Pov's Dusan
Non appena quella ragazza smise di parlare al telefono le chiesi:
D:<come si chiama?> riferito al cane
G:<Max>
D:<che bello>
G:<comunque piacere> mi porse la mano e la aggiunsi pure io. <Giulia Biraghi> bel nome come lei
D:<penso che tu mi conosca...> dissi un po' imbarazzato
G:<e quindi?? presentati lo stesso hahah>
D:<Dusan Vlahovic> e ci lasciammo la mano.
G:<Mmm che ci fai da queste parti?>
D:<mi sono perso e non sono riuscito a trovare un riparo subito>
G:<lo vedo hahah> e mi guardò dalla testa ai piedi e continuò: <se vuoi andiamo verso casa mia che tanto è qui vicino e ti aiuto a tornare per la tua strada>
D:<grazie mille, mi servirebbe davvero un aiuto>
G:<prego, lo faccio volentieri>
Detto ciò prese in braccio il cagnolino e disse
G:<corri.> e partì diretta, penso, verso la sua abitazione.
Dopo neanche un minuto ci fermammo sotto uno di quei tettucci che ci sono nei portoni di alcune case che devo dire che sono al quanto minuscoli.
G:<vuoi e-entrare?>
Pov's GiuliaSinceramente non so perché gliel'abbia chiesto e non so come sono entrata in confidenza con uno sconosciuto, ma per me Dusan non lo era più di tanto.
G:<ho dei v-vestiti di mio f-fratello se vuoi...> mi sto dannando per il fatto che sto balbettando davanti a lui anche se potrebbe sembrare che abbia freddo (cosa un po' vera)
D:<oh em non lo so>
G:<dai insisto non ti faccio stare qui sotto la pioggia che smetterà tra non si sa quanto, e tranquillo non voglio rapirti hahah > cazzo Giulia tieniti la bocca chiusa, non è un tuo amico.
D:<dai va bene hahah > disse sorridendomiNel mentre ero riuscita ad aprire il portone ed entrammo nella struttura. Però mi accorsi troppo tardi che, abitando al 5 piano, avremmo dovuto prendere l'ascensore e che anche se è grande, sarebbe stato molto imbarazzante stare con uno sconosciuto in uno spazio piccolo e chiuso.
Non appena entrati percepimmo entrambi tanto imbarazzo quindi per rompere il ghiaccio Dusan disse:
D:<sei di qui?>
G:<sinceramente no hahah, sono arrivata circa un mese fa>
D:<io ormai 8 mesi>
G:<come passa il tempo haha...> Giulia che cazzo vuol dire!
Ad interrompere la conversazione fu la campanella del ascensore che ci avvertí di essere arrivati al nostro pianoQuando entrammo in casa corsi a prendere delle ciabatte con non mi avrebbe inzuppato il pavimento
G:<tieni, vado a prenderti una tuta di mio fratello>
D:<grazie mille ancora>
E detto ciò andai in camera a prendere la tuta che mio fratello aveva lasciato qua quando è venuto a giocare qui a Torino.Spazio autrice
Aaaa doppio aggiornamento oggiiiii
Domani non vado a scuola quindi ne scriverò un altro
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Quel maledetto sorriso🤍🖤
FanfictionGiulia Biraghi, originaria di Firenze, si trasferisce a Torino sia per proseguire la sua carriera di pallavolista e sia per proseguire i suoi studi universitari. In questa nuova avventura farà conoscenza di molte persone, tra cui una in particolare...