Accordi

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Fui svegliata dalla luce splendente che penetrava tra le fessure delle tendine bianche, appese alla finestra. Aprii gli occhi, massaggiandomi la fronte.

Dove mi trovavo? E che cazzo di ore erano?

Mi rigirai tra le lenzuola, quando sentii una voce che quasi mi fece prendere un infarto.

"Hey" mi girai di scatto verso l'emittente, trovando un ragazzo dai capelli biondi e spettinati che mi guardava assonnato, con un sorriso da ebete in volto. Mi stava per caso guardando dormire?

"Hey.." dissi ripassandomi una mano sulla fronte, cercando di ricordare gli eventi della sera precedente, nonostante la mia mente fosse completamente annebbiata.

"Luke" disse, ricordandomi il suo nome.

Giusto, Luke! Mi aveva offerto il drink la sera prima.

"Si, Luke." dissi sicura. "Per caso sai, um..sai che ore sono?" dissi notando una tazza fumante appoggiata sul comodino vicino a me.
"Quasi le 6:50.." borbottò, consultando il suo orologio da polso.
"Oh cazzo, il lavoro.." dissi saltando giu dal letto, ancora in intimo.
Raccolsi i vari indumenti, sparsi qua e la per la stanza, quando notai che il mio vestito nero aveva un lungo strappo, che partiva dal seno desto fino a raggiungere la pancia.
"Cos'è successo?!" urlai, tenendo il vestito per aria, in modo di mostrarlo a Luke.

Lui analizzò il vestito sembrando abbastanza sorpreso, come se fosse la prima volta che lo avesse visto.

"Mi spiace ma..non ricordo proprio..te lo ricomprerò, ok?" disse premuroso.

"Si si ma..ora come vado a lavoro?!" piagnucolai, sedendomi sull'orlo del letto.

"Um..hai dei vestiti di ricambio, a lavoro?" disse passandosi una mano tra i capelli soffici.

"Si, ho sempre un cambio..ma come ci arrivo a lavoro, in intimo per di più?!" dissi, passandomi una mano sul viso.

"Io ho una moto.." disse guardandomi. Scossi velocemente la testa.

"Non se ne parla neanche! Sono in intimo, Luke!" puntai al mio reggiseno con tanto di pizzo nero.

"Lo so" sossurrò. Ci furono una decina di secondi di silenzio, finche non mi alzai dal letto, facendolo cigolare leggermente.

"Ok. Accetto. Ma dobbiamo correre ok?! Ah, e mi devi un vestito!" scherzai, puntandogli un dito contro. Lui rise, alzando le mani in segno di resa, cosa che aveva fatto anche la sera prima.
Dopo aver velocemente indossato maglietta e jeans, corse verso di me con in mano un mazzetto di chiavi.

"Andimo?" chiesi impaziente.
"Aspetta.." disse, estraendo una maglietta dal cassetto.

"Mettiti questa." sorrise, passandomi una maglietta nera che mi arrivò quasi fino ai ginocchi.

Una volta usciti dal suo appartamento, intravisi una vespa parcheggiata accanto ad una BMW nuova di zecca.

Ti prego, fa che entri nella BMW! Ti prego, ti prego!

Purtroppo, come aveva annunciato poco fa, lui possedeva solamente una moto, e quella 'moto' era una vespa.
Perfetto!

"Ragazza in intimo viaggia per le strade di Londra a 20 chilometri all'ora" mormorai ironicamente tra me e me, sbuffando. Luke balzò sulla sua vespa, sporgendo una mano.

"Forza, o farai tardi." disse con un sorriso dolce. Non ci pensai due volte, e saltai sul sedile di pelle scuro, stringendomi forte a Luke.
Giuro che, prima di avviare il motore, lo vidi sorridere leggermente, ma era un sorriso fantastico.

Passò del tempo, e senza neanche rendermene conto, mi ritrovai aggrappata a Luke come se fosse un caso di vita o morte, mentre la moto che avevo precedentemente insultato correva ad una velocità pazzesca per le strade affollate di Londra.
"Ugh..non respiro!" scherzò Luke, ridacchiando leggermente.

"Non è colpa mia se ci tengo alla vita!" dissi stringendolo più forte. In sola risposta lui rise, rallentando al semaforo rosso. Colsi il momento per fargli una domanda, che mi era rimasta impressa in mente da stamattina.

"Luke?" mormorai, con una guancia appoggiata alla sua schiena.

"Si?"

"La tazza sul comodino stamattina..era per me?" chiesi guardandolo.

"Certo." rispose, girando leggerme la testa in modo di potermi vedere.

"Perché?" domandò, riportando gli occhi sul semaforo.

"È solo che..non dovevi" dissi, guardando verso l'asfalto.

"Certo che dovevo Angel! Insomma, sei stata gentile a farmi compagnia ieri sera, e poi eri un ospite" concluse, facendo ripartire il motore al verde.
Ospite?! Aveva per caso sbattuto la testa?? Non capivo proprio.
Sì, ero stata a letto con lui la sera prima, ma lo avevo semplicemente fatto per divertimento. Anzi, di solito i ragazzi con cui passavo la notte mi cacciavano il giorno seguente, altro che ospitalità e cioccolata calda.

Poi fui colpita da un pensiero.

E se..se per lui fosse stato qualcosa di più?
Sapevo di non dover saltare a conclusioni affrettate, ma se per lui io fossi piu di una semplice..una semplice puttanella? In quel caso dovevo rimediare, prima che si potesse illudere troppo.

Ero cosi immersa nei miei pensieri, che non notai nemmeno di essere arrivati.
Scesi velocemente dal sedile di pelle, correndo verso il bar (ero ancora in intimo, no?).

Luke scese altrettanto in fretta dalla moto, prendendomi per un polso prima che potessi sfuggirgli.
"Aspetta..io..è stato bello incontrarti, Angel. Vorrei poter rivederti, magari usciamo a prendere un caffé insieme o qualcosa del genere.." disse passandosi un mano tra i capelli, cosa che lo fece sembrare un bambino intento a chiedere alla sua amica di uscire. Era davvero adorabile, peccato che era solo un illuso.

"Senti Luke..tu sei un ragazzo fantastico, davvero, ma credo che tu mi abbia frainteso. Io non sono quella che credi. La do a tutti, bevo, fumo e occasionalmente mi drogo." Presi una pausa, sperando che non ripetesse queste cose a nessuno, specialmente la dichiarazione sulla droga.
"Io non voglio nuovi amici o appuntamenti. Voglio..voglio semplicemente divertirmi. Quindi, se sei interessato a me come scopamica chiamami, ma per il resto preferirei mi dimenticassi." conclusi girandomi, perché mi era scesa una lacrima. Non sapevo il perché, Luke per me era solo un amico, ma faceva comunque male lasciarlo andare.
Infondo, però, era meglio per tutti e due.
Meglio prevenire che curare, giusto?

"Ok." disse piano, che quasi non lo sentii.
"Che cosa hai detto?" mi girai sorpresa, guardandolo negli occhi, che erano diventati molto piu scuri di come li ricordavo.
"Ho detto che accetto. Ti chiamerò nel momento del bisogno" fece l'occhiolino, afferrando il cellulare dalla tasca per farsi dettare il numero.
Ah, e tralasciamo il fatto che il tutto stava succedendo in un parcheggio deserto, con me in intimo nero. Dettagli.

Subito dopo avergli lasciato il mio numero, mi allontanai con l'intenzione di mettere qualcosa addosso, quando ricordai un dettaglio fondamentale dell'accordo.
"A proposito..questo patto ha un prezzo..€70 a notte, per l'esattezza" dissi guardandomi le unghie smaltate, anche se in quel momento avevo solo voglia di vomitare. Mi facevo schifo, lo stavo trattando malissimo quando lui aveva fatto di tutto per me.
"Accetto." disse sicuro, mentre i suoi occhi cercavano i miei, che erano puntati verso le mie scarpe sapendo di non essere in grado di reggere il suo sguardo.
Annuii, sentendolo sedersi sul sedile della sua vespa mentre faceva partire il motore, prima di scomparire tra il traffico londinese.

Rimasi li, nel parcheggio, sola ed in intimo, quando decisi finalmente di tornare al mio appartamento.
Che si fotta il lavoro, potevano pure licenziarmi.

Me lo sarei meritato.

Bad, bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora