12 Come in un loop

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(Spero abbiate capito il capitolo di prima sul quirk di T/n, è un po' difficile, ma spero che con i futuri capitoli possiate capire)

T/n pov

Midoriya:"Qual'è il tuo cibo preferito?"
"Mmm, il sushi...e gli onigiri in particolare"

Stavo rispondendo a molte altre domande, ormai non c'è la facevo più.
Dovevo andare a vedere cosa stava facendo Diana. Ero un po' preoccupata, non per lei, ma per la mia stanza e i miei compagni che sono andati nelle loro stanze. Chissà se sono ancora vivi.

"Hai qualche hobby?"
"Basta, credo di aver risposto a troppe domande"
Mina:"Daiiii, volevo sapere di più su di te"
"Avrai altro tempo per questo in futuro"

Mina mi stava molto simpatica, era solo un po' troppo espansiva per me.
Apprezzavo le persone estroverse, ma così era un po' troppo.
Ormai erano rimaste solo le ragazze ad ascoltarmi. Mi alzai dal divano e salii le scale, ma mi fermai al primo gradino.

"Comunque mi piace andare in skateboard"
Alla fine della mia frase, dei sorrisi comparvero sul loro viso.
Mi piace anche drogarmi, soprattutto quello. Ma alcune cose non potevo dirle subito.

Mina pov
T/n mi sta simpatica, anche se all'inizio si è presentata in modo non molto simpatico.
"Sono contenta che T/n piano piano si stia aprendo a noi"
Le altre concordarono con me. Sono sicura che nonostante tutti i suoi problemi, T/n sia una persona fantastica.

T/n pov

Salii le scale e quando arrivai alla seconda gradinata, incontrai Todoroki.
I suoi occhi di ghiaccio non smettevano di fissarmi, nel mentre scendeva le scale. Quel solito viso angelico che mi incantava ogni volta e quei capelli lievemente spettinati, mi creavano sempre una strana sensazione.
Il nostro eye contact durò fino a quando la mia testa non poteva più girarsi per guardarlo.

Ora capisco chi era a guardarmi così, prima.

Arrivata al piano, entrai nella mia stanza con le luci spente. Diana stava in piedi davanti al letto, immobile ed era visibile solo grazie alla luce del corridoio creata dalla porta aperta che delineava la sua figura.
Era abbastanza spaventosa la scena, per qualsiasi persona, non per me.

 Era abbastanza spaventosa la scena, per qualsiasi persona, non per me

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(È esattamente lei. Ho preso spunto dal film Lights out. Non è necessario averlo visto per capire la mia storia ahah, però ve lo consiglio)

"Diana cos'hai?"
Nessuna risposta.
"Ho capito che hai fame, ma ti ho già detto che non puoi più mangiare umani. Pensavo di essere stata chiara quando ti stavo per esorcizzare"
Diana non mi rispondeva, stava lì a fissarmi con le sue dita che sfioravano le altre.
"Se non hai nulla da dire puoi anche andartene, ho bisogno della luce"

Entrai nella mia camera, avanzando senza paura verso Diana che seguiva i miei movimenti con lo sguardo.
"Ho fame"
Odiavo la sua voce bassa e rauca.
"Lo sai cosa succede se mangi un umano, o te lo devo ripetere?"
L'ultima volta che ho dovuto ripeterglielo non è andata bene, per lei intendo.
Diana, arrabbiata, scomparve nel nulla, nell'oscurità, nell'ombra dentro la quale ci viveva per ormai più di 80 anni.

Opposti che si attraggono (shoto x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora