CATLa mattina seguente a quella strana notte ho dormito per ore. Non sono abituata a stare fuori così tardi, e il peso di quella conversazione mi ha lasciato con un senso di inquietudine che non riesco a scrollarmi di dosso.
Oggi é già lunedì, e mi trovo davanti agli armadietti con Kelly e Nathan. Il corridoio è affollato, ma io non riesco a smettere di guardarmi intorno.
Sto cercando qualcuno. O meglio, sto cercando di assicurarmi che non ci sia lui. Austin. Dopo quel venerdì sera, l'ultima cosa che voglio è incrociarlo.
Non c'è traccia di lui. Magari oggi ha deciso di non venire.
Spero sia così, perché non sono pronta a rivederlo, a parlare con lui, a sentire di nuovo quella sua presenza asfissiante e invadente. Austin è una di quelle persone che ti lascia addosso un senso di freddo. Ti parla come se fossi invisibile, come se le parole che escono dalla sua bocca fossero coltelli pronti a colpire. Ho capito che è meglio stargli alla larga.
«Abbiamo le stesse lezioni oggi» dico chiudendo l'armadietto con uno scatto deciso.
Kelly e Nathan annuiscono, e ci avviamo verso l'aula.
Mentre camminiamo lungo il corridoio, Nathan mi fa l'occhiolino con il suo solito fare scherzoso.
«Così posso copiare da Kelly senza sforzarmi troppo.»
Kelly lo guarda storto e gli mostra il dito medio con un sorriso malizioso. «Prova a copiare questo coglione» risponde.
Nathan si protende in avanti, facendo finta di volerle mordere il dito, ma Kelly ritrae la mano con un risolino. Entrambi scoppiano a ridere, e io li guardo, cercando di lasciarmi contagiare dalla loro leggerezza.
Vorrei tanto essere rilassata come loro, ma la mia mente è altrove.
Entriamo in classe. Kelly e Nathan passano davanti, ma io mi blocco appena varco la soglia. Il cuore mi batte all'impazzata.
Ero convinta che non ci fosse
Il mio sguardo si posa automaticamente sul penultimo banco, dove Austin è seduto, la testa china sul cellulare. Ha un pennarello in mano che fa ruotare tra le dita con una facilità disarmante. Sembra così concentrato, distante da tutto il caos della classe, finché Nathan non lo chiama.
Lui solleva lentamente lo sguardo, e i nostri occhi si incrociano.
Merda.
Mi fissa con quell'intensità glaciale che mi fa venire i brividi. Il pennarello continua a roteare tra le sue dita, finché non lo porta lentamente alla bocca. È come se mi stesse studiando, valutando ogni mia reazione.
Deglutisco a fatica e distolgo immediatamente lo sguardo, il cuore che martella nel petto.
Non dovevo guardarlo.
Mi sento improvvisamente a disagio.
Mi affretto a sedermi vicino a Kelly, cercando di nascondere l'imbarazzo che mi avvolge come una coperta pesante. Lei mi osserva con la coda dell'occhio, e capisco che ha notato il mio nervosismo
Resto di spalle cercando di ignorare il modo in cui il mio stomaco si attorciglia al pensiero di quegli occhi gelidi. Ma non è facile. Sento ancora il suo sguardo su di me, come se non avesse smesso di fissarmi.
«Perché stai arrossendo? Non fa così caldo» commenta Kelly con un sorriso divertito.
Poi, come se volesse verificare, mi mette una mano sulla fronte, come una madre preoccupata.
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Sunset
RomanceCatherine Davis, una ragazza riservata in cui la sua vita scorre tranquilla, lontana dalle feste e dai frastuoni degli altri studenti. Catherine resta profondamente segnata dalla morte della sorella, trova conforto nell'osservare i tramonti, sentend...