La vita è una lunga lezione di umiltà.
Ancora, ne voglio ancora e sempre di più.
Non so con precisione dove mi trovo e al momento non mi interessa.
Intorno a noi lo schioccare dei nostri baci roventi echeggia fino all'infinito.
Non ci sono manette e nemmeno catene, ma solo respiri affannati che si inghiottiscono a turno.
《Ti stai mettendo nei guai dolcezza!》
Dylan sussurra all'orecchio lasciando che le sue labbra sfiorino la pelle al di sotto del lobo, estremamente sensibile e recettiva agli stimoli del suo tocco.
《Sono nei guai solo perché questo non è convenzionale secondo la società, ma io me ne sbatto altamente, perché sento di non desiderare altro!》dico abbandonando la testa all'indietro, troppo presa dal godermi la sensazione della sua lingua che scende tra l'incavo dei miei seni.
《Sembri decisa, che cosa dirà il tuo paparino di questo?》chiede alzando il misero vestito che indosso per continuare a lasciare una scia languida fino al mio ombelico.
Stringo i suoi capelli tra le mani, spingendo la sua testa sempre più in basso.
Sento l'estremo bisogno di placare l'ardore che cresce tra le mie gambe e più l'attesa si fa estenuante,più sento di impazzire.
Mi agito in cerca di un contatto più carnale, più intimo, ma Dylan sembra volersi prendere il suo tempo per farmi capitolare in preda ad un delirio mentale.
Sento la delusione montare nelle mie viscere quando risale a torturare i miei capezzoli con le labbra.
Tira, morde, succhia, soffia, crea così una sorta di sequenza erotica in grado di mandarti in paradiso e all'inferno contemporaneamente.
Sento il bisogno di stringere le mie cosce per dare sollievo a quel punto pulsante che nessuno era mai stato in grado di sollecitare.
Dylan me lo impedisce, piazzandosi col suo bacino tra di esse, prolungando la mia agonia.
《Vuoi farti scopare?》chiede con le labbra sulle mie, mentre un gemito gutturale mi sfugge per dargli il mio consenso.
La sua mano si insinua sotto al tessuto striminzito del mio perizoma, toccando ogni terminazione nervosa.
《È questo che vuoi?》chiede lasciando scivolare due dita verso il fulcro della mia eccitazione.
Annuisco, sciogliendomi nelle sue mani come burro.
La sua lingua esplora la mia bocca, sfiora il palato e risucchia ogni traccia della mia dignità.
Le mie dita catturano la sua pelle tra di esse, affondando poi le unghia fino a lasciare anche un segno del mio passaggio.
Con i denti mordicchia le labbra, il mento, scendendo di nuovo sui capezzoli.
Ansimo sempre più intensamente, sentendo il piacere aumentare sotto al suo tocco esperto.
《Voglio di più!》dico andando incontro col bacino verso le sue dita.
《Cosa vuoi?》chiede imbarazzandomi 《voglio sentirtelo dire!》continua bloccando il mio piacere, lasciandomi bramosa.
《Ti prego》mi lamento sperando che lui abbia pietà.
《No no, sei tu che dirigi il gioco, dimmi cosa vuoi e l'avrai!》dice voltandomi di spalle, facendo aderire la mia schiena al suo petto.
Sento la sua erezione strusciare sulle natiche e le mani che mi vagano sul ventre.
《Voglio che mi sbatti!》rispondo in preda alla lussuria 《voglio sentirmi appagata!》
Non proferisce parola, provvede solo a stendermi di pancia sul tavolino della sala colloqui che sembra essersi materializzato come per magia.
Il freddo della superficie piana va in netto contrasto col bollore della mia pelle, irruvidendola mentre diventa sempre più sensibile.
Mi tiene la testa leggermente inclinata indietro tirandomi i capelli.
《Non avrò alcuna pietà!》dice penetrandomi con decisione.
Non immaginavo di provare una sensazione così intensa, non credevo che il centro del mio corpo potesse darmi tutto questo piacere.
Ad ogni affondo le mie natiche vibrano contro di lui e un lamento mi sfugge sempre più vigoroso.
La sua voce durante i gemiti è roca, i suoi grugniti mi mandano in fibrillazione.
Sento che sto per raggiungere un orgasmo esplosivo e non desidero altro, ma qualcuno prova ad interromperci bussando alla porta.
Non voglio che finisca, non ora sul più bello.
《Non ti fermare! Continua!》dico verso Dylan che invece sembra esser diventato improvvisamente puritano.
La frustrazione inizia a divampare nel mio corpo finché quei colpi alla porta non diventano insistenti.
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Dangerous actraction
RomanceCassie Thompson ha quasi vent'anni ed è la figlia di un rinomato psichiatra a capo del più grande istituto per detenuti con problemi mentali situato a Chicago. Nonostante la sua famiglia non le abbia mai fatto mancare nulla, ogni giorno non fa altro...