𝙿𝚛𝚘𝚕𝚘𝚐𝚘

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Appena chiudo gli occhi, i ricordi tornano a galla. Tutto ricomincia dall'inizio.

Entra in libreria, portandosi dietro un piccolo vortice di foglie. Indossa una giacca di Jeans scuro con le maniche ritirate su e un maglione nero.
Si chiama Jeon Jungkook e frequenta il mio stesso corso d'arte.
Non so perchè ma non ci siamo mai rivolti la parola. Lui si limita a curiosare nel negozio mentre servo i nostri clienti abituali o rifornisco gli scaffali. Non so se cerca qualcosa. Magari gli piace semplicemente l'atmosfera che c'è qui.
Mentre sposto uno dei libri su un ripiano, colgo il guizzo di un paio di occhi marroni scuro che mi fissano dall'altra parte. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo. Poi sorride e penso che stia per dirmi qualcosa, ma....spingo il libro a richiudere il varco che si é creato tra noi prima che abbia la possibilità di aprire bocca.
𝑚𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑖 ℎ𝑜? 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑜 𝑟𝑖𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜? Ho rovinato il momento, accidenti a me. Raccolgo quel po di coraggio che mi rimane per andare da lui e presentarmi. Ma quando torno, é gia andato via.
Alla cassa però, trovo una cosa che prima non c'era. Un fiore di ciliegio fatto di carta.
𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝐽𝑢𝑛𝑔𝑘𝑜𝑜𝑘 𝑎 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑟𝑙𝑜?
Se esco subito potrei raggiungerlo. Ma non appena mi precipito fuori, la strada svanisce, e mi ritrovo in un caffè all'angolo di Third Street, quasi tre settimane dopo.
Capto la voce di jungkook prima ancora di vederlo. Viene da dietro al bancone, sta prendendo gli ordini.
Vado verso un tavolo posto dall'altra parte del locale e metto giù i miei libri. Cerco di farmi coraggio, anche per ordinare un semplice caffè. Ma quando alzo lo sguardo, lui è davanti a me, con una tazza in mano.

«oh..non l'ho ordinato io»
«si, lo so, è quello che hai preso l'ultima volta, un caffelatte al caramello doppio»
«pago alla cassa?»
«no. Tranquilla, offre la casa»
«oh»
«posso portarti qualcos'altro se vuoi»
«No, va bene, io..cioè..grazie»
«figurati, ti chiami Jimin giusto? io sono jungkook»
«si, frequentiamo lo stesso corso d'arte»
«hai già finito il disegno?»
«non ancora»
«oh, bene, neanch'io»
«sei in pausa?»
«be il mio capo non c'è oggi, quindi direi di si»
«sono sicuro che ti meriti una pausa»
«sarebbe la sesta oggi, ma chi tiene il conto? Ti dispiace se mi siedo? »
«figurati»
«allora, da dove vieni?»
«Corea»
«wow ho sentito che piove li»
«già»

improvvisamente sono sotto il portico di casa. Jungkook accosta con il finestrino abbassato. Mi ha scritto la sera prima

𝙴𝚑𝚒, 𝚌𝚒𝚊𝚘. 𝚂𝚘𝚗𝚘 𝚓𝚞𝚗𝚐𝚔𝚘𝚘𝚔. 𝙷𝚘 𝚊𝚙𝚙𝚎𝚗𝚊 𝚙𝚛𝚎𝚜𝚘 𝚕𝚊 𝚙𝚊𝚝𝚎𝚗𝚝𝚎!
𝚟𝚞𝚘𝚒 𝚞𝚗 𝚙𝚊𝚜𝚜𝚊𝚐𝚐𝚒𝚘 𝚍𝚘𝚖𝚊𝚗𝚒?
𝚙𝚘𝚜𝚜𝚘 𝚟𝚎𝚗𝚒𝚛𝚎 𝚊 𝚙𝚛𝚎𝚗𝚍𝚎𝚛𝚝𝚒

salgo e chiudo la portiera. C'ė una canzone in sottofondo, ma non credo di conoscerla

«puoi cambiare musica se vuoi»
«no, va bene così»
«oh, ti piacciono gli StrayKids?»
«a chi non piacciono?»

lo scenario cambia di nuovo. Le luci danzano sul pavimento della palestra, la musica è a tutto volume. E la serata del ballo della scuola e io non conosco nessuno.
Jungkook ha detto che sarebbe venuto. Gli ho scritto qualche ora fa ma non ha risposto. Quando mettono il primo lento della serata, mi avvicino alla pista da ballo, in cerca di..lui. Mi ci vuole un po per trovarlo. Eccolo avvinghiato a Lisa, a ballare un lento.
Mentre scendo nel parcheggio, la porta della palestra si apre, seguita da una voce che riconoscerei tra mille

«jimin..dove stai andando?»
«a casa»
«posso darti un passaggio se vuoi»
«non ce n'è bisogno»
«ti piace..ballare?»
«non sono molto bravo»
«nessuno ci può vedere qui»

Non avrei mai immaginato che il mio primo ballo sarebbe stato così, io e jungkook che ballavamo a ritmo di un lento in un parcheggio.

La scena cambia ancora e mi ritrovo su un prato al tramonto. Mi tiro in piedi, noto una scia di petali che mi  conduce verso le note di una chitarra.
Adesso ricordo dove sono. Il nostro posto segreto al lago. Lui e li che mi aspetta

«jimin.. non ero sicuro che ti saresti fatto vivo»
«non ero sicuro che ti avrei trovato qui»
«sarò sempre qui jimin»

guardo Jungkook, i suoi lineamenti, il sorriso, i capelli neri, e la sua pelle leggermente abbronzata. Gli afferro la mano

«non andare»
«jimin..sai che se potessi, rimarrei con te»
«però sei andato via»
«mi dispiace..»
«Non mi hai nemmeno detto addio»
«non pensavo che sarebbe stato necessario»

non doveva finire così, la nostra relazione era iniziata da poco.

«Non è giusto kook..»
«non faceva parte dei piani, ma se avessi la possibilità di rivivere la nostra vita insieme lo farei»

inizia a scomparire davanti a me, allungo la mano per afferrare un petalo e stringerlo  a me, ma in qualche modo vola via nel cielo. Proprio come lui.

*angolo autrice*

volevo dirvi che questa jikook è ispirata ad un libro che ho letto in questi giorni, spero vi piaccia.

ᑎOᑎ ᖇIՏᑭOᑎᗪᗴᖇᗰI ᗩᑎᑕOᖇᗩ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora