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«jimin..mi senti?»
«j-jungkook»
«Ehi..Mi sei mancato»
«sei..davvero tu?»
«in persona»
«come facciamo a parlare?»
«mi hai chiamato e io ti ho risposto»
«continuo a non..»
«dove sei?»
«da qualche parte»
«dovresti trovare un riparo, appena lo trovi richiamami»
«non riattaccare»
«ti prometto che risponderò»

Kook chiude la chiamata, sono costretta a trovare un riparo. Vado nel bar con cui sono stato con Jin. Vado a un tavolo sul retro, prendo il telefono e compongo il suo numero

«ti aspettavo, dove sei?»
«al Korean Caffé»
«avevi preso il tuo solito caffelatte con doppio caramello la prima volta che ci siamo andati, dopo siamo andati al concerto degli straykids»
«perchè..»
«cosa?»
«perchè riporti tutto a galla?»
«perchè io sono reale jimin, devi credermi»
«non so a cosa credere»
«volevo solo avere la possibilità di dirti addio, ma non adesso»

Torno a casa, mia madre non ė ancora tornata. Jungkook è ancora in chiamata con me. Restiamo al telefono per il resto della serata, come in passato.

ᑎOᑎ ᖇIՏᑭOᑎᗪᗴᖇᗰI ᗩᑎᑕOᖇᗩ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora