Capitolo 13•

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                                       🦋😏🦋

Ci sarà qualche contatto di troppo? Probabile

•Cat

Smettila, smettila di fare così!

Vorrei gridarglielo, davvero. Vorrei fargli capire quanto mi manda fuori di testa, ma le parole, ogni volta, mi muoiono in gola. È come se, di fronte a lui, il mio corpo decidesse di ribellarsi e fare di testa sua.

Il mio viso è diventato rosso come un pomodoro. Gli ho appena girato le spalle e sono scappata via, come una cretina. Non riesco a controllarmi.

Quando mi guarda in quel modo, con quello sguardo sfacciato, mi sento nuda, esposta, come se potesse vedermi davvero per quello che sono. E forse è proprio questo che mi spaventa.

Entro in cucina, ancora confusa e agitata. Rovisto tra le bottiglie sull'isola, sperando di trovare una lattina di Coca-Cola, qualcosa di analcolico, qualsiasi cosa che possa calmarmi un po'.

Ma niente. Solo alcool ovunque.

«Possibile che non abbiano nulla senza alcool?»

Mentre sono lì, sento una voce familiare alle mie spalle.

«Ehi, Cat! Sei venuta.»

Mi volto di scatto e vedo Jordan. Lo osservo per un attimo, cercando di mettere a fuoco tra il caos dei miei pensieri.

Devo ammettere che sta davvero bene stasera. I suoi capelli biondi sono pettinati all'indietro, e il gel li tiene perfettamente in ordine. Indossa una camicia bianca sbottonata sul petto, e posso intravedere i suoi tatuaggi. È un look semplice, ma c'è qualcosa di affascinante, quasi elegante, nel modo in cui lo porta.

«Jordan, sì, sono venuta. Mi hai invitata, no?» sorrido, cercando di essere cordiale «Ah, buon compleanno, comunque.»

Il suo sorriso si allarga, sembra quasi soddisfatto. «Grazie, Cat. Stai cercando qualcosa da bere? Ti prendo qualcosa io.»

Il suo sguardo scivola dalla mia faccia e si ferma sulla scollatura del mio top, una scollatura che lascia intravedere appena il mio seno. E lui resta lì, con gli occhi incollati. Mi sento a disagio, come se mi avesse appena spogliata con lo sguardo.

Non so come reagire. Il mio istinto mi dice di coprirmi, di allontanarmi, ma invece resto ferma, congelata in quel momento. Mi fa sentire come se fossi solo un altro oggetto da osservare. E questo mi fa incazzare, ma allo stesso tempo mi paralizza.

«No, va bene così, grazie»

La mia voce è stizzita, volutamente tagliente, e quando lo vedo schiodare finalmente lo sguardo dal mio petto, mi sento soddisfatta. Era ora.

«Cat, aspetta...»

Non gli lascio il tempo di finire. Gli volto le spalle, lasciandolo lì come un'idiota.

È sempre lo stesso Jordan. Lo stesso insopportabile, egocentrico Jordan.

Mi avvio verso l'uscita che porta al piano della piscina, cercando di schiarirmi le idee. Ma non faccio nemmeno due passi che mi ritrovo Megan davanti. Sorseggia dal suo bicchiere rosso, con quell'espressione da vipera stampata in faccia. Ha un trucco verde che le mette in risalto gli occhi azzurri e indossa un abitino bianco, corto e aderente, come se fosse appena uscita da una sfilata.

Mi squadra dall'alto in basso, come se fossi un insetto sotto il suo stiletto.

«Oh, ma guarda chi c'è» dice con un sorriso che sa di veleno. «Sai, dovresti rinfrescarti un po'.»

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