirai.
"Non è importante dai, sgrindamelo"

Iniziò a fare dei piccoli pallini di fumo che poi mi diede non appena finii di mettere il tabacco sulla cartina. Misi all'interno i pallini e, dopo aver messo il filtro chiusi la canna.
Iniziai a fumarla, io ero più da turni lunghi.

"Ei T/n, tra qualche ora non dovresti andare a scuola?"
Oh merda, me ero completamente dimenticata.

"Deduco dalla tua faccia che non te ne eri ricordata"
Misi la mano sulla faccia.

"Oh merda"
"Sei felice di incontrare nuove persone?"
"Assolutamente no, cazzo dai meglio che vado a dormire, tra poco devo andare"
"Ci andrai veramente?"
"Si, almeno per le prime settimane"
Uscimmo dalla macchina, prendemmo le nostre borse e andammo nel nostro appartamento malandato.

Mi buttai sul divano con le gambe aperte.
"Così ti vedo tutta la figa"
"E non sarebbe la prima volta"

Ci guardammo con uno sguardo pervertito, per poi metterci a ridere.

"Da domani mi lasci solo"
"È già domani idiota, e comunque non ti lascio solo"
"Noooo vai solo a vivere a scuola insieme ad altre persone"
"E secondo te farò amicizia?"
"Si?"
"Nah, lì sono tutti responsabili e pensano solo al diventare eroi. Io invece sono una tossico dipendente che ruba, va a letto con uomini per divertimento e ammazza le persone senza scrupolo.

Lui si sdraiò vicino a me, abbracciandomi.
"Promettimi che verrai a trovarmi"
"Ovvio, ma in teoria puoi venire anche tu"

Qualche ora dopo

Un raggio di sole mi colpì in pieno gli occhi, così mi svegliai. Il mio amico era sdraiato sopra di me. La sua testa era appoggiata sulle mie tette e il suo corpo sul mio, mentre dormiva beatamente russando.

Che ore sono?
Presi il telefono alla mia sinistra senza svegliarlo.
LE 7:30??

Non c'è la farò mai.

Mi alzai, buttando il mio amico per terra che, non so come, non si svegliò. Misi una felpa che trovai sulla sedia e dei pantaloncini corti e scappai fuori.

"..."
"Perché non indossi l'uniforme?"
Ma fatti i cazzi tuoi.
"Non lo so mi sono svegliata così"

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Finita la lezione tutti corsero verso di me, tranne il tipo con i capelli a punta biondi e quello a metà.
È passata solo un'ora e già mi sto pentendo.

Angolo autrice
Weeee
Non so voi ma io sono elettrizzata per sta storia ma ok ahaahaha
Grazie della lettura e alla prossimaaaaa

Opposti che si attraggono (shoto x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora